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CASERTA. Ministero fotocopia di Casertace: il segretario comunale Martino ha incassato 50mila euro dei casertani che non gli toccavano. E Marino lo tiene ancora lì

21 Maggio 2018 - 07:35

CASERTA – Stavolta preferiamo far parlare i fatti. Cioè quello che mette nero su bianco la Commissione del Ministero dell’Economia, che ha scritto veramente peste e corna della gestione del Comune di Caserta.

Il capitolo di oggi è dedicato al segretario comunale, il giuglianese Luigi Martino.

Vi consigliamo di leggere integralmente la parte che lo riguarda. Noi aggiungiamo, oltre all’evidenza dei 50mila e passa euro attribuitigli da sindaci compiacenti e pigri – stiamo parlando di Pio Del Gaudio e Carlo Marino – che Martino non doveva avere e che ora avrebbe il dovere di restituire alla città di Caserta, emerge ancora una volta il quadro generale in cui la pubblica amministrazione locale galleggia allegramente, volutamente, prigioniera di una prassi di illegalità militante, che mette insieme ignoranza e indifferenza nei confronti di quella che dovrebbe essere la ragione del cosiddetto bene comune.

Questo ha preso i soldi grazie a relazioni dei sindaci contenenti semplici competenze ordinarie, per le quali il signor Martino già prende uno stipendio faraonico da 5 o 6mila euro al mese.

Pensate un po’, così è scritto testualmente, che finanche la sua presenza nelle sedute del consiglio o degli altri organismi statutari viene considerata lavoro aggiuntivo e collegato a quella indennità di risultato (ma quale?) che ha permesso dal 2012 fino ad oggi – la relazione si ferma al 2015, ma con Marino l’andazzo è continuato – di intascare, come detto, 50mila euro di extra-stipendio pagato dai casertani.

Da tempo rivolgiamo a Marino l’appello affinchè quella che era l’unica cosa possibile, anche normativamente parlando, cioè la revoca e la sostituzione di questo segretario, venisse fatta.

E invece, siccome Carlo Marino, evidentemente coltiva interessi diversi da quelli del bene comune, gli sta bene, anzi molto bene, uno che lavora con i metodi d Luigi Martino.

Ah, a proposito: ora abbiamo capito perchè questa relazione è rimasta chiusa per due anni in qualche provvidenziale cassetto.

Farebbero bene, i consiglieri di minoranza, soprattutto quelli di Speranza per Caserta, che all’opposizione erano anche con Del Gaudio, a studiare, magari con qualche avvocato diverso da quello che li ha portati a sbattere, un po’ comicamente, nel ricorso presentato al Tar contro il biodigestore, se esistano le condizioni per inviare tutto questo alla Procura della Corte dei Conti.

Perchè qualcuno li dovrà pur restituire alla città questi soldi.

 

Qui sotto lo stralcio della relazione del MEF: