CASERTA. Ao’, ma che ce stai a cojona’. Nel Bilancio macchietta di Carlo Marino il Covid non è mai esistito

27 Aprile 2021 - 21:30

CASERTA(Gianluigi Guarino) Naturalmente, il sindaco di Caserta Carlo Marino si avvia a chiudere da par suo la consigliatura.

I casertani cioè i residenti nella città capoluogo, sono talmente coglioni da sottovalutare da anni la miriade di articoli che, per coscienza e non certo per motivi di share, di click e di cassetta, noi abbiamo scritto e scriveremo ancora intorno alle tante malefatte riguardanti i Bilanci comunali e i documenti affini, non comprendendo (sempre i casertani) causa ignoranza, non riscattabile dalla loro indolenza.

Non comprendono che sono questi articoli, unica narrazione democratica e di libertà di queste porcherie, attuate nella contabilizzazione, sistematicamente farlocca, dei conti del comune, che hanno ridotto le strade nella condizione in cui si trovano, veramente una vergogna storicamente senza precedenti, nonostante le tasse a massima aliquota che rendono i coglioni di cui sopra, tra i contribuenti più tartassati d’Italia.

Però, loro sono contenti e continuano a ritenere, sempre per ignoranza nicurabile dall’indolenza, che questi articoli siano roba per addetti ai lavori, per iniziati nella materia della finanza locale.

Se noi dovessimo decidere di scrivere o di non scrivere in base alla loro resa relativamente a quanto siano in grado di smuovere le coscienze, non dovremmo spendere più nemmeno un millimetro quadrato della nostra voce e dei nostri polpastrelli.

E invece, avendo la testa dura e vivendo anche per le soddisfazioni morali, riteniamo che resti un dovere professionale quello di segnalare, notiziare, denunciare.

Fatta la premessa, veniamo alla stretta attualità: il sindaco Carlo Marino, riteniamo con il contributo scarsamente rilevante della neo assessora al bilancio, Gerardina Martino in Zito, ha presentato il bilancio di previsione relativo all’anno 2021. Oddio, non è che potesse evitare di farlo, visto che, al netto delle solite proroghe le quali, ben inteso, venivano date anche ai tempi in cui non si sapeva neppure cosa fosse il Coronavirus, deve essere approvato necessariamente dal consiglio comunale entro pochissimi giorni.

Già da domani, entreremo, come abbiamo sempre fatto da anni e anni, anche nel dettaglio tecnico-contabile delle varie poste del sedicente bilancio di previsione 2021. E già vi preannunciamo che ne leggerete di tutti i colori o almeno questo leggeranno i pochi interessati a un argomento che, non smetteremo mai di ripeterlo, è una cosa maledettamente concreta che condiziona, fino a determinarla, la vita di ogni giorno di ogni singolo casertano.

Oggi, invece, vi diamo qualche dritta di carattere generale. Al riguardo, partiamo subito con un annuncio ufficiale: la città di Caserta è Covid-free. Ma non perchè c’è diventata attraverso comportamenti rigorosi dei residenti o per una campagna vaccinale che a differenza di quanto sta succedendo nel resto della nazione, si è sviluppata con ritmi britannici o israeliani. No, non è andata così, tanto è vero che a Caserta stanno accorrendo scienziati, virologi, epidemiologi da tutto il mondo per studiare il caso. In questa città, infatti, il covid non c’è perchè non è mai esistito. Zero casi e un’economia produttiva di beni ma soprattutto di servizi, lanciata a tutto gas.

E sì, perchè se nel bilancio di previsione 2021, Carlo Marino e il “professore” Girolamo Santonastaso, dirigente facente funzioni in quanto, secondo il sindaco toccato dalla grazia “dell’alta professionalità”, dichiarano entrate correnti, cioè entrate frutto di gettito fiscale tributario impositivo, superiori di un milione di euro a quelle registrate in carne ed ossa, cioè non nel bilancio di previsione, bensì nel Conto Consuntivo dell’anno 2019, quando cioè il covid non esisteva almeno fino ad ottobre, novembre, nei pensieri di un solo abitante del pianeta terra, allora vuol dire che qui il coronavirus non c’è mai stato.

Vuol dire che le persone, le varie categorie produttive, stanno lavorando di più e continueranno a farlo rispetto a quello che riuscivano a realizzare nel 2019, cioè prima del covid; vuol dire che i ristoranti, i bar, i negozi, gli automobilisti che parcheggiano, le mamme e i papà che usufruiscono della mensa scolastica per i loro figli, i meccanici, i carrozzieri, i barbieri, i corazzieri, i bucanieri di Caserta hanno letteralmente scialato. Non solo, insomma. Le attività commerciali sono rimaste aperte, ma ne sono nate di nuove. Perchè se tu metti un milione di euro in più come previsione per l’anno 2021 nelle Entrate correnti,vuol dire che siccome la gente vedrà i propri guadagni crescere significativamente, guadagnerà di più, pagherà più tasse a partire da quella riguardante il reddito delle persone fisiche o Irpef che dir si voglia. E se aumenterà il gettito fiscale dell’Irpef, aumenterà conseguentemente anche quello della cosiddetta addizionale Irpef, che lo stato riversa nelle casse dei comuni e quindi anche del comune di Caserta.

Non ne parliamo poi della Tosap che con tutti gli affari realizzati dai bar, dai ristoranti e da altri locali, fiorirà come una mimosa ad inizio marzo.

Con tutto questo popo’ di movimento, non avevamo capito un cazzo, inoltre, quando ci pareva che durante i periodi più duri del lockdown, fosse stato sospeso il pagamento dei parcheggi. Stesso discorso per i cosiddetti servizi a domanda individuale: le scuole sono state sempre aperte con presenza del 100% degli alunni. Per cui, avendo dovuto funzionare il servizio mensa a pieno regime, anche il gettito frutto dei versamenti da parte delle famiglie, è cresciuto.

Nella piscina comunale di Corso Giannone si è sempre nuotato e non è, al contrario, chiusa da mesi e mesi come tutte le altre piscine d’Italia. Perchè, come abbiamo detto, Caserta è covid free. Conseguentemente anche da lì sono arrivati tanti soldi in più nelle casse del comune rispetto a quelli che entravano prima del covid. Potremmo proseguire per ore. Questo è solamente un piccolo saggio di quale pattumiera configuri la forma di questo ennesimo bilancio di previsione che avvia, come vi scriveremo già nella seconda puntata di domani, il comune capoluogo verso una nuova distruzione delle sue finanze e verso un terzo dissesto, che neppure gli aiuti di stato i quali arriveranno copiosamente negli anni prossimi, riusciranno, con ogni probabilità, a scongiurare.

A proposito di aiuti di stato, vi diamo un’altra informazione: nel bilancio di previsione 2021 sono stati già contabilizzati per la quota che certamente arriverà. Ma lo stato aiuta i comuni aumentando la cifra del proprio trasferimento ordinario. E lo fa in base ad uno ed un unico presupposto: gli uffici del ministero degli interni, in cui lavorano persone che, con tutto il rispetto per l’alta professionalità di cui sopra, posseggono i contro-coglioni, hanno fornito al governo delle tabelle aritmeticamente ed econometricamente esatte, nelle quali viene calcolata la perdita che ogni comune italiano subirà per effetto del covid.

Non sappiamo se tra gli 8mila e rotti sindaci, tra gli 8mila e rotti assessori al bilancio e alle finanze, tra gli 8mila e rotti dirigenti di questo settore, in carica nella nostra Penisola, ce ne possa essere uno solo che abbia inserito contemporaneamente nel bilancio di previsione un incredibile, magico, fantasmagorico, prodigioso incremento delle entrate correnti in anno covid accoppiandole, ripetiamo, contemporaneamente, ad altre poste attive, consistenti nelle cifre aggiuntive garantite dallo stato in termini di ristori straordinari, solo e solamente perchè c’è stato e c’è il covid che a Caserta invece non c’è.

E così termina il nostro articolo, che ritorna, completando la traiettoria di un cerchio perfetto, al punto di partenza,  e alla nostra affermazione, densa di certezze argomentate: a Caserta il covid non c’è, non esiste e soprattutto non c’è mai stato.

Queste notizie, quel geniaccio di Antonio Ricci, inventore di Striscia la Notizia, le “condisce”, le integra con una battuta in romanesco che Alberto Sordi fa in un film: “Aò e che me stai a cojonà.