Ecco il grande imbroglio della concessione per il complesso turistico. Per la Procura di AVERSA il sindaco Nicola Tamburrino, D’Ausilio, la Vanacore e co sono mariuoli e corrotti

16 Dicembre 2019 - 12:13

VILLA LITERNO – Il capo DD dell’ordinanza eseguita martedì scorso è a carico di Nicola Tamburrino, sindaco di Villa Literno e componente del consiglio direttivo del’Asi, di giuseppe D’Ausilio, di cui ci siamo occupati sabato scorso per un’altra vicenda e, come si suol dire, non finisce qui (LEGGI QUI), prima dirigente dell’ufficio tecnico di Villa Literno, poi istruttore esterno dello stesso ufficio, di Marianna Vanacore, anch’essa menzionata nel suddetto articolo di sabato scorso, la quale compare tra gli indagati in quanto quale istruttore esterno a servizio dell’UTC di Villa Literno e anche formale progettista, di Francesco e Salvatore Nicchiniello, padre e figlio, imprenditori interessati all’operazione di costruzione in via delle Dune di una struttura ricettivo turistico e di Angelo Aversano, mediatore dell’affare tra gli imprenditori e il comune di Villa Literno, in quanto interessato all’affare visto che sarebbe stato lui a gestire la struttura turistica.

Il capo di imputazione provvisorio formulato è quello di corruzione in concorso. Per questo motivo sono stati arrestati il sindaco Nicola Tamburrino, i due Nicchiniello e Giuseppe D’Ausilio.

L’imbroglio sarebbe avvenuto prima delle elezioni del 2016, vinte da Nicola Tamburrino. In quel periodo furono istruite, su richiesta specifica dei Nicchiniello che evidentemente non volevano rischiare, in caso di sconfitta elettorale di Tamburrino, le pratiche per il rilascio del permesso a costruire ma che in realtà servivano ad eludere le prescrizioni e l’intera procedura che la soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Caserta avrebbe dovuto necessariamente attivare in quanto quella era una zona protetta da un vincolo.

E allora, cosa si inventarono al comune di Villa Literno? Nella pratica edilizia da inviare alla Soprintendenza per avere il parere vincolante, inserirono foto di luoghi diversi da quello dove sarebbe dovuto in realtà sorgere la struttura turistica. In quest’area, infatti erano presenti dei manufatti, la cui certificazione avrebbe determinato un intervento della soprintendenza, l’allungamento dei tempi, ma soprattutto una copiosa lievitazione dei costi a carico dell’azienda dei Nicchiniello.

In cambio di questi favori, il sindaco e consigliere direttivo dell’Asi Nicola Tamburrino avrebbe incassato 5.372 euro di fatto che rappresentavano il debito verso la tipografia GED Servizi di Nicola Russo, estinto proprio grazie all’intervento dei Nicchiniello. Altri 500 euro circa sarebbero andati al titolare di un’associazione impegnata nel sociale, in via di identificazione. Complessivamente, il valore della corruzione al sindaco Nicola Tamburrino sarebbe stato, stando a quello che risulta ai magistrati inquirenti, di poco meno di 6mila euro.

D’Ausilio avrebbe incassato 8mila euro come acconto di una cifra di 32mila euro pattuita come mazzetta.

Tale sono considerati anche i 5mila euro, fatturati per una prestazione inesistente che i Nicchiniello riconoscono a Marianna Vanacore che, come abbiamo sempre scritto sabato, ha sempre viaggiato in tandem con D’Ausilio anche in altre operazioni.

Al sindaco Tamburrino viene contestato anche la corruzione elettorale visto che secondo i magistrati avrebbe incassato la piena disponibilità dei Nicchiniello a sostenerlo nel corso della campagna elettorale per le elezioni comunali del 2016.

Il resto lo leggete nello stralcio dell’ordinanza, relativo proprio al citato capo DD, che pubblichiamo in calce.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA CON IL CAPO DI IMPUTAZIONE PROVVISORIO DD