CASERTA. Ecco come ha funzionato il traffico di cocaina, crack e hashish della gang (con una donna) di VIA TRENTO. La grande sequenza dlle cessioni e i nomi degli acquirenti

9 Febbraio 2022 - 13:29

Due capi di imputazione provvisori riguardano la droga, il terzo dell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha esaminato la richiesta formulata dalla locale procura, dopo un’indagine, da questa coordinata, realizzata dai carabinieri della Compagnia di Caserta, rigurada una pistola trovata a casa di uno dei 6 indagati

 

CASERTA(g.g.) Sono tre i capi di imputazione provvisori, certificati dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetre Rosaria Dello Stritto, la quale nell’attività investigativa dei carabinieri della compagnia di Caserta, coordinati dai magistrati della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere, formulatori della richiesta di applicazione di misure cautelari, ha ravvisato elementi sufficienti per dare positivo riscontro alle istanze dell’accusa.

Due delle tre incolpazioni, riguardano la violazione dell’articolo 73 del DPR 309 del 1990, meglio noto come Testo Unico sugli stupefacenti.

Sia per il capo A che per il capo B, sono tre gli indagati. E siccome, la contestazione ai sensi dell’appena citato articolo 73 del DPR 309/90, è accompagnata da quella contenuta nell’articolo 110 del codice penale che collega l’attività criminale a un concorso di iniziative più o meno concordate, è facile che questi indagati debbano rispondere anche del comma 6 dell’articolo 73 che sancisce un aggravamento delle pene previste nel caso in cui i il fatto sia commesso da tre o più persone in concorso tra loro.

Un appesantimento di pene già cospicue, visto e considerato che nel caso di coltivazione, cessione e altre forme di utilizzazione degli stupefacenti a scopo di spaccio, previo corrispettivo, le pene previste vanno da 6 fino a 20 anni di reclusione con multe variabili da 26mila fino a 10 volte in più, cioè 206.000 euro.

Il primo terzetto è costituito da Lorenzo Claudio Bernardino, che tra circa un mese compirà 25 anni, di Caserta,  residente in via Trento, area storicamente problematica della città capoluogo, inquanto  attivatrice e terminale di diverse attività illegali, Michele Carfora, 30 anni nel prossimo settembre, ugualmente di Caserta e ugualmente residente in via Trento e Francesco Martucci, 31 anni ad aprile, di Caserta, con residenza in via Ferrarecce, ma domicilio di fatto in via Acquaviva, in pratica in una zona vicina a via Trento.

Leggerete in calce il testo integrale dello stralcio relativo ai tre capi di imputazione provvisori e vi concentrerete sul primo di questi, vedrete che l’attività di indagine si è sviluppata da ottobre 2020 a febbraio 2021, dunque, nell’arco di 4 mesi dentro ai quali ci sono quelli delle feste natalizie di fine anno, allorquando i traffici di stupefacenti sono, per tradizione, molto più cospicui.

Dunque il tempo ideale per realizzare intercettazioni ed attività investigativa. Esattamente ciò che hanno fatto i carabinieri della Compagnia di Caserta.

E vedrete anche che gli acquirenti delle dosi di cocaina, crack e hashish sono, suppergiù, sempre gli stessi. Ma la cosa che risalta maggiormente è la frequenza, la scansione temporale delle cessioni. Per fare un esempio, tra tutti gli episodi che ripetiamo vi invitiamo poi a leggere nel documento in calce, Lorenzo Claudio Bernardino in concorso con Michele Carfora, cede cocaina e hashish a Eduardo Crisci nei seguenti giorni: l’8 gennaio, 13 gennaio, 14 gennaio, 15 gennaio, 16, 18 gennaio e poi subito dopo una piccola pausa,  21 gennaio 2021 e poi in rapida sequenza, il 27, 28, 29 gennaio 2021.

Per cui si capisce, al di là delle competenze specifiche che uno può avere, che difficilmente l’acquirente utilizzasse la droga, acquistata in piccolissima quantitià, 3 grammi, 2 grammi, eccetera per uso personale. Ma come si suol dire, è la somma che faceva il totale.

Lo stesso discorso, cessione in più, cessione in meno riguarda anche altri due acquirenti cioè Gennaro Ferrigno e Marco Esposito, i quali acquistano hashish, cocaina e in questo caso anche crack da tutti e tre gli indagati, cioè dai già citati Lorenzo Claudio Bernardino e Michele Carfora a cui si va ad aggiungere Francesco Martucci, ovviamente con attività che gli segnala come concorrenti nello stesso reato, cioè nella stessa violazione dell’articolo 73 del DPR 309/90. Tutti e tre gli indagati dal capo A sono finiti in carcere. Due di essi, cioè Carfora e Martucci,  sono pregiudicati in quanto, come si legge dai primi passi dell’ordinanza, su di loro grava una recidiva infraquinquennale, cioè procedimenti, sviluppatisi negli ultimi 5 anni, riguardanti gli stessi reati.

Stesso discorso per il capo B. Stavolta sono Mario Russo, Attilio Russo e Dafne De Angelis. Il primo è finito in carcere, il secondo cioè Attilio Russo, si trova agli arresti domiciliari, esattamente come Dafne De Angelis, unica donna del gruppo.

Stavolta l’esempio lo facciamo con la coppia Mario Russo-Dafne De Angelis, i quali secondo la formulazione dell’incolpazione, avrebbero ceduto crack e cocaina ad Angelo Iodice nei giorni 7, 8, 13 dicembre 2020, e poi i giorni 8, 10, 11, 17, 18 gennaio 2021, più 6 febbraio e 11 febbraio.

Gli altri episodi coinvolgono tutti e tre gli indagati, cioè Attilio Russo, Mario Russoe e Dafne De Angelis con cessioni frequenti che ripetiamo per l’ennesima volta, potrete leggere nella loro esposizione integrale in calce a questo articolo, a Domenico Trombetta, Domenico Izzo,Valeriy Tantsyra, Nataliya Tantsyra, a cui si aggiungono tre persone che già abbiamo incrociato nelle attività di cessione di stupefcenti contestati ai primi tre indagati cioè a Lorenzo Claudio Bernardino, Michele Carfora e Francesco Martucci. Si tratta di Marco Esposito, Gennaro Ferrigno e Eduardo Crisci.

Le quantità sono sempre molto piccole. Ma il fatto che ci siano persone che acquistano droga nello stesso periodo sia da Carfora, da Lorenzo Claudio Bernardino, da Francesco Martucci, ma anche da Mario Russo, Attilio Russo e Dafne De Angelis, con grande frequenza ci induce ad avanzare qualche dubbio sul fatto che si trattasse solo di consumatori, i quali non acquistavano una sola volta in quantità più ingenti, ma più volte in quantità inferiori al limite previsto dalle legge, solamente per non rischiare di essere arrestati a loro volta.

Ripetiamo, questa frequenza e la riproposizione stabile degli stessi acquirenti ci dà l’idea che le sostanze stupefacenti cioè l’hashish, il crack e la cocaina fossero comprate da queste persone e magari a loro volta la cedevano ad altri consumatori finali.

Il terzo e ultimo capo di imputazione provvisorio riguarda il solo Mario Russo. Nella sua casa di via Trento, i carabinieri hanno trovato il 2 gennaio 2021 una pistola revolver marca CR. Ciò in violazione degli articolo 10 e 14 della legge 497 del 1974.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA