CUC NOLANA. L’albero della CUC…cagna e dei sospetti. Ora alla festa partecipa degli appalti partecipa anche CARINARO
5 Dicembre 2024 - 12:24
L’altra sera, al consiglio comunale, è stata approvata la delibera di adesione a questa chiacchierata stazione appaltante. Forti proteste in aula dell’opposizione, con in testa Stefano Masi
CARINARO (g.g.) – Perché questo giornale si è tento interessato delle sorti e delle vicende della Centrale di committenza dell’Area Nolana, ma che ci piace molto di più chiamarla Cuc, che è radice della parola cuccagna?
Proprio per questo motivo, proprio perché, come recitava un antico spot di Carosello, “basta la parola”.
La Cuc Nolana è proprio una cuccagna per chi vi ci partecipa e chi la utilizza, tramite convenzione, quale centrale appaltante. I comuni, infatti, si esporrebbero troppo, macinando una gara dietro l’altra, un affidamento dietro l’altro a colpi di dieci inviti e due, massimo tre imprese partecipanti.
Al contrario la Cuc diretta dall’ormai “amico di CasertaCe”, Angelo Gambardella, e costituita da alcuni comuni dell’area da cui prende il nome, non va certo per il sottile e non si offende se qualcuno, ovvero noi di CasertaCe, diciamo un giorno sì e l’altro pure che la scansione temporale, la scadenza di gare aggiudicate con questo schema, se non dimostra – per carità non ci permetteremmo mai di usare i termini della certezza – che queste procedure sono turbate, rende le stesse sospette, percorse dal pensiero indecente che possano essere oggetto del reato di turbata libertà degli incanti. Non certo, ma neppure inverosimile.
Come il sottoscritto ha dichiarato senza mezzi termini ieri sera, partecipando alla diretta
E allora, chi può ingolosire questo autentico albero della CUC-cagna? Certi comuni che, magari, vogliono tenersi in apparenza le mani pulite, facendo fare il lavoro sporco ad altri. Niente di specifico e niente di voluto, ma come abbiamo fatto in altre circostanze, di fronte all’utilizzo di questa centrale di committenza, dobbiamo salutare una new entry, ovvero quella del comune di Carinaro, il cui consiglio comunale ha approvato la delibera l’altra sera, con il voto contrario dell’opposizione, visto e considerato che Carinaro, ai tempi del sindaco Nicola Affinito, non certo un amico di CasertaCe aveva aderito ad una Cuc irpina, quella della Valle dell’Ufita, suggerita a suo tempo dall’allora dirigente Daniele Vetere, nativo e residente a San Marco de’ Cavoti, nel Sannio, ai piedi dell’altopiano della Valfortore, ma che aveva lavorato a Montecalvo irpino, prima di arrivare a Carinaro, suggerendo l’adesione alla Cuc che, per usare termini più formali, si chiama Unione dei comuni Terre dell’Ufita.
Ricordate Daniele Vetere, indagato con il sindaco Affinito per la storia della signora piaciona fatta arrivare nella stanza del segretario comunale? Beh, glielo dobbiamo, sia lui che Affinito sono stati prosciolti da quell’accusa. E ora di Vetere non rimane più nulla dopo il voto per l’adesione alla Cuc Nolana dell’altra sera.
La delibera l’abbiamo vista. Trovarci una motivazione all’interno è lavoro da rabdomanti, la sindaca Marianna Dell’Aprovitola ce l’ha il vizietto dell’autoritarismo: si fa così e basta perché l’abbiamo deciso noi.
E per questo la minoranza, più che votare contro e abbandonare l’aula non può fare, denunciando questi metodi, soprattutto con il consigliere e avvocato amministrativista Stefano Masi.
Noi ci siamo portati avanti con il lavoro e diciamo per Carinaro, così come abbiamo detto in passato per San Marcellino, Gricignano e tutti gli altri comuni che, diciamo così, hanno lavorato con la Cuc Nolana o stanno lavorando, così come vi racconteremo per il comune di Marcianise, riteniamo sia inutile inserire le motivazioni nelle delibere di adesione.
Questo perché le motivazione le trovate semplicemente scrivendo cuc nolana casertace in Google, in modo che vi saltino fuori in piena evidenza dieci, forse venti articoli che abbiamo dedicato a questo autentico nuovo fenomeno di gestione putrescente del pubblico denaro da parte degli enti locali delle province di Caserta e Napoli, allo scopo di far girar il soldo verso quella o questa impresa, puntualmente associata a questo o quel direttore dei lavori, a questo o quel responsabile della sicurezza sui luoghi di lavoro, a questo o quel progettista o studio di progettazione. Pitocchi junior, do you remember?
Marianna Dell’Aprovitola è diventata un’esperta della materia da quando ha sostituito suo marito, Francesco Mattiello che un po’ ha la necessità di aggiustare il tiro delle sue attività aziendali, dopo i successi (?) nel settore dei bonus 110%, soprattutto in area giuglianese. Dei successi (?) che la sindaca ha condiviso con il consorte nella veste di imprenditrice. Va detto, al riguardo, che le sue qualità, anche in questo caso, si sono dimostrate superiori a quelle del marito e le hanno consentito di porre rimedio a qualche inciampo del pirotecnico consorte.
Dell’Aprovitola, dunque, conosce bene la materia dei lavori pubblici e degli affidamenti, non solo per la sua esperienza politica, ma anche per il suo retaggio familiare. E allora, se ha detto che la Cuc nolana va bene, vuol dire che i sistemi di questa Cuc, ripetiamo, esaminati, analizzati più volte al microscopio da CasertaCe, lei li condivide.
Noi non possiamo che prenderne atto, ribadendo tutto quello che pensavamo e pensiamo ancora di questa strana creatura che, non a caso, ha entusiasmato tanti sindaci del nostro territorio.
Ah, a proposito. Sarà anche un caso ma la Cuc nolana arriva a Carinaro dopo che è arrivata a Marcianise. Il caso, la coincidenza è relativa al caso che a Marcianise, quando la Cuc è arrivata c’era, come c’è oggi, in qualità di dirigente facente funzioni delle Finanze e del Bilancio comunale lo sparanisano Salvatore Fattore, mentre a Carinaro, lo stesso Fattore è tornato, seppur part-time, con l’avvento della sindaca Dell’Aprovitola che, l’altra sera, ha ordinato alla sua maggioranza di alzare la mano in silenzio, senza discutere e uniformandosi alla sua volontà.
Come sanno i lettori di CasertaCe, Fattore è stato a lungo dirigente facente funzioni al comune di Nola dove, sempre in qualità di dirigente facente funzioni, ha partecipato al concorso a tempo indeterminato quale dirigente di ruolo, venendo bocciato già alla prima delle due prove scritte.
Un indizio è un indizio, due indizi sono due indizi, tre indizi…