CONSORZIO IDRICO. 600mila euro sequestrati al presidente dei Revisori dei Conti. Del Monaco di 5 Stelle: “È De Luca a reggere le fila di questa melma”

29 Gennaio 2019 - 10:59

CASERTA – La vicenda giudiziaria che ha coinvolto Agostino NapolItano, detto Gerardo, colpito ieri da un’ordinanza di sequestro cautelativo di beni pari a 600mila euro, somma che un’indagine della Guardia di Finanza ha accertato come evasa al fisco (CLICCA QUI PER LEGGERE IL COMUNICATO DELLA PROCURA), ha determinato la dura reazione del deputato del Movimento 5 Stelle Antonio del Monaco.

Generale dell’esercito in pensione, da almeno un anno duramente contrapposto al governatore della Campania Vincenzo De Luca, che coprirebbe politicamente tutte le nefandezze che si consumano da anni nel Consorzio Idrico Terra di Lavoro, del quale Gerardo Napoletano è diventato presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, manco a dirlo al posto di quel professor Piscitelli che nella ormai famosa lettera denuncia aveva sfilato, come si suol dire, la corona sulla mala gestio del Consorzio, evidenziando, a nostro avviso, almeno una decina di notizie di reato.

Del Monaco attacca con durezza. E più che con i consiglieri regionali Zannini, Graziano, più che col sindaco di Marcianise Antonello Velardi, autentica stampella al servizio degli interessi del consigliere comunale Giovan Battista e di sua moglie, catalizzatrice di incarichi, se la prende con De Luca, cioè con chi consente che di questo Consorzio e dei soldi pubblici, le centinaia di milioni di euro che servono a tenerlo in piedi, venga fatta strage: “Sto

insistendo tantissimo ma De Luca non si è smosso alla mia richiesta di un intervento. Voglio fare un appello: che fine hanno fatto – si chiede Del Monaco – le dichiarazioni di legalità? Una persona che evade il fisco messa lì da chi regge le fila del Consorzio Idrico, il quale non fa altro che vivere in quella stessa melma” .

L’interrogativo che pone il deputato è ovviamente retorico e quasi incorpora la risposta: “Perché non si vuole trovare un’apertura e tirar fuori le schifezze? Sto preparando un’iniziativa importante affinché questo disastro di una gestione votata esclusivamente a coltivare interessi personali familiari e clientelari, emerga completamente”.

Attendiamo gli eventi anche se, di fronte a tutto quello che Casertace ha denunciato ma soprattutto il professore Piscitelli ha messo nero su bianco in una lettera formale scritta al Prefetto e che quest’ultimo ha inviato alla Procura della Repubblica, non è successo ancora nulla.

Un disagio per quei pochi che in questa provincia credono nel valore della legalità ma in quella vera, non in quella enunciata da chi ha fatto soldi e ha collezionato privilegi grazie alle proprie narrazioni ipocrite.

Una manna per chi ha in testa la volontà di continuare o di cominciare a far soldi attraverso la commissione di reati e che vede in questa impunità un segno favorevole che asseconda i propri disegni.