CASERTA Ex campo sportivo di San Clemente. Il capogruppo di Fdi, Paolo Santonastaso, pronto a rivolgersi al prefetto: “Amministrazione negligente, nessun rispetto per la minoranza”

15 Giugno 2022 - 18:18

A 50 giorni dalla presentazione dell’interrogazione a risposta scritta, firmata dai 12 consiglieri dell’opposizione, nessuna replica dal sindaco Carlo Marino e dall’assessore Massimiliano Marzo. Paolo Santonastaso protocolla un’ulteriore richiesta di risposta urgente

 

CASERTA Lo scorso 27 aprile veniva protocollata in Comune un’interrogazione a risposta scritta, avente come oggetto la “sospensione dei lavori di riqualificazione area a verde attrezzata ex campo sportivo
di San Clemente in Caserta” rivolta al sindaco Carlo Marino e all’assessore ai Lavori Pubblici, Massimiliano Marzo, firmata da tutti i dodici consiglieri comunali di minoranza.

A quel provvedimento, però, né Marino, né Marzo hanno mai replicato. Per tale ragione, oggi, il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Santonastaso, ha provveduto a protocollare una richiesta di risposta urgente in merito all’interrogazione “altrimenti – spiega – non resterà che rivolgersi al prefetto al fine di valutare il comportamento negligente ed adottare i provvedimenti che riterrà più opportuni per assicurare il rispetto dei diritti dei consiglieri”.
“Chiedevamo due cose – spiega Santonastaso -: il motivo per cui i lavori sono stati interrotti ed il termine in cui gli stessi sarebbero eventualmente ripresi. Nonostante siano decorsi dalla protocollazione della suddetta interrogazione 49 giorni, non si è avuta alcuna risposta. Tale comportamento omissivo viola l’art. 43 D.lgs 267/2000, il quale prevede il diritto dei consiglieri comunali di presentare interrogazioni e mozioni, di ottenere dagli uffici competenti tutte le notizie e le informazioni in loro possesso utili all’espletamento del loro mandato e l’obbligo per il sindaco o gli assessori da esso delegati, di rispondere
entro 30 giorni alle interrogazioni ed ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri comunali. Soprattutto, la mancata risposta alle interrogazioni dei consiglieri comunali, oltre a
costituire una compromissione del proprio diritto ad esercitare con pienezza, tempestività ed efficacia il proprio mandato consiliare, è da interpretare a tutti gli effetti come una mancata risposta alla cittadinanza tutta, poiché l’Amministrazione è tenuta a riscontrare tali istanze non solo per questioni di correttezza istituzionale ma anche al fine di chiarire le linee di indirizzo del governo cittadino”.