COVID & APPALTI. Ecco quanto costano all’Asl Caserta le “tute spaziale” e i camici di medici ed infermieri. Cifre da capogiro, si parte da una base da 1 milione e mezzo di euro

12 Novembre 2020 - 17:04

La gara scadrà tra 2 settimane, il 26 novembre, giorno limite per la presentazione dell’istanza e avrà un valore per due mesi

CASERTA – Ma quanto costano al Servizio sanitario nazionale e conseguentemente a quello regionale i dispositivi che servono a medici ed infermieri per evitare di contagiarsi con il covid-19, rendendo meno rischioso la loro quotidiana lotta con il virus più diffuso della storia e allo stesso tempo tra i più rischiosi? Quanto costano quei buffi ma utilissimi scafandri che avvolgono il corpo di chi esce dalle ambulanze oppure opera nei pronto soccorso, sulle ambulanze o nelle corsie dell’ospedale, curando chi è positivo al coronavirus? Una risposta precisa non li abbiamo, nel senso che non conosciamo i prezzi medi delle vari componenti dei kit che viene definito con l’acronimo DPI, che sta per Dispostivi di Protezione Individuale. Al contrario, conosciamo quanto spende la regione Campania e ancor più in particolare quanto spende l’Asl di Caserta. Il tutto è messo nero e su bianco in un bando che contiene gli elementi della procedura negoziata finalizzata all’acquisto di una massiccia quantità di questi DPI, per la cifra (a base d’asta) di 1 milione 488 mila 698 euro e 23 centesimi. Che, sicuramente, non sarà il prezzo, è la base d’asta. Siccome

questo è il sud, però, e questa è la regione in cui certi laboratori si aggiudicano gare a mani basse, senza dover vincere la battaglia con altri concorrenti, salvo poi mettersi a disposizione dell’Istituto Zooprofilattico per processare tamponi al tempo in cui, correva il mese di marzo, ciò non era consentito ai privati; siccome questo è il sud ed è la Campania, in cui capita che un comune capoluogo, parliamo di Caserta, bandisca, dopo aver tenuto in piedi un sistema di garanzie inaccettabili, andando avanti per quasi tre anni, una gara per l’affidamento del servizio rifiuti per un anno, e a questa gara partecipa una sola impresa che porta a casa l’appalto, parliamo di Ecocar, senza colpo ferire, facendo diventare la base d’asta, circa 11 milioni di euro, il prezzo esatto dell’aggiudicazione, dopo un ribasso penoso e vergognoso dello 0,13. Siccome questo è l’habitat, aspettiamo l’esito di questa procedura negoziata per capire quanto si scenderà dalla base d’asta oltre il milione.

Partendo da ciò che servirà, cioè il materiale presente nel Capitolato speciale d’appalto, che possiamo definire una specie di lista della spesa per l’amministrazione pubblica, in questo caso l’Asl Caserta, per prima cosa ci sorprende una questione relativa ai prezzi: tutti i camici, sterili e non sterili, quelli capaci di difendere dagli agenti infettivi e quelli meno tecnologici” hanno tutti lo stesso prezzo: 15 euro. Okay, è vero, noi siamo (ancora) profani sull’argomento e da tali ci poniamo, ma il costo singolo dovrebbe differenziarsi da tessuto a tessuto, da qualità tecnica a qualità tecnica inferiore. Il nostro obiettivo, nelle prossime ore, sarà quello di scandagliare il web per un’attenta analisi di mercato, così da non essere più profani e soprattutto perché, lo diciamo chiaramente da un po’, non è che ci fidiamo poi tanto di chi gestisce l’azienda sanitaria casertana. La gara scadrà tra 2 settimane, il 26 novembre, giorno limite per la presentazione dell’istanza e avrà un valore per due mesi. Da come si legge dal documento ufficiale dell’Asl Caserta, la decisione di attivare questo acquista da quasi un milione e mezzo di euro è stato dovuto dalla scarsità di rifornimento di Dpi provenienti dall’Unità di crisi, critica non di certo velata dinanzi alle difficoltà che si sta vivendo negli ospedali di Terra di Lavoro.