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C’è un INGEGNERE della PROVINCIA di CASERTA che ha preso una MAZZETTA da 40MILA EURO grazie a Raffaele Pezzella. Albo pretorio proibito. Presidente Magliocca, ci favorisca i documenti

27 Novembre 2021 - 19:03

In calce all’articolo il capo di imputazione provvisorio dell’ordinanza del tribunale sannita che ha portato all’arresto dell’imprenditore di Casal di Principe. La vicenda però riguarda un appalto della nostra amministrazione provinciale, aggiudicato ad un raggruppamento temporaneo di professionisti capitanato da Carlo Camilleri, ex consuocero di Clemente Mastella e già grande amico di Nicola Ferraro, grazie a una mazzetta incassata da un dipendente della Provincia che non è stato arrestato solo perchè non identificato

 

CASERTA – (g.g.) Abbiamo tentato invano di fare il nostro lavoro collegandoci all’albo pretorio della Provincia di Caserta.

Un fatto sicuramente sintomatico di quale sia il livello di trasparenza degli enti pubblici casertani, soprattutto di quelli di origine elettiva, è rappresentato dalla diffusa impossibilità di accedere ai dati. Una volta il sito è in blocco, un’altra volta è in manutenzione, un’altra volta ancora vengono eliminati atti amministrativi con la scusa di non caricare più di tanto il database, per cui puoi consultare al massimo, se ti va bene, ma ti deve andare proprio di lusso, quelli degli ultimi 6 mesi.

Tutte scuse: la verità è che sia il livello politico che quello burocratico sono quantomeno a conoscenza dei fenomeni corruttivi, sono quantomeno, ma proprio quantomeno a conoscenza che le gare d’appalto siano quasi tutte truccate. Per cui, meno si sa e meglio è. Meno l’unico giornale di questa terra che parteggia per l’articolo 97 della Costituzione e parteggia per le norme previste dalla legge 241 del 90 che, dell’articolo 97 rappresenta il doveroso continuum

giuridico, definendo i contenuti attraverso i quali il dipendente pubblico possa compiutamente attenersi a questo supremo principio costituzionale, sviluppando poi ulteriormente il disegno del perimetro di azione del pubblico dipendente, sancendo anche i contenuti grazie ai quali questi vanno ad uniformarsi ai doveri di trasparenza e di fedeltà.

Ora, in un paese che definisce nella sua Carta Fondamentale tali principi, il fatto che le pubbliche amministrazioni, in questo caso l’amministrazione provinciale facciano di tutto per rendere il più difficile possibile la consultazione degli atti amministrativi, rende legittimo il dubbio, che in noi invece è certezza, una certezza che basiamo su anni e anni di inchieste giornalistiche e su tonnellate di atti documentali allegati, che all’interno di questi enti ci sia una complicità organizzata o comunque fattuale, tra livelli politici e livelli tecnico-burocratici.

Volevamo dare un’occhiata oggi pomeriggio all’albo pretorio dell’amministrazione provinciale perchè, l’altro giorno, il gip del tribunale di Benevento Loredana Camerlengo ha arrestato, tra gli altri,  il notissimo imprenditore di Casal di Principe, trapiantato a Maddaloni, ma fortemente attivo in tutte le province della Campania, Raffaele Pezzella, in passato al centro anche di dichiarazioni molto pesanti, rese dai collaboratori di giustizia, soprattutto dal boss pentito Antonio Iovine.

Pezzella, stavolta, ai domiciliari c’è finito perchè, secondo la prospettazione della Procura della Repubblica del capoluogo sannita, avallata, nel caso specifico, dal gip del collegato tribunale, avrebbe svolto una funzione di mediatore affinchè un Raggruppamento Temporaneo di professionisti formato da nomi noti in quel di Benevento, a partire dall’ingegnere Carlo Camilleri, ex consuocero di Clemente Mastella e al centro di tante trame e di tante indagini, dal suo diretto congiunto Nicola Camilleri, da Antonello Scocca, dagli altri ingegneri, Specioso Petacca, Niola Gaudato e dal geologo Gaetano Ciccarelli, si aggiudicasse, così come effettivamente si è aggiudicata, la gara per la progettazione di una strada provinciale, la Caserta-Monti del Matese, importo circa 394mila euro. 

Secondo i magistrati sanniti Pezzella, insieme al sindaco di Buonalbergo, paese alle porte di Benevento, Michelantonio Panarese e insieme al Nolano Giuseppe Della Pietra, avrebbe organizzato una sorta di staff, di filiera in cui presumibilmente, questo lo deduciamo noi, ma è evidente dalla propsettazione di accusa, il sindaco di Buonalbergo avrebbe rappresentato gli interessi dei professionisti sanniti, mentre Raffaele Pezzella, che all’amministrazione provinciale di Caserta ha fatto sempre i comodi suoi, aggiudicandosi negli ultimi 25 anni, appalti che alla fine, se li sommiamo, ci avviciniamo ai 100 milioni di euro, sin dai tempi in cui l’ufficio tecnico era governato dal suo concittadino di Casal di Principe l’ingegnere Alessandro Diana (i due furono arrestati nel luglio 2020, riuscendo però a cavarsela al Riesame) e continuando in maniera ancora più soddisfacente con il successore, l’ingegnere Antonino Del Prete, a cui Pezzella ha cresimato qualche figlio, , avrebbe avvicianto un non meglio precisato ingegnere.

Gli inquirenti di Benevento non sono riusciti a trovare il nome, ma dalle indagini hanno stabilito che questo ingegnere, presumibilmente impiegato nell’ufficio tecnico tra il luglio e l’ottobre 2019, ha preso una mazzetta pari al 20% dell’importo della gara, dunque, poco meno di 40mila euro, dai professionisti che l’hanno poi effettivamente conquistata.

Altri 7mila 200 euro sono invece frutto di una fattura sostanzialmente falsa. Metà della mazzetta in contanti, l’altra metà a conclusione del pagamento dei corrispettivi alla Rtp beneventana.

Non è che ci vuole un giornalista d’inchiesta del New Tork Times per essere colti dall’immediato stimolo di entrare nell’albo pretorio e di andare a trovare i documenti di questa gara, a partire dalla determina di aggiudicazione. Anche perchè risale a poco più di due anni fa e non al passato remoto.

Abbiamo tentato tutto il pomeriggio ma non siamo riusciti. E allora ci rivolgiamo direttamente al presidente della Provincia ancora in carica Giorgio Magliocca, che ha riproposto se stesso per la medesima carica alle elezioni che si svolgeranno il prossimo 18 dicembre: o permette ai cittadini e quindi anche ad un giornale di leggere tutti gli atti amministrativi, delibere ma soprattutto, come in questo caso, determine, oppure, dato che è in camapgna elettorale e crediamo sia interessato a dimostrare una totale estraneità, anche morale, ai fatti, ci faccia avere lui direttamente i documenti, la determina che innesca la procedura della gara d’appalto, l’atto che contiene i nomi dei componenti della commissione aggiudicatrice, anche perchè i giudici dicono che i 7mila 200 euro il misterioso ingegnere li avrebbe dovuti dare ad uno dei componenti di questa commissione, e poi, prima della già citata determina di aggiudicazione, ci favorisca anche i verbali della commissione aggiudicatrice che raccontano passo passo la procedura che ha portato la Rtp di Carlo Camilleri, che con Raffaele Pezzella si conosce, eccome se si conosce, da anni e anni, ad aggiudicarsi la gara.

Non vogliamo mettere in croce nessuno. Ma siccome il pm e il gip di Benevento scrivono, in sostanza, che non hanno potuto indagare ed arrestare l’ingegnere dell’amministrazione provinciale di Caserta solo perchè non sono riusciti ad individuarlo, magari per solidarietà territoriale di un sannita, cioè il sottoscritto, nei confronti di giudici sanniti, cominciamo a mettere dei punti fermi su quella gara.

Poi, può anche darsi che i magistrati abbiano scritto un mucchio di sciocchezze. Per carità, sono uomini e donne in carne e ossa e sono fallibili.

Ma prima di affermare ciò, presidente Magliocca, forza e coraggio, ci invii le carte e lo faccia alla svelta. Perchè noi, questo articolo, con un titolo che cambieremmo giorno per giorno, lo mettiamo in cima alla homepage del nostro giornale fino a tutto il 18 dicembre.

Sicuramente non servirerebbe e non inciderebbe, ne siamo ben consci, sull’esito delle elezioni provinciali, visto e considerato che il manipolo di soggetti con cui lei si è associato, Giovanni Zannini, Antonio Luserta, Marcello De Rosa ((era stato ventilato anche il raccapricciante nome di Biagio Lusini nel PD con Mirra, poi fortunatamente è saltato), dovrà semplicemente rivolgersi alla platea dei sindaci e dei consiglieri comunali della provincia, che ve li raccomando, figuriamoci se si fanno impressionare dalla questione morale.

Però, qui sopra, in cima alla homepage di CasertaCe ci rimarrebbe fino al 18 dicembre, perchè sarebbe giusto dare a lei la responsabilità politica e morale di quello che andrebbe a costituire un clamoroso colpo inflitto alla trasparenza.

Fuori le carte, presidente Magliocca e in fretta.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA