CASERTA. Cave aperte senza termine, psicodramma di 4 ore della maggioranza De Luca. Surreale Carlo Marino: convoca il consiglio ma manca il numero legale

31 Luglio 2019 - 21:22

CASERTA – E’ andata come si prevedeva. Nel senso che la cancellazione, da parte della commissione attività produttive, dell’ormai famoso articolo 4 pro-cave, ha destabilizzato De Luca e la sua maggioranza. Domani mattina il consiglio regionale doveva riunirsi prima di mezzogiorno e invece si partirà alle 13 e 30 con la cosiddetta legge “semplificazione”, quella che conteneva la norma delle cave aperte, in pratica, a tempo indeterminato, che passa dal primo all’ultimo punto dell’ordine del giorno.

Al momento non è dato sapere se e quanti emendamenti sono stati presentati e se ce n’è qualcuno finalizzato a ripristinare in toto o in parte l’attività delle cave, che, ai sensi della legge 22 del 2017, è terminata lo scorso 30 giugno.

Va anche segnalato che, nel corso del consiglio regionale, si possono presentare dei sub emendamenti, quasi in tempo reale, agganciati ad un emendamento che tratta, anche in maniera non diretta la materia su cui si vuole intervenire con un sub emendamento.

E’ stata una giornata deludente a Caserta. Non si capisce perchè la maggioranza di Carlo Marino abbia convocato una seduta urgente del consiglio comunale per approvare una delibera di netto dissenso rispetto all’idea di far proseguire l’attività delle cave, collegandola ad un’apertura, a questo punto incerta, forse impossibile, del policlinico, se poi Marino non è riuscito a garantire il numero legale e neppure la sua presenza fisica.

Insomma, il solito disastro, con qualche segnale incoraggiante, proveniente dai banchi delle opposizioni, in cui si è distinto soprattutto il gruppo di Caserta nel Cuore, attraverso un durissimo intervento di Alessio Dello Stritto, che non ha risparmiato critiche al sindaco e alla sempre più sua stralunata maggioranza.

La sintesi di questa attività da parte del gruppo di Caserta nel Cuore, è contenuta nel comunicato stampa che pubblichiamo integralmente in calce.

 

QUI SOTTO IL COMUNICATO STAMPA DI CASERTA NEL CUORE

Questa mattina si è svolta la seduta straordinaria di Consiglio comunale di Caserta avente ad oggetto “Disegno di Legge ‘Norme per l’efficientamento del sistema ambientale, per il rilancio delle attività produttive e per la semplificazione normativa e amministrativa’”. In Aula i consiglieri di Caserta nel cuore Nicola Garofalo, Emilianna Credentino, Alessio Dello Stritto e Massimiliano Marzo.

“De Luca continua a prendere in giro i casertani”. Esordisce così il capogruppo di Caserta nel Cuore Nicola Garofalo che è intervenuto in Aula. “Appena un mese fa il Governatore tornò in Città per fare l’ultimo annuncio trionfalistico sul Policlinico promettendo un impegno serio. Abbiamo visto – ha spiegato ironicamente – l’attenzione che ci ha riservato, nonostante il figlio sia stato eletto in questo collegio. I fatti confermano quello che abbiamo sempre pensato: che il Governatore considera questo territorio solo un contenitore di voti”.

A spostare l’attenzione sull’atteggiamento contraddittorio del Partito Democratico è stato il consigliere Massimiliano Marzo.

“Questa vicenda certifica la disfatta del Pd. E’ talmente dilaniato da lotte interne che la loro priorità non è la Città, ma litigare per far primeggiare la posizione di questo o di quell’altro consigliere regionale per acquisire consenso in vista delle prossime elezioni. Lo dimostra il dibattito surreale su temi seri come quello di oggi”.

Un commento sull’intera seduta è affidato al consigliere comunale e provinciale Alessio Dello Stritto che già nelle scorse ore aveva richiamato Marino alle sue responsabilità.

“Peccato – ha dichiarato Dello Stritto – che i cittadini non abbiano assistito al Consiglio di oggi, avrebbero capito chi davvero ha a cuore le sorti della città e chi invece no. Soprattutto avrebbero notato l’assenza, grave e ingiustificata, del sindaco Marino che oggi è scappato dalle evidenti responsabilità sue e di quelle dei suoi rappresentanti in Regione su questa vicenda. Prima hanno tentato di sviare l’argomento di discussione dal Policlinico, poi hanno finto di alzare le barricate. Adesso si ergono a salvatori della Città perché l’articolo 4 è stato ritirato, in verità non avrebbe mai dovuto essere scritto e di certo non lo ha fatto il centrodestra”.