CASERTA. Sul Macrico forte opposizione anche dal movimento internazionale Pax Christi

10 Ottobre 2023 - 10:08

Ne pubblichiamo, a piè di una nostra introduzione, il comunicato stampa diramato in queste ore, che mette il dito sulle piaghe vive del tema

Caserta (PM) – Gli sforzi comunicativi della Fondazione Casa Fratelli Tutti – con marcati tratti di propagandismo vero e proprio – attuati per diffondere ed inculcare l’idea che il piano della cosiddetta rigenerazione dell’ex Macrico godrebbe di un consenso generalizzato ed indiscusso non scalfiscono lo storico Comitato Macrico Verde nè il forte dissenso tra i cattolici casertani e non soltanto per il faraonico progetto del vescovo e di don Giannotti.

Già abbiamo detto della inquietante operazione di emarginazione e di sminuizione del Comitato Macrico Verde, nonostante la sua storia ultraventennale, determinante per la tutela dell’area costantemente nelle mire della speculazione edilizia, e la sua fortissima rappresentatività cittadina attraverso numerose associazioni civiche. Il quale Comitato, all’ ufficializzazione del masterplan con le consistenti opere che si annunciano, ha già ribattuto – come ricorderanno i lettori

– con un fermo comunicato stampa, da noi ripreso per le sue motivazioni tutt’altro che secondarie. Ma come si sa, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E non a caso, con impassibilità oltraggiosa è stata lasciata  cadere nel nulla la  puntualizzazione del vescovo emerito Raffaele
Nogaro
, il quale, avendo letto nelle cronache di una sua presunta adesione agli intendimenti della curia, rimarcava “ Ribadisco il mio sogno: Macrico verde F2 dato alla città”. Anche Adista, diffuso settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso, ha dedicato un suo ennesimo approfondimento alla questione – si può leggere qui -, con accenni molto critici all’iniziativa volta a costruire una vera e propria cittadella nell’ultima area verde della città, scampata miracolosamente alla furia cementificatrice che tuttora imperversa su Caserta.

Oggi, un’altra forte opposizione viene dal noto ed autorevole movimento cattolico nazionale ed internazionale Pax Christi. Ne pubblichiamo il comunicato stampa diramato in queste ore, che mette il dito sulle piaghe vive del tema. Speriamo che possa contribuire a far rinsavire la Fondazione, che presenta ora il Macrico attraverso la callida seduzione del luogo dei desideri di ciascuno e dell’impegno civile, sociale, religioso, nell’arte, ma al costo della costruzione un ennesimo ed impattante quartiere ancora. Invece a Caserta, sovrabbondante di volumi già costruiti e liberi, serve il verde naturale che non ha, perché, va bene l’impegno, ma “ …niente placa e libera l’uomo quanto la contemplazione dei grandi spazii dove egli ritrova la misura della sua inutilità”. Come  fa, questa chiesa, a non vederlo ed a non volerlo, giacché non è o non dovrebbe essere uno dei tanti organismi politici che qui pensano esclusivamente ai propri affari.

MOVIMENTO CATTOLICO INTERNAZIONALE PER LA PACE

COMUNICATO STAMPA

                                                                                                                                                                                                                                              Caserta, 9 ottobre 2023

30 ettari che, nel centro della città di Caserta, su ex zona militare la natura ha riconquistato i suoi spazi; merli, gazze, il picchio e una colonia di pappagalli, un vero angolo di natura da salvaguardare, a cui siamo obbligati a prendercene cura come la Casa Comune in accordo alla Laudato si’. L’area è ora oggetto di un progetto di rigenerazione urbana il cui masterplan dello studio di Alvisi Kirimoto prevede la realizzazione di sei parchi tematici, 786 m di percorsi d’acqua, 511 alberi, un progetto attento alla sostenibilità e basato sul principio dell’economia integrale. Osservando attentamente il masterplan e le indicazioni, non se ne individua la destinazione urbanistica d’uso: inedificabile, verde pubblico (F2), centri commerciali e ristoranti con annessi campetti sportivi e parcheggi (F3/F4), ci potrebbe essere tutto ciò che non è compatibile con un Parco Verde e nemmeno con la Laudato si’. In una città dove queste realtà sono sperimentate e ben diffuse, dove il cemento ha sostituito i “campi”, e le ultime aree verdi sono assaltate da nuovi cantieri, il futuro del Campo Laudato si’ senza una destinazione urbanistica d’uso è messo in dubbio sulla sua vera funzione e fruizione da parte dei cittadini come parco verde pubblico; cosa ne è stato della raccolta firme dei cittadini, 10.000 nel 2002, 2500 in una successiva raccolta interrotta dal Covid e poi ripresa, alla chiara richiesta Macrico destinazione d’uso F2? Si legge inoltre che 48.820 mq di edifici saranno rigenerati e che sarà dimezzato l’edificato; non c’è un dato ufficiale delle volumetrie presenti e future espresse in metri cubi. Con un preventivo di spesa di 180 milioni di euro, con finanziamenti privati chissà, che i 48.820 mq non si possano sviluppare in altezza! Sull’area insistono dei vincoli che non possono essere ignorati, la realizzazione di una volumetria verticale mette in discussione lo storico parametro urbanistico sulla limitazione delle altezze. Una cifra così alta non è giustificabile né moralmente accettabile ed è in opposizione allo spirito della enciclica Fratelli Tutti.                                    Stefano Angelone    Consigliere Nazionale