ESCLUSIVA. S.MARIA C.V. ASCOLTA GLI AUDIO DELLO SCANDALO. Ecco come la commissione per il concorso per vigili urbani “apparava” i voti e si guardava intorno in modo che nessuno vedesse e sentisse

21 Ottobre 2020 - 19:26

Ne pubblichiamo solo due per oggi, perché stiamo lavorando duramente ad uno studio fonico dal quale escono fuori solo gli stralci precisamente comprensibili. Ma nei prossimi giorni ce ne saranno altri ancor più clamorosi

SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – E’ difficile spiegare che questi audio che noi pubblichiamo oggi nella loro versione “grezza” ma di cui disponiamo anche in versione ripulita e amplificata, siano arrivati in nostro possesso senza alcun maneggio particolare. E’ difficile spiegare, anche se abbiamo già cercato di farlo ieri, che ogni cittadino di Santa Maria Capua Vetere (e forse d’Italia) può, una volta trascorso il termine per l’accesso agli atti, ascoltarselo tranquillamente sul proprio computer. E’ difficile spiegare che questi audio siano impressi incredibilmente sulle memorie digitali o dischetti, per dirla in parole povere, depositati formalmente al comune di Santa Maria Capua Vetere dalla commissione giudicatrice, formata dall’allora dirigente nonché comandante dei vigli urbani, Salvatore Schiavone, dalla segretaria comunale di San Tammaro, Stefania Pignetti, dall’allora ufficiale, ora comandante facente funzione dei vigili, Giuseppe Aulicino, con il presidente Lucio Molinari, ufficiale dell’esercito in pensione e già magistrato militare, nonché candidato nella circoscrizione di Caserta alle ultime Regionali tra le fila del PD.

Per cui, è del tutto evidente anche dalla tipologia dell’audio di questa fase della registrazione, confrontata a quella nettamente più nitida dei colloqui impressi su supporto digitali riguardanti le prove orali dei concorrenti ammessi, che tale operazione

verità sia stata frutto dell’improvvida quanto provvidenziale dimenticanza di uno o più componenti della commissione che non hanno provveduto a spegnere il registratore una volta terminati gli orari.

Questo fornisce anche uno spaccato che in qualche modo intenerisce la valutazione su un gruppo di commissari che parlano in maniera furtiva e molto sconveniente, ma che sono tanto fracassoni da registrare da soli le loro conversazioni e di depositarli pure agli atti del comune. Ma bando alle chiacchiere e partiamo con la prima di una lunga serie dio registrazioni che pubblicheremo in questo e diversi altri articoli, la cui uscita è prevista nei prossimi giorni.

AUDIO 1:

Voce di uomo: “Quello qua è pericolo, non sia mai dio passav coccorun che non doveva passare“.

Piccola chiosa nostra: ma perchè uno dei commissari dice “Non sia mai passava qualcuno”? Cosa aveva da temere la commissione giudicatrice dal fatto che una persona qualsiasi, un cittadino qualsiasi potesse passare nei pressi, incrociando e prendendo atto dell’attività di un gruppo di persone investite del delicatissimo compito di determinare un risultato per l’assunzione di 8 vigili urbani ad epilogo di un concorso pubblico.

AUDIO 2:

Uomo 1:“Secondo i criteri dell’orale noi dovevamo dare i voti, noi amma rat direttamente la media”
Uomo 2:”Se la vogliamo completare”
Uomo 1:“Secondo me la dobbiamo completare”
(voci si accavallano)
Donna: “Si però uno non deve cont…”
Uomo 1:“Eh ma poi uno fa l’accesso agli atti”

C’è poco da commentare, se non ribadire quello che scherzosamente abbiamo già detto ieri. Totò in un film disse “E’ la somma che fa il totale“. In questo caso, ascoltando la registrazione sembra proprio che il totale faccia la somma. La commissione sembra concentrata sul punteggio finale da attribuire all’uno o all’altro concorrente e la formulazione del voto non avviene, come indica la legge, attraverso un secco, perentorio e non commentato giudizio espresso attraverso un numero da parte di ogni singolo commissario, ma tramite un mercanteggiamento da sukh tunisino che lascia francamente sconcertati. Noi non sappiamo se questo audio specifico configuri già di per sé una notizia di reato. Non lo sappiamo e non abbiamo alcun interesse a stabilirlo. Ci permettiamo di dire, però, con tutto il rispetto per le persone coinvolte in questa registrazione, le stesse, nell’esplicazione della loro funzione di commissari dello Stato, investiti dal delicato compito di decidere dell’esistenza stessa, dell’approdo ad un posto di lavoro da parte di concorrenti giovani e meno giovani, non hanno i requisiti per svolgere questi compiti. Non ce li hanno perché nella riunione di una commissione non si parla in questo modo e soprattutto non ci si comporta in questo modo. E’ un nostro punto di vista di cui ci assumiamo per intero ogni responsabilità.

Secondo i criteri dell’orale noi dovevamo dare i voti, abbiamo dato direttamente la media“. Se non è una confessione questa, diteci voi cosa sia una confessione.