CASERTA. Ripuliti i portici di Via Battisti, ma prevediamo che il problema si ripresenterà presto.

15 Marzo 2023 - 19:06

Intervento necessario da tempo per una elementare esigenza di igiene e decoro urbano

Caserta (pm) – Ieri si è concluso l’intervento avviato per liberare e ripulire i portici di via Battisti, nel pieno centro della città e strada obbligata per i tanti turisti che vanno alla Reggia, come era necessario da tempo per una elementare esigenza di igiene e decoro urbano.

Da diversi mesi erano diventati rifugio di un gruppo di barboni che vi hanno trascorso buona parte dell’inverno, tra cartoni, coperte e le loro poche cose, finendo inevitabilmente per sporcarli fino all’indecenza. Quando uno dei temporali di febbraio aveva spezzato la chioma di uno degli alberi della strada, l’avevano usata per riparo dei loro letti di fortuna, fino a che l’arbusto non è stato messo all’angolo del vicino circolo militare, dove è rimasto per alcune settimane e fino ad ora.  E sulla lungaggine per mandare a discarica la pianta lasciamo perdere.

Non sappiamo come si sia provveduto per i senza tetto. Ma siamo certi che, come sempre in passato, il problema si ripresenterà a breve. Lo stesso copione va da sempre in scena, ad esempio, nella vicina piazza Generale Amico, dove neppure quello che era una volta il Banco di Napoli ci ha potuto. Nonostante abbia da tempo collocato delle grate di deterrenza, un gruppo di vagabondi passa le sue giornate nelle rientranze dell’edificio dell’istituto di credito. Non è un bel vedere, specie quando quelli, con il bel tempo, monopolizzando le panchine dello slargo danno vita ad un vero e proprio circolo di beoni.

L’intervento di pulizia di stamattina dei portici di via Battisti

Congiurano in questa situazione due fattori. Il primo, l’aleatorietà burocratica dell’azione degli uffici comunali preposti a prendersi cura di tali persone. I quali uffici puntualmente eccepiscono a propria giustificazione che loro non ci possono far nulla. Che viene da chiedersi, allora, che cosa ci stiano a fare.

Il secondo, è fattore politico-culturale, riconducibile al cosiddetto paradigma vittimario.

Poiché si reputa che quelli che vivono lì nell’inedia sono vittime in qualche modo della società e di se stessi, nessun intervento nei loro confronti, neanche a difesa della comune socialità, sia ammissibile. Hanno in pratica la piena libertà, per tale loro condizione, di fare quello che vogliono. Una vera e propria aberrazione, dinanzi alla quale non si riesce a fare nulla. Il fenomeno dei cinghiali che scorrazzano come vogliono in tutta Italia, facendo persino morti e danni, ed a cui si risponde con l’impotenza demenziale e la paralisi rassegnata delle istituzioni è in questo senso perfettamente assonante. Può prevalere insensatamente più un manipolo di animalisti che la regione.

Da questo clima, la latitanza non meno colpevole delle autorità casertane,  che fanno finta che il problema non esista, fino a che non sono costrette a prenderne atto  dall’accidente del momento, e a catena l’inazione degli organi di polizia. I quali, non dovendo rispondere a nessuno e consapevoli dei guai in cui si impelagherebbero nel confronto con gli immancabili progressisti astrusi intervenendo secondo la legge, preferiscono girarsi dall’altra parte.

Con queste premesse, a presto ricomincerà la giostra.