FALSI INCIDENTI, ASSICURAZIONI TRUFFATE. Ecco chi erano i capi, cosa facevano i due avvocati e chi sono le 3 persone non arrestate nonostante l’accusa di associazione

23 Settembre 2021 - 16:58

Il reato più grave non è contestato ad Agostino Capone. Come ben sanno i nostri lettori che seguono gli approfondimenti giudiziari di CasertaCe, quando in ordinanza viene contestato il reato associativo, semplice o anche di camorra, la trattazione è fortemente incanalata dai ruoli che la magistratura inquirente attribuisce ai componenti di un sodalizio criminale che persegue obiettivi stabiliti e pianificati a priori

 

CASERTA – Quando di mezzo c’è la contestazione di reato dell’associazione per delinquere, il capo 1 o capo A diventa anche una bussola per comrendere e interpretare bene i singoli episodi contestati nell’ordinanza. Gli arresti delle 6 persone accusate di diversi reati ma sopratutto di aver creato un meccanismo di falsi incidenti stradali, trovano una prima spiegazione proprio nel capo 1 che chiarisce chi fossero gli attori, i componenti di questa presunta associazione a delineure definendo per ognuno di loro ruoli e comportamenti.

Per nostra esperienza e senza andare subito a rovistare nelle ultime pagine di questa ordinanza, vi diciamo che siccome la contestazione del reato maggiore quella di associazione a delinquere, riguarda 8 persone, e tra loro non c’è uno degli arrestati, cioè Agostino Capone, di Rione Santa Rosalia-Casrta, vuol dire che tra gli 8 ce ne sono 2 che sono rimasti a piede libero.

E siccome non c’è alcun motivo che possa far ritenere che per la stessa accusa, cioè l’associazione a delinquere, i pubblici ministeri potessero chiedere un tipo di misura cautelare per 5 indagati, mentre per altri 3 nessuna misura, appare molto probabile, a noi che questo facciamo da anni e anni, che per i signori Antonio Comune, 45 anni di Casagiove, per la sua compagna Simona Vendemia, 41 anni di Casagiove e per Orsola Ruberto, 47 anni di Casagiove, la procura ha chiesto l’emissione di una misura cautelare, probabilmente i domiciliari o addirittura il carcere, ma il gip Ivana Salvatore ha ritenuto che non ricorressero gli elementi per attribuirlo e duqnue ha opposto il rigetto all’istanza formulata in sede di Richiesta da parte dei pm.

Nel dettaglio il capo 1 ci permette di definire con la massima precisione le identità delle due persone considerate a capo di questa organizzazione: Simmaco Palmiero, 42 anni di Casagiove e la sua compagna Angela Di Blasio, 43 anni di Casagiove. Sono loro due, scrive il gip “ad aver promosso, costituito ed organizzato l’associazione, programmando la maggior parte dei reati fine”.

Veniamo ai due avvocati, entrambi ristretti ai domiciliari: Gianluigi Ramaglia, 48 anni di Caserta e Adriano Cortese, 56 anni di Caserta avrebbero messo a disposizione del sodalizio “la propria qualifica di legali e le proprie conoscenze nello specifico settore assicurativo, predisponendo consapevolmente le richieste di indennizzo relative ai sinistri in realtà non accaduti o promuovendo azioni giudiziarie volte all’ottenimento del risarcimento dei danni lamentati in conseguenza di tali sinistri per poi dividerne i proventi con gli altri membri del sodalizio”.

Il motore esecutivo delle attività sarebbe stata Rosa Palmiero, 39 anni di Bellona, la quale, così è scritto nel capo 1 ha organizzato “falsi sinistri nonchè svolgendo la funzione di trait d’union tra Palmiero Simmaco e gli avvocati incaricati di istruire le pratiche relative ai sinistri, in primis con il Ramaglia, nonchè avendo il ruolo di “procacciatrice” di pratiche”.

Veniamo agli indagati per associazione a delinquere, non arrestati: Rosa Vendemia e Antonio Comune detto Andy avrebbero partecipato all’associazione “concorrendo nei reati fine quali soggetti a vario titolo coinvolti nei sinistri denunciati, per poi dividerne i proventi con gli altri membri del sodalizio.”

Infine Orsola Ruberto, anch’essa solo indagata a piede libero che si sarebbe messa a disposizione del sodalizio “per compiere truffe assicurative“.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA