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COVID E ZONA ROSSA. Arrivano i primi dati: Campania a rischio “basso”. Ma rischiamo di pagare la pessima gestione dell’emergenza

4 Dicembre 2020 - 16:14

CASERTA – Il report settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità finalmente arride alla Campania e all’Italia intera. Dal documento emerge che per quanto riguarda il contagio dell’epidemia da coronavirus, è calato il livello di rischio nella quasi totalità delle regioni del nostro Paese, con alcune che scendono a livello basso.

Le uniche due regioni rimaste con un rischio complessivo classificato come alto sono Puglia e Sardegna, a cui si aggiunge la Calabria considerata ancora una volta come “non valutabile” e per questo motivo “equiparata a rischio alto“. Come detto, la Campania si posiziona nella fascia di rischio “basso. Mentre 16 Regioni sono classificate a rischio moderato di trasmissione di coronavirus. Di queste, 5 hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità: Emilia Romagna, Marche, Molise, provincia autonoma di Trento, Veneto. In queste regioni, “si suggerisce di valutare attentamente la opportunità di adottare, anche a livello sub-regionale, di mitigazione previste per il proprio livello di rischio“. Le uniche due regioni rimaste con un rischio complessivo classificato come “alto” sono Puglia e Sardegna.

Tornando alla nostra regione, i dati migliorano. Quindi, se dovessimo restare nella fascia rossa o arancione per le misure anticontagio, ci sarebbe da effettuare un’attenta disamina di cosa non abbia funzionato nella sanità della Campania, difficoltà emerse già diversi mesi fa, tracimate nella seconda ondata covid. Già nella scorsa settimana, infatti, l’indice Rt aveva segnalato un miglioramento della condizione del contagio in regione che, però, non è stata promossa in zona arancione/gialla a causa alle condizioni sanitarie locali, argomento centrale dei 21 criteri utilizzati dal Cts per posizionare una regione in zona gialla, arancione o rossa. Criteri del Comitato tecnico scientifico alla mano, la continuazione della

zona rossa in Campania rispetto, ad esmepio, a regioni come Lombardia, Piemonte e Calabria, è stata causata dai disagi che la regione avuto (e ha) nel controllare i contagi e di gestire in termini sanitari l’epidemia. È un lavoro estremamente complicato, ovviamente, nessuno dice che sia facile, ma ancora aspettiamo un attestazione di responsabilità da parte di chi governa la regione, cioè il presidente Vincenzo De Luca, che continua a definire il suo lavoro miracoloso, fantastico, superlativo, operando un’azione di scaricabarile delle colpe nei confronti di medici, governo e chiunque gli capiti a tiro nella diretta social del venerdì.