IL SISTEMA. Graziano, Marcello e Lello De Rosa, l’ingegnere figlio di… Giochi e giochetti di una gara da oltre 2 milioni

16 Dicembre 2019 - 12:05

Teverola (Gianluigi Guarino) – “Grazie, Graziano”: questo era il titolo che campeggiava con una tautologia, sicuramente voluta tra la parola grazie e il cognome Graziano, in testa ai manifesti con cui, qualche tempo fa gli amici del consigliere regionale di Teverola annunciavano l’attribuzione di un finanziamento, da parte della Regione Campania, di due milioni e passa di euro per i lavori di qualificazione della centralissima via Roma.

Insomma, tutto sommato comprensibilmente, il consigliere regionale locale ci teneva a far sapere che quei soldi per un’opera pubblica utile erano arrivati al comune grazie a lui.

I cittadini di Teverola li abbiamo accontentati, ora però non rompessero le scatole e ci lascino lavorare.

Eh già, perché questi soldi non sono mai usciti dalla filiera politica di Graziano.

Qualche nostro detrattore o qualche supporter dell’appena citato consigliere regionale potrebbe commentare: voi di Casertace scrivete sempre la stessa cosa, per cui, ora segnalerete che a capo dell’ufficio tecnico del comune di Teverola c’è Raffaele de Rosa, Lello per gli amici, già vicesindaco di Casapesenna ai tempi di Fortunato Zagaria e fratello di Marcello De Rosa, che il sindaco a Casapesenna lo fa nel presente.

E ancora, con la solita “pippa”, attaccata da voi di Csertace: Graziano è stato sostenuto da De Rosa, che appartiene alla sua stessa corrente politica. E con ciò? E’ sufficiente per  armare il vostro braccio nei confronti di Graziano dicendo che sotto sotto questi soldi saranno gestiti… capisc’

a ‘mme?

Naturalmente, il nostro detrattore del commando ultrà “grazie, Graziano” chiuderebbe lapidario: voi di Casertace non avete lo straccio di una prova su quello che lasciate intendere.

D’accordo, non abbiamo prove, ma qualche indizio di colpevolezza sì.

In questi giorni, infatti, il comune di Teverola, attraverso una commissione giudicatrice e aggiudicatrice, nominata dall’ingegnere Raffaele De Rosa, sempre Lello per gli amici, ha decretato l’aggiudicazione la direzione dei lavori di via Roma, per un importo di 100mila euro tondi tondi, all’impresa dell’ingegnere Salvatore Di Sarno.

Chi è Salvatore Di Sarno? E’ il figliolo del geometra Carlo Di Sarno, funzionario dell’ufficio Urbanistica indovinate di quale comune? Casualmente, di quello di Casapesenna.

E fin qui la storia è nota, visto che in questi giorni se ne sta parlando anche sui giornali. Noi che conosciamo bene i nostri polli ci abbiamo messo poco a ficcarci il naso dentro e ad approfondire significativamente la notizia. Abbiamo scoperto, per esempio, che l’impresa dell’ing. Salvatore Di Sarno ha vinto grazie all’attribuzione, per l’offerta tecnica di 52 punti, a fronte dei 49 e dei 45, ottenuti, rispettivamente, dalle altre due ditte partecipanti.

Voi, lettori incalliti di questo giornale, conoscete bene come funziona il rito casertano, agganciato al sistema di aggiudicazione delle gare con l’offerta economicamente più vantaggiosa.

E dunque, sapete bene, che è tutto un ingegnarsi per fare in modo che la parte dell’offerta economica non complichi, diciamo così,  “il lavoro” dei componenti della commissione nell’atto di attribuzione dei punteggi molto discrezionali alle citate offerte tecniche.

Sapete perché sono stati determinanti per l’aggiudicazione dei lavori i 52 punti delle cosiddette “proposte migliorative” presentata dalla ditta di Salvatore Di Sarno da Casapesenna, figlio del funzionario del comune amministrato da Marcello de Rosa, fratello di Raffaele de Rosa, dirigente dell’ufficio tecnico di Teverola, “apparecchiatore” e Rup della gara?

Ve lo diciamo subito: il professor De Rosa, per gli amici Lello, ha stabilito, ovviamente utilizzando come schermo una raccomandazione che anche l’Anac formula spesso, che non si può andare troppo giù con l’offerta economica e che dunque, nel caso specifico, il 20%.

Naturalmente, tutte e tre le imprese hanno presentato la stessa offerta economica per ottenere il più alto punteggio.

A nostro avviso, esisteva, negli uffici del comune di Teverola una significativa fiducia sul fatto che l’impresa di Salvatore di Sarno avrebbe scritto in busta un ribasso proprio del 20%, garantendosi quindi il massimo punteggio.

Essendo, dunque, terminato col punteggio di zero a zero il primo tempo della partita, il secondo tempo, cioè quello della valutazione dell’offerta tecnica, è diventato decisivo. E siccome l’offerta tecnica non è scienza esatta ma la sua valutazione dipende anche dalla sensibilità, dai gusti dei componenti della commissione, questa è stata un’aggiudicazione discrezionale.

Se in provincia di Caserta, e nell’agro aversano in particolare, utilizzassero tutto questo ingegno per le opere di bene, ci troveremmo in un posto più pio e più santo del Tibet del Dalai Lama.

Finito qui? Non per Casertace. Sapete da chi era composta la commissione? Ve lo comunichiamo subito.

Raffaele Villano, cugino diretto di Andrea Villano, sindaco di Orta di Atella, appena detronizzato dallo scioglimento per infiltrazione camorristica.

Sapete cosa è tornato a fare Andrea Villano da quando non è più  sindaco? Ha riguadagnato la scrivania del suo posto di lavoro. E dove lavora Andrea Villano? Nel comune di Casapesenna, amministrato dal sindaco Marcello de Rosa, fratello di Raffaele De Rosa detto Lello, dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Teverola, Rup della gara vinta da Salvatore di Sarno, figlio di Umberto di Sarno, funzionario del comune di Casapesenna e collega d’ufficio di Andrea Villano.

Secondo Commissario Giuseppe D’Ausilio, fresco indagatissimo nell’ordinanza sulle mazzette al comune di Villa Literno, che ha condotto anche all’arresto del sindaco Nicola Tamburrino, un altro dei grandi elettori insieme ai fratelli Marcello e Lello de Rosa, al sindaco di Teverola Barbato, del “grazie, Graziano” di cui sopra.

D’Ausilio, da qualche tempo, non sappiamo se proprio a causa dell’indagine che lo coinvolgeva da capo dell’ufficio tecnico del comune di Villa Literno, si è trasferito a Frignano ed è diventato collega di Marianna Vanacore la quale, qualche tempo fa, ha lasciato l’incarico di vice Rup o assistente del Rup che dir si voglia, manco a dirlo, sulla gara teverolese di Via Roma.

Che facciamo, riscriviamo, aggiornandola col nome della Vanacore, la catena di prima? Come lo vogliamo definire questo, un “sistema”? Possiamo chiamarlo come ci pare, Francesco, Antonio, Genoveffa, ma la sostanza è la stessa.

Nell’agro aversano esiste un sistema che fa riferimento ad un politico ben definito e che sviluppa le sue radici in diversi luoghi: Casapesenna, Villa Literno, naturalmente Teverola, in parte Aversa, ma soprattutto nella zona Asi di Aversa Nord, che noi definiamo la Canciello’s City. Si tratta di isole di gestione del potere solo apparentemente distinte l’una dall’altra.

In realtà, esiste un gradiente, declinato dall’ambizione forsennata e ormai compulsiva del politico in questione.