I NUMERI DEL COVID. CAMPANIA. +2.729 casi. I dati migliorano, ma siamo in zona rossa per colpa della gestione pessima dell’emergenza e vi spieghiamo perché. DATI NAZIONALI. Cala la percentuale tamponi/positivi

28 Novembre 2020 - 17:49

COVID IN CAMPANIA

In Campania scende leggermente la curva dei positivi da Covid-19. Nella giornata di ieri sono stati 2.729 i casi di positività, di cui 2.461 asintomatici e 268 sintomatici, il 9,8%. Questa cifra scende sotto la decina dopo diversi giorni. Sono 49 i decessi registrati (34 deceduti nelle ultime 48 ore e 15 deceduti in precedenza ma registrati ieri a seguito di accertamenti). I guariti sono 2.279. La percentuale tamponi/positivi è del 12,4%, in calo dopo il 13% toccato ieri . Il totale dei contagi, da inizio pandemia, sale a 151.671 e i guariti complessivi 45.693 e i deceduti 1.595. I tamponi processati in totale 1.552.810, di cui 22.007 eseguiti nelle ultime 24 ore. In base al report dei posti letto su base regionale, ci sono 656 posti di terapia intensiva disponibili, di cui 186 occupati; per la degenza, tra posti letto Covid e offerta privata, sono disponibili 3.160, mentre sono 2.164 quelli occupati. Come vi abbiamo scritto ieri, l’indice Rt campano è ormai a 1

, lontano dal preoccupante 1,49 dello scorso report dell’Istituto superiore di Sanità. I dati migliorano eppure restiamo nella fascia di rischio alto relativo al contagio.

La spiegazione di ciò emerge dalla lettura dei criteri utilizzati dal Comitato tecnico scientifico per suddividere le regioni nelle aree di controllo epidemiologico. Come probabilmente già sapete, sono 21 gli indicatori da tenere sotto controllo per valutare la condizione del contagio nel nostro Paese. I primi 6 riguardano il processo sulla capacità di monitoraggio, cioè il modo in cui viene anche controllatala situazione epidemiologica. La seconda sestina si basa, invece, sulla capacità di accertamento diagnostico, di indagine e di gestione dei contatti. Test, tamponi, personale utilizzato nei controlli, il puro monitoraggio del contagio. Gli ultimi nove indicatori sono relativi alla trasmissione del contagio e alla tenuta del servizio sanitario, probabilmente i più importanti. Tasso di occupazione dei posti letto, delle terapie intensive, gli accessi al pronto soccorso e altri ancora. Quindi, quando viene decisa, ad esempio, la zona rossa per la Campania, non c’è solo il contagio da tenere in mente, ma anche la modalità in cui viene controllato il virus e la capacità di gestione degli ospedali.

Evidentemente, perché altrimenti con questa situazione epidemiologica non saremmo in tale condizione, la zona rossa è dovuta alla difficoltà che la regione Campania ha di controllare i contagi e di gestire in termini sanitari l’epidemia. È un lavoro estremamente complicato, ovviamente, nessuno dice che sia facile, ma ancora aspettiamo un attestazione di responsabilità da parte di chi governa la regione, cioè il presidente Vincenzo De Luca, che continua a definire il suo lavoro miracoloso, fantastico, superlativo, operando un’azione di scaricabarile delle colpe nei confronti di medici, governo e chiunque gli capiti a tiro nella diretta social del venerdì.

COVID IN ITALIA

Nuovo calo dei positivi su base quotidiana: sono 26.323 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Italia, per un totale di 1.564.532 casi dall’inizio dell’epidemia. Sono, poi, 686 i decessi nelle ultime 24 ore, in calo rispetto a ieri. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute sulla diffusione del coronavirus nel nostro Paese. La percentuale tamponi/positivi è del 11,7%, in calo dopo il 13% toccato ieri .

Gli attualmente positivi sono 789.308, in lieve aumento rispetto a ieri quando erano 787.893. I dimessi/guariti sono 24.214, per un totale di 720.861 dall’inizio dell’epidemia. A livello territoriale, le Regioni con il maggior numero di contagi sono la Lombardia (4.615), il Veneto (3.498), la Campania (2.729), il Piemonte (2.157), il Lazio (2.070) e l’Emilia-Romagna (2.172).