Contagiati fuggono dalla zona rossa per farsi ricoverare nel Lazio

19 Novembre 2020 - 09:05

CASERTA – In solo 20 giorni 200 pazienti dalla Campania (zona rossa) sono arrivati nel Lazio (zona gialla). L’Asl di Latina che segnala il caso all’autorità giudiziaria. Il Messaggero racconta in un articolo firmato da Lorenzo De Cicco che alla questura di Latina c’è un elenco con i primi 27 nomi di cittadini di Napoli o Caserta che hanno attraversato il confine per andare a farsi curare in un ospedale del Sud Pontino.

Spostamenti che sono iniziati quando la Campania era ancora zona gialla e che sono proseguiti anche ora che è rossa.

“L’effetto zona rossa è durato poco”, racconta Giorgio Casati, il direttore generale dell’Asl di Latina, il primo a lanciare l’allarme su quello che il Messaggero chiama “pendolarismo sanitario”. Pendolarismo pericoloso, perché rischia di saturare un sistema sanitario, quello del Lazio, che ancora tiene, moltiplicando i posti letto ogni settimana.

“Il 13 e 14 novembre – spiega Casati – il numero di accessi da fuori regione era calato, anche perché la notizia di questi spostamenti anormali ha iniziato a circolare. Ma già dal 15 i dati sono tornati a crescere, soprattutto all’ospedale di Formia”.

Spostamenti vietati, perchè non si può passare da una zona rossa a una gialla. “C’è chi arriva qui anche solo con un mal di pancia o con un po’ di tosse, molti non hanno nemmeno il Covid”, conclude Casati. Difatti nove volte su dieci i pazienti vengono rimandati a casa, senza un ricovero.

Intanto, una persona proveniente da Caserta è morta per Covid-19 a Cassino.