ELEZIONI COMUNALI CASERTA. Petrenga (FdI): “Occorre concordia evitando fughe in avanti. Ai nostri leader nazionali diamo delle rose di possibili candidati e…”

19 Ottobre 2020 - 18:33

A Roma gli incontri tra Meloni, Salvini e Tajani sono iniziati. Fratelli d’Italia formula un appello agli alleati affinché un obiettivo comune di una vittoria che serve al capoluogo, ormai distrutto, prevalga su ogni ambizione personale. Gli uomini e le donne della società civile siano guardati con effettivo interesse e non solo strumentalizzati

CASERTA (g.g.) – “Il centrodestra casertano non può disancorare la sua strategia da quella che i leader nazionali dei tre partiti che questa coalizione compongono stanno mettendo a punto sulla scorta delle esperienze delle ultime elezioni amministrative del 20 e 21 settembre, costruendo, prima di tutto, un metodo per selezionare i candidati delle prossime tra persone di prim’ordine, che hanno già dato grande prova di sé nella loro vita professionale e familiare“.

Giovanna Petrenga, senatrice di Fratelli d’Italia, partito di cui è anche commissaria cittadina del capoluogo, disegna le coordinate che assumono una forma un po’ diversa rispetto a quella degli ultimi anni, allorquando le leadership nazionali del centrodestra avevano uno scarsissimo appeal e l’unica possibilità di battere sul territorio il centrosinistra e i grillini veniva fuori da una capacità autonomamente mostrata dai livelli locali di costruire una proposta politica, rispetto alla quale i simboli dei partiti meno apparivano e meglio era.

Beh, – risponde la Petrenga – basta guardare i sondaggi per capire che solo una leadership credibile, solo dirigenti che riscuotono la fiducia e anche la considerazione dei cittadini possono portare le percentuali previste in caso di elezioni politiche al livello in cui si vengono collocate unanimemente dai sondaggi delle migliori società di rilevazione, cioè largamente sopra al 45%, ma soprattutto largamente sopra a quelle stimate per la coalizione di centrosinistra e dai 5 Stelle. Oggi, dunque, – continua la senatrice – essendo stato anche rivisto, ripensato il metodo che ha condotto all’individuazione dei candidati alle ultime elezioni regionali e comunali di un mese fa, avendo i tre partiti preso piena coscienza della necessità di avere coraggio progettuale e di avere la forza di promuovere una classe dirigente che arrivi anche dalla società civile, i livelli locali devono dimostrarsi in armonia rispetto a questa impostazione. Non da accettare per mero spirito di servizio e o per rispetto delle gerarchie politiche, ma perché è una strategia vincente che porterebbe, a mio avviso, ad una sicura affermazione. Attenzione, però, quando parlo di società civile, non mi rifugio in un’espressione ormai rituale e anche un po’ conformista, qui tutti si riempiono la bocca con la chiamata alle armi della società civile, ma la differenza la fa chi è in grado di dialogare, di collegarsi non ad una società civile purché sia, ma a persone in carne ed ossa che posseggono robuste referenze per essersi distinte all’interno di essa, al servizio dei cittadini e dell’autentico bene comune.”

Insomma, se abbiamo capito bene il discorso della senatrice Petrenga, anche per le Comunali di Caserta la strada è tracciata.Io credo che dobbiamo sentirci tutti garantiti dalla forte determinazione dei tre leader nazionali del centrodestra a combattere realmente per vincere in tutte le città più importanti in cui si andrà al voto. A Roma, a Milano, a Napoli, a Genova, Torino e anche a Caserta. Se si lavora in armonia, senza fughe in avanti, senza porre pregiudiziali, nel rispetto del ruolo di tutti e del peso specifico che ognuno possiede, si arriverà ad una sintesi vincente anche nelle elezioni del capoluogo. C’è un’aria positiva per il centrodestra. Ce ne stiamo accorgendo – rivela ancora la parlamentare di FdI – in questa fase in cui stiamo profondendo il massimo impegno per costruire una lista di uomini e di donne che possa rappresentare degnamente Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni, la quale, oggi è uno dei leader più amati e che, diciamocela tutta, se deciderà di fare 3/4 comizi, magari uno in piazza Margherita, uno a Santa Maria Capua Vetere e qualche altro nei comuni dove si voterà nella prossima primavera, farà guadagnare e non certo perdere voti.

Andando un po’ al di là delle dichiarazioni che esprimono le linee generali di azione e dei chiarimenti di tipo metodologico, la Petrenga sviluppa anche un ragionamento più pragmatico: “Io credo che ognuno dei tre principali partiti del centrodestra debba essere in grado di proporre ai nostri dirigenti nazionali una rosa di nomi caratterizzata dalle qualità e dai requisiti bene esplicitati nelle ultime settimane, a conclusione degli incontri, delle riunioni, l’ultima delle quali mi pare si sia svolta proprio oggi, tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, con Berlusconi sempre attento, come ha dimostrato ieri, quando ha firmato di suo pugno, insieme agli altri due leader, il documento con cui il centrodestra fornisce, per l’ennesima volta, la sua disponibilità al governo a collaborare in questo momento difficilissimo per le sorti dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero. Oggi, Caserta – conclude la Petrenga – è ai minimi storici. Oltre alla degenerazione, al disfacimento di tante strutture e sovrastrutture materiali e morali, oltre all’assenza di una benché minima politica di valorizzazione delle risorse culturali, sempre più disancorate dalla città. Oltre ad una condizione di inaudita difficoltà in cui versano i ceti commerciali, che oltre alla congiuntura internazionale e nazionale, devono subire l’impalpabilità, l’assenza assoluta di una benché minima forma di sostegno, ma anche di semplice modalità di confronto da parte dell’amministrazione comunale di centrosinistra, si avverte una sempre più preoccupante narcotizzazione complessiva.

Una rotta che va invertita attraverso una proposta di programma che poggi su persone nuove, le quali, davanti a commercianti, professionisti e al cospetto dei ceti meno abbienti, risultino affidabili immediatamente, epidermicamente, intuitivamente, configurando con chiarezza sin dal primo momento, l’inesistenza finanche di un minimo dubbio sul fatto che quelle persone stiano in mezzo volendo campare con la politica e di politica. A questo tratto di credibilità se ne deve aggiungere, poi, necessariamente un altro: la competenza da associare allo spirito di servizio, ad una dignità e ad un orgoglio, anche personali, che trovano la loro espressione, la loro declinazione in un visibile esercizio quotidiano della funzione istituzionale, da collegare ad una stabile e lucida tensione verso i problemi dei cittadini”.