Comune condannato per i comportamenti del comandante Bonuglia con una poliziotta: “Chiedeva atteggiamenti affettuosi in cambio di diritti”

27 Giugno 2023 - 19:46

MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) Atteggiamenti vessatori, aggressivi, prevaricatori e sessisti. Di questo è stato accusato il comandante David Bonuglia in servizio all’epoca dei fatti, presso la caserma della Polizia municipale di Subiaco.

Il giudice Sibilla Ottoni, nella causa tra M.N.V. ed il comune di Subiaco, ricadente nella città metropolitana (per capirsci, la provincia) di Roma Capitale, ha condannato il Comune, nella persona del sindaco pro tempore, al risarcimento dei danni subiti da M.N.V.in conseguenza a delle condotte accertate in violazione dell’art.2087 del codice civile, ovvero la tutela delle condizioni di lavoro da parte del datore di lavoro, in questo caso il sindaco in quanto rappresentante di Subiaco.

È evidente che di tale somma ne dovrà rispondere lo stesso Bonuglia, attualmente comandante della Municipale di Mondragone. Alla donna, vittima del cosiddetto mobbing verticale, in più occasioni il Comandante avrebbe intimato ad atteggiamenti affettuosi per la concessione di diritti che le venivano puntualmente negati.

Nel mese di ottobre 2016 con motivazioni pretestuose le venivano negati dei permessi legge 104/92 e permessi di studio.

Dal complesso delle testimonianze“, si legge nella sentenza, “emerge un clima teso nei rapporti tra la ricorrente e di suoi colleghi fino al suo trasferimento avvenuto nel 2015 nonché un quadro significativo dei comportamenti del Comandante che ha ostacolato il sereno svolgimento dell’attività lavorativa della sua sottordine per ragioni pretestuose e vessatoria. Risulta innanzitutto che la ricorrente sia stata sradicata dal proprio contesto attraverso l’allontanamento del gruppo con il quale prestava servizio, ed ancora risulta poi che tutti i turni cui era assegnata fossero modificati senza preavviso e non comunicati alla stessa.

L’ agente avrebbe dunque subito un danno biologico riconducibile a stress lavorativo nell’anno 2012-2013. Una pena economica di quasi 6000 euro che Bonuglia dovrà saldare di tasca propria.