E basta co’ sta fregnaccia della Lega dei contenuti! A CASTEL VOLTURNO comanda Mimmo Giancotti e tutta la “giostra” si chiama Assunta Grieco

31 Dicembre 2019 - 18:45

CASTEL VOLTURNO (g.g.) – La politica ha il suo linguaggio che scinde sempre la realtà dalle dichiarazioni ufficiali. Qui da noi, la distanza tra la verità e la narrazione è ancora più grande di quanto non lo sia in ogni altro posto d’Italia, nazione che di per sé ha già una classe politica tra le peggiori al mondo. Prendete per esempio la questione di Castel Volturno: fin dal primo giorno successivo alle elezioni dello scorso giugno, la Lega ha puntato i piedi per indicare all’interno della giunta la consigliera comunale eletta Cristina D’Ausilio. L’argomentazione utilizzata è stata quella che il sindaco Luigi Petrella, nominando Giovanni Parente come assessore al Bilancio, aveva compiuto un’eccezione al metodo da lui utilizzato delle nomine esterne a cui anche la Lega, secondo il primo cittadino, si sarebbe dovuta uniformare.
Ma la vicenda di Giovanni Parente fa un po’ storia a sé, al primo turno è stato uno dei competitor di Petrella

e poi non si è impuntato sull’apparentamento al ballottaggio, favorendo l’ingresso in consiglio di qualcuno dei candidati delle liste di Petrella, che, in caso di formale apparentamento con Giovanni Parente, non sarebbe riuscito al contrario, a sedere nei banchi del parlamentino castellano. Al competitor è stata attribuita la delega alle Finanze e al Bilancio.
Di Giovanni Parente noi scrivevamo già 10/15 anni fa quando veniva nominato spesso da Forza Italia dell’allora leader Nicola Cosentino nei collegi dei revisori dei conti e nei nuclei di valutazione degli enti pubblici. Per questo motivo, Parente era uno di quelli che non ha mai ricevuto sconti chi scrive. Però, una cosa non potevo e non posso mettere in discussione: la sua competenza nella materia contabile. E’ un ottimo professionista, non ci piove e la sua scelta per l’assessorato al Bilancio, che ha sicuramente un connotato politico, ne possiede, però, anche un altro, di speculare valore tecnico. Alla Lega, dunque, il sindaco ha sempre offerto la possibilità di indicare un esterno che potesse essere gradito al coordinatore provinciale Salvatore Mastroianni, alla stessa consigliera comunale Cristina D’Ausilio. Niente da fare. E allora, siccome noi abbiamo piena conoscenza dei protagonisti di questa vicenda, Mastroianni, per esempio, buon amico con cui intratteniamo un ottimo rapporto personale da anni, è uno che riesce a far convivere il suo essere coordinatore provinciale della Lega con la posizione di consigliere comunale di una maggioranza, quella che governa la città di Santa Maria Capua Vetere, che è al 100% di centro sinistra, visto che dentro c’è un sindaco, cioè Antonio Mirra, che il Partito Democratico ha voluto presidente dell’Ato Rifiuti e nonché i rappresentanti di Nicola Leone, a loro volta impegnatissimi nel Pd, e già in campo per le prossime elezioni regionali, allorquando appoggeranno il consigliere uscente Gennaro Oliviero. In più occasioni lo abbiamo scritto in maniera franca, incrociando poi un paio di repliche di Mastroianni che poco, molto poco, ci hanno convinto, considerando che al seconda era una fotocopia monocorde della prima. Tutto sommato lo comprendiamo: se, infatti, cadesse l’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere, Mastroianni perderebbe insieme ad altri consiglieri il sontuoso gettone dell’ormai mitica Prima Commissione e per questo non può essere crocifisso, perché se lo facciamo con lui, dovremmo farlo con il 90% dei politici casertani che di politica, e solo di politica, campano. Insomma, Mastroianni è uno che dialoga e come se dialoga. Il problema è che a Castel Volturno la posizione della Lega non la fa lui, non la fa la consigliera comunale Cristina D’Ausilio e neppure il suo collega Giuseppe Daria, la linea la fa Domenico Giancotti, Mimmo per gli amici. Il primo dei non eletti nella citata lista della Lega si chiama Assunta Grieco ed è persona che fa riferimento solo ed esclusivamente a Giancotti e che quest’ultimo vuole fortissimamente far entrare in consiglio. Questo è l’unico motivo del braccio di ferro e questo è l’unico motivo di un’operazione attraverso la quale Giancotti vuole mettere il sindaco Petrella, evidentemente colpevole di lesa maestà, con le spalle al muro.
Dunque, questi documenti che pubblichiamo in calce all’articolo, sia quello dell’amministrazione comunale, sia della Lega, appartengono a quella narrazione di cui scrivevamo all’inizio dell’articolo, distante anni luce dai fatti veri.
Mimmo Giancotti: niente di personale, per carità, mai conosciuto direttamente, ma l’abbiamo conosciuto molto dalle ordinanze su fatti di camorra in cui il suo nome è emerso. Anche in questo caso, come ripetiamo spesso, la verità giudiziaria per la quale indiscutibilmente Giancotti è un non colpevole a 360°, va distinta dalla verità etico-politica: Giancotti, infatti, appartiene ad una stagione durante la quale, al di là delle valutazioni sulle capacità amministrative di chi la città governava, la camorra, il clan dei Casalesi, come dimostrano inconfutabilmente decine e decine di ordinanze, dettava legge e determinava in tutto e per tutto i processi politici. Non ci risulta che Giancotti sia stato fuori dal sistema o che l’abbia denunciato.

In quel sistema ha gestito il potere e dunque, nel momento in cui la Lega ne fa, come realmente ha fatto, il punto di riferimento della sua politica a Castel Volturno, ciò significa che il partito di Salvini, ancora una volta, qui da noi, si coniuga con gli attori della peggiore politica casertana. Tutto qui, con chiarezza e semplicità. A noi non frega un tubo del motivo per cui Antonio Luise, dopo aver inserito una sua assessora in giunta, la sconfessa, dandole in pratica dell’incapace (ci pare si chiami Ylenia Ferrara). Avrà i suoi motivi. Però, non consentiremo, noi che conosciamo a menadito la storia politica e politico-camorristica di questo territorio, gli attori protagonisti, non protagonisti e comparse della stessa, che alla gente vengano raccontate le solite balle.

CASTEL VOLTURNO (c.s.) È francamente disarmante leggere il comunicato stampa dei Consiglieri Comunali della Lega. Comunicato cui affidano tutta la loro insofferenza e le loro recriminazioni per una cattiva azione politica ed amministrativa, di cui risultano essere ancora e comunque parte integrante. Ed è deludente apprendere dalle loro dichiarazioni quanto forse sono lontani da quella idea di rinnovamento e di riappropriazione della nostra identità come città, che comunque hanno cavalcato in campagna elettorale. Ci dispiace se anche i Consiglieri della Lega si erano illusi che, insieme alla responsabilità di amministrare, ci fosse stata fornita la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi ereditati. Se forse, invece di cercare poltrone, avessero vissuto in modo attivo, e con le responsabilità di cui gli elettori li hanno investiti, questi sette mesi di Amministrazione, magari avrebbero potuto rendersi conto del lavoro abnorme che ci siamo sobbarcati, delle condizioni difficili in cui abbiamo trovato questa città, del danno di immagine con cui Castelvolturno deve fare i conti. Magari avrebbero potuto partecipare a quella programmazione di rilancio che in questi mesi abbiamo progettato, e che vede come primo atto importante la appena avvenuta approvazione di importanti documenti contabili-programmatici che dettano, anche se solo parzialmente, gli indirizzi politici che questa Amministrazione ha inteso darsi per i prossimi mesi. Il problema, però, non sta tanto nella incapacità gestionale e politica contro cui la Lega punta il dito. Da un Partito che a livello Nazionale grida sempre all’onestà e alla coerenza, ci saremmo aspettati anche a livello locale la stessa franchezza d’espressione, evidentemente indossare per le elezioni la casacca della Lega, non ha trasformato in eroici condottieri, personaggi già noti, tristemente noti, che riducono, ancora e sempre, l’interesse della collettività a squallidi interessi personali e a tristi logiche spartitorie. Situazioni cui abbiamo detto chiaramente “NO”. Lo abbiamo detto qui a Castelvolturno, lo abbiamo ribadito pochi giorni fa alla presenza dei responsabili Regionali e Provinciali della Lega, cui abbiamo chiarito che non esisteva alcuna preclusione all’ingresso in Giunta di un esponente della Lega locale, anzi, abbiamo concluso quell’incontro con una stretta di mano, come si fa tra persone perbene. E da parte nostra mai è venuto meno l’impegno alla parola data. Convinti che dalla Lega poteva venire un importante supporto al lavoro del Sindaco e della Giunta Comunale, ma forse ciò che vale a livello extracomunale, mal si coniuga con gli equilibri personalistici e ambigui che caratterizzano il Partito di Salvini a livello locale. Perché se poi la vogliamo dire tutta sulle poltrone, non siamo noi quelli che non vedono l’ora di occuparne una, riusciamo a capire che la politica, per alcuni, possa essere ancora legata al gioco della visibilità, possiamo non condividere, ma comprendiamo.

Non accettiamo però i ricatti dell’ultima ora, non cediamo a compromessi che poi vedranno come al solito soccombere i Castellani ed il futuro di tutta la nostra comunità. Siamo pronti ad ogni critica, anche feroce ed anche proveniente dai nostri alleati, ma soltanto se le critiche hanno motivo di esistere in funzione del mandato elettorale che abbiamo ricevuto. Se invece, come sembra essere, le critiche diventano funzionali ad un sistema di interessi personali e di ricatti sui numeri o sui nomi, come nella peggior Prima Repubblica, siamo pronti a rispedirle al mittente. Spiegheremo poi alla città cosa davvero si nasconde dietro l’improvvisa disamina politica che qualcuno ha inteso fare attraverso un comunicato ed a poche ore dalla discussione di argomenti importanti per il futuro della nostra comunita. Perché anche senza la Lega, oggi siamo riusciti a fare un altro passo verso quel riscatto che abbiamo garantito in campagna elettorale. Ed oggi, ancora più di ieri, i Castellani noi possiamo continuare a guardarli negli occhi, qualcun altro forse no.

Castelvolturno 31/12/2019

 

(IL COMUNICATO DELLA LEGA) CASTELVOLTURNO  – “È inutile nasconderlo, purtroppo in questi mesi di inizio di consiliatura a Castelvolturno – hanno dichiarato i consiglieri comunali della “LEGA SALVINI PREMIER” Giuseppe Daria e Cristina D’Ausilio – quest’amministrazione ha dato vita ad un pessimo spettacolo dell’attività politica sul territorio ai tanti cittadini che avevano dato fiducia all’intera coalizione di centrodestra nella scorsa primavera. Infatti, all’interno di quest’Amministrazione si è da sempre sentito parlare esclusivamente di poltrone, di rimpasti e delle relative deleghe; nessuna discussione sui problemi, nessun interpartitico sulle questioni relative all’ambiente, all’edilizia scolastica, al turismo, al decoro urbano, al puc, al disastroso manto stradale, all’ordine pubblico ed alla sicurezza: nessuna idea o progetto attorno ai quali sviluppare almeno un barlume di iniziativa sul territorio. Niente di niente. Veramente sette mesi trascorsi in maniera assai deludente. La Lega, per senso di responsabilità nei confronti della città, nonostante il tradimento politico ricevuto dal sindaco e da una parte della coalizione, non vedendosi riconoscere alcuna visibilità nella giunta municipale, ha voluto concedere più di qualche mese ( ben sette ) di riflessione alla nuova amministrazione proprio per consentire una partenza dell’azione del governo cittadino rispetto ai tanti problemi del nostro territorio e per cercare di sfatare ciò che purtroppo già si intravedeva sin dal giorno dopo la vittoria elettorale: eclatante inadeguatezza politica nell’affrontare i problemi di una città complessa come Castelvolturno. Da questo momento in poi la Lega in consiglio comunale non farà sconti a nessuno: pieno sostegno per le iniziative e le proposte messe in campo nell’interesse dei castellani, fermo e convinto voto contrario a inutili giochi di palazzo che non hanno in nessuna considerazione il territorio ed i suoi cittadini. Poteva essere la volta buona per un cambiamento storico di Castelvolturno, qualcuno invece ha preferito giochi di palazzo, poltrone, poltroncine e incarichi vari, persino per coloro che le elezioni le avevano perse. La nostra coerenza e la linearità politica del nostro partito non sono in vendita, come non lo sono gli interessi dei castellani che sono e resteranno l’unica “stella polare” nell’azione politica della “Lega Salvini Premier” sul territorio.Ovviamente è anche un discorso di dignità politica: il nostro partito, anche a Castelvolturno, non cambia idea: prima i castellani e i tanti problemi del territorio.”
Queste le dichiarazioni dei due consiglieri comunali della ‘Lega Salvini Premier’ di Castelvolturno Giuseppe Daria e Cristina D’Ausilio. Infine, sempre nell’ottica del radicamento sul territorio, e anche alla luce della recente chiusura del tesseramento che ha fatto registrare numeri importanti anche a livello locale, è prevista nelle prossime settimane anche l’apertura di una sede cittadina del partito.