Chiusura dei negozi alimentari. Il prefetto di CASERTA ai sindaci: “Inefficaci le ordinanze in contrasto con la normativa nazionale”

26 Marzo 2020 - 19:06

CASERTA – Inefficaci le ordinanze emesse, si disponga la revoca di quelle che non sono in linea con le disposizioni nazionali e regionali. E’ sostanzialmente quanto scrive il prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, ad alcuni sindaci del territorio che nei giorni scorsi avevano ordinato la chiusura dei negozi di generi alimentari alle 18, come Cesa, Mondragone e Sparanise. “Sono da ritenersi inefficaci fin d’ora – scrive il prefetto – le ordinanze sindacali in contrasto con la normativa nazionale, allorquando esse comportano anche indirettamente criticità per la gestione dell’ordine pubblico, come rimarcato dal gabinetto del ministro dell’Interno con circolare del 2 marzo. Si rappresenta l’esigenza di attenersi anche alle disposizioni impartite dal presidente della giunta regionale della Campania del 23 marzo scorso con cui si invitano i comuni a non introdurre limitazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali di vendita al dettaglio di alimenti e di altri beni”.

Per il prefetto, che striglia i sindaci, queste ordinanze singole emesse da alcuni Enti, oltre a non rispettare le disposizioni nazionali e regionali, sarebbero anche controproducenti perché oltre a creare maggiori assembramenti, “indurrebbe i cittadini a recarsi nei comuni dove gli orari di apertura non sono stati ridotti. Tale circostanza potrebbe assumere rilievo per la gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica”. Inoltre,

il prefetto precisa che “Nessuna ordinanza può contemplare prescrizioni per gli operatori di polizia, il cui coordinamento e’ riservato al prefetto ed al questore, cosi’ come per gli operatori sanitari che ricevono disposizioni dai servizi di prevenzione dell’igiene pubblica, i quali decidono anche per le ipotesi di isolamento e quarantena”. Un passaggio in cui il prefetto si riferisce evidentemente al sindaco di Sessa Aurunca che ieri aveva chiesto alle forze di polizia di controllare che la spesa dei suoi cittadini non fosse inferiore ai 5 pezzi per evitare che le persone si recassero più volte nei negozi durante la giornata.