CORONAVIRUS. Era nell’aria: scontato, nel decreto legge che il governo sta preparando, il RINVIO AD OTTOBRE DELLE ELEZIONI REGIONALI E COMUNALI

13 Marzo 2020 - 15:31

CASERTA(g.g.) Era nell’aria quello che rappresentava un’indiscrezione, si sta materializzando. Il governo che finalmente recupera un minimo di legalità cosittuzionale nel momento in cui si prepara ad utilizzare per svolgere la prorpria funzione in questo momento di straordinaria emergenza, lo strumento del decreto legge, abbandonando e riducendo l’uso e l’abuso di un altro strumento, infinatamente meno legittimante visto che il decreto del preidente del consiglio dei ministri, che peraltro si è trasformato nei decreti del commercialista Borrelli, cioè il capo della protezione civile, hanno rappresentato fino ad oggi il mezzo attraverso cui si è messa l’Italia in stato di emergenza, con tanto di sospensione di diverse garanzie costituzionali.

I DPCM sono stati firmati grazie ad un espediente e cioè alla copertura di un decreto legge precedente con cui il governo trasmetteva deleghe ampie e genericamente declinate al presidente del consiglio.

Quello che sta capitando in queste ore, invece, è decisamente più ortodosso. Il decreto legge, infatti, come si sa, se è immediatamente esecutivo, necessita, nel rispetto della forma istituzionale della democrazia parlamentare italiana, essere approvato dalla camera e del senato entro e non oltre i 60 giorni dalla sua pubblicazione in gazzetta ufficiale.

In un momento di emergenza, il parlamento vorrà, riteniamo, sicuramente non arrivare all’ultimo istante, cioè al 60esimo giorno, coprendo istituzionalmente il decreto legge del governo e dandogli dunque una piena legittimazione democratica, nel momento in cui, con la propria ratifica, lo trasformerà in legge dello stato.

E d’altronde stiamo parlando di un’altra cosa molto forte, quanto inevitabile: il rinvio delle elezioni comunali e anche delle regionali. Mentre per le prime, il governo è direttamente responsabile dell’atto di fissazione della data, e quindi può agire direttamente sulla stessa, nel caso delle regionali, il decreto dovrà agire attraverso una proroga delle funzioni del presidente della regione, della giunta e, riteniamo, anche se le agenzie ancora non ne parlano, e non può essere altrimenti, anche del consiglio regionale.

In sostanza le comunali che dovevano svolgersi tra il 15 aprile e il 15 giugno, saranno rinviate di 3 mesi e per 3 mesi sindaci, giunte e consigli comunali rimarranno in carica. Facendo quattro conti le elezioni amministrative saranno spostate a ottobre, massimo novembre.

Stesso discorso per le regionali. Tutti i governatori in scadenza tra i quali c’è lo stesso De Luca, svolgeranno il loro mandato, non per 5 anni, ma per 5 anni e 3 mesi, spostando le elezioni regionali nello stesso periodo in cui si svolgeranno le comunali, cioè ad ottobre. Questo varrà per De Luca in Campania, Emiliano in Puglia, Zaia in Veneto, Toti in Liguria, Rossi in Toscana e Ceriscioli nelle Marche.