CASTEL VOLTURNO ALLE ELEZIONI. Pasquale Marrandino, con lui Zannini vuol prendersi il Castello e Pinetamare. Giulio Natale, le parole non dette sullo zio camorrista e Angela Parente pupilla del caseificio

19 Marzo 2024 - 18:48

Cominciamo l’excursus degli attuali 5 candidati a sindaco, gli altri sono l’uscente Luigi Petrella, la cugina Anastasia Petrella, Cesare Diana e Giuseppe Scialla con la coalizione messa insieme dal consigliere regionale di Mondragone. Nessuna sorpresa: lui aggrega solo un certo tipo di persone

CASTEL VOLTURNO(g.g.) La squadra elettorale di Giovanni Zannini è forte. Come, d’altronde, è sempre forte ogni sua squadra elettorale. Giovanni Zannini non dimentica la sua matrice di avvocato penalista. E’ dunque un garantista e seleziona soggetti che, pur avendo avuto a che fare con la giustizia, sono sempre usciti puliti dalle indagini e hanno pure potuto dire dopo di essere stati dei perseguitati. Per cui, se la matrice è questa ci sta benissimo uno come Pasquale Marrandino quale candidato sindaco di Castel Volturno. Al marchio delle mozzarelle del suo frequentato caseificio ha già aggiunto il brand fisiognomico dello Zannini, molto in voga in questi ultimi giorni, soprattutto dalle parti di Mondragone, in un vicenda strana con uno sfondo sessuale di cui francamente non abbiamo capito per quale motivo i suoi concittadini l’abbiano considerato protagonista, coprotagonista o semplice comparsa.

Ma una cosa è la verità giudiziaria che da ragione a Pasquale Marrandino, altra cosa è la verità storica, quella che riguarda una valutazione giornalistica, e perchè no, politica, sulle attitudini di uno che corre per fare il sindaco in una città problematica quale Castel Volturno, che ha bisogno come il pane di immagine e di persone che hanno costantemente vissuto la loro esistenza al di sopra di ogni sospetto.

Di Pasquale Marrandino ci simo occupati al tempo delle indagini sulle bufale dopate. Assolto. Però, in quell’ordinanza non è che l’imprenditore caseario facesse la figura dell’integerrimo, della persona specchiata anche nei suoi usuali comportamenti, nelle prassi, nelle sue valutazioni su come dovessero svilupparsi le strategie imprenditoriali nell’ambito della cosiddetta filiera bufalina.

E’ un punto di vista. E’ stato anche il punto di vista di una Procura della Repubblica. Dunque appartiene a pieno titolo a quella analisi storica, fulcro, componente sostanziosa e sostanziale di una valutazione politica. Il Pasquale Marrandino che leggemmo nell’ordinanza in questione non ci piacque affatto. Poi, per carità, magari ci sbagliamo e siamo di fronte al nuovo Giorgio La Pira, al nuovo Fiorello La Guardia, a un candidato sindaco che magari potrà convincere anche uno tra i suoi alleati principali, ossia Giulio Natale, già presidente del consiglio comunale con l’ attuale sindaco in carica, Luigi Petrella, ad andare in piazza e a dire senza se e senza ma che suo zio, pace all’anima sua, nonchè omonimo, ha costituito, al di la dell’affetto familiare che è di per se una variabile indipendente, un pessimo esempio e un ingranaggio nefasto di tutto ciò che ha nociuto all’immagine di Castel Volturno, di tutto ciò che ha rovinato le prospettive di questa città divenuta feudo del clan dei casalesi, anche grazie alle attività criminale di zio Giulio Natale.

Non diamo nulla per scontato, ma per quel che conta agli occhi di CasertaCe, se Giulio Natale non si dissocerà pubblicamente dall’esperienza di vita di suo zio, per noi resta un pessimo candidato, che accoppiato a Pasquale Marrandino e a Giovanni Zannini proietta, sempre a nostro avviso, un’ombra sinistra sul futuro di Castel Volturno e per ombra sinistra ci riferiamo ad un modus operandi probabilissimo che non serve a riscattare una città che possiede risorse, bellezza e potenzialità, ma che purtroppo, salvo rari casi, non è riuscita a esprimere mai una buona classe dirigente.

Va da se che ad una triade formata da Zannini, Pasquale Marrandino e Giulio Natale con talenti, anzi contro-talenti antitetici rispetto a quelli che servono per pensare in termini moderni ad un futuro possibile del litorale domizio, si vada ad aggiungere Antonio Scalzone.

Anche lui si avvia verso una probabile assoluzione dopo che è stato il pubblico ministero della Dda a invocarla. Ma la stagione politico-amministrativa di Antonio Scalzone ha rappresentato la quintessenza di tutti i mali di Castel Volturno, in una coesistenza, moralmente riprovevole con i poteri criminali che in quel periodo, nelle stanza degli uffici del Comune hanno fatto letteralmente il bello e il cattivo tempo.

E anche questa rappresenta una verità storica, che da giornalisti operanti in questo territorio da quasi 25 anni, possiamo esporre quale lettura alternativa alla verità giudiziaria che ha fatto, fa e farà il suo corso e che noi pienamente rispettiamo. E Rocco Ambrosone con chi sta? E con chi deve stare se non con Antonio Scalzone, Giulio Natale e Pasquale Marrandino? La pasta, che per noi significa la concezione della vita e della vita vissuta in quel territorio, è la stessa che connota il Marrandino.

Tornando ad occuparci direttamente di quest’ultimo, non possiamo non affermare che si tratta di un imprenditore di successo. E’ vero che il parametro economico non è l’unico però, almeno come dato di partenza, chi ha molti soldi li ha fatti, fino a prova contraria, grazie alle proprie abilità. Pare che il Marrandino impegnando i propri parenti, i propri congiunti, i propri legami affettivi abbia realizzato diversi investimenti immobiliari e in attività commerciali, sempre fino a prova contraria, grazie ai fatturati del suo caseificio e anche grazie ad un certo dinamismo con cui ha investito, a quanto pare finanziariamente, diciamo così, mutualisticamente questi proventi, che poi ha trasformato in ricchezze materiali fatte di zolle e di mattoni.

Per quanto riguarda Antonio Scalzone questi non si candiderà direttamente, ma appoggerà suo nipote. Il penultimo nome, menzionando nel contempo l’impegno che Mario Capone, anche lui con un passato disagevole, profonderà per il suo amico del cuore, Pasquale Marrandino è quello di Giovanni Parente, commercialista che ai tempi di Nicola Cosentino fece letteralmente incetta di nomine di sottogoverno. Questo coacervo che profuma, diciamo così profuma di economia, lo ha evidentemente, attratto anche se ricordiamo bene 5 anni fa quando passava a trovarci nella speranza di potere essere eletto lui sindaco di Castel Volturno, non ci parlava certo bene di Pasquale Marrandino. Evidentemente a fargli cambiare idea è stata la figlia Angela Parente. Sarà lei la candidata alle prossime elezioni ed è lei che è riuscita a scovare in Pasquale Marrandino quelle qualità che magari altri o altre non sono riusciti a cogliere, al punto da diventare una sua vera e propria pupilla.

Il nome della staffa è quello di Stefano Tommasi. Vogliamo scrivere, anche nel suo caso, di una vita con qualche complicazione giudiziaria? Si sa. E si sa pure che si tratta del cognato di Benedetto Zoccola. Mai cognati furono così lontano per mentalità. per cultura, per senso della legalità. Fin qui le notizie principali sulla squadra di Pasquale Marrandino. Nei giorni prossimi ci occuperemo degli altri candidati, cioè del sindaco Luigi Petrella mollato da molti di questi, Marrandino e Giulio Natale in primis, ma intenzionato a rilanciare la sua sfida elettorale che lo porterà a incrociare il ferro con la sua diretta cugina, Anastasia Petrella, appoggiata in prima battuta da Gennaro Oliviero, ma anche in grado di mobilitare apporti trasversali che le permettono di essere, nei pronostici, una candidata competitiva.

Cresciuto, a quanto pare anche l’appeal di Cesare Diana, il quale, caparbiamente, ripropone la sua candidatura alla fascia tricolore e pare in grado, stavolta, di giocarsi una carta credibile per arrivare al ballottaggio anche se Anastasia Petrella e di Luigi Petrella sembrano ossi dure da rodere nell’urna elettorale.

L’ultimo nome in campo è quello di Giuseppe Scialla, candidato del Pd ufficiale, che sta lavorando a una coalizione tipicamente di centro sinistra che vorrebbe andare a riprodurre lo schema nazionale dell’accordo strategico tra partito democratico e Cinque Stelle.

Ma di tutto ciò torneremo a scrivere presto .