Giorgio Magliocca incrocia le dita e spera che nessuno faccia ricorso sulle nomine di Terra di Lavoro, che crollerebbero
4 Giugno 2018 - 12:40
CASERTA – (g.g.) Come abbiamo scritto più volte i questi giorni, la scelta del presidente della provincia Giorgio Magliocca di inserire 3 maschi nel CdA di Terra di Lavoro spa è ponderata e consapevole del fatto che si tratti di una scelta fuori dalle regole. Evidentemente il presidente della provincia confida nel fatto che nessuno presenterà ricorso per l’applicazione di una norma che peraltro è stata assorbita anche dal bando per la costituzione della famosa short list dei 27 nomi di Terra di Lavoro.
Il dubbio sul fatto che le società, regolate dalle norme del diritto privato, potessero essere esenti da quest’obbligo viene dissipato dalla legge fondamentale che ha regolato definitivamente la materia della parità di genere nelle società pubbliche.
“Le società a controllo pubblico
Sicuramente ne hanno interesse le donne presenti nella famosa short list (CLICCA QUI PER LEGGERLA DA UN NOSTRO PRECEDENTE ARTICOLO) bisognerà capire ora se qualcuna di loro segnalerà la cosa al ministero delle pari opportunità.
Sempre la legge 120 del 2011 lascia poco adito a dubbi, nel momento in cui afferma che le società quotate nei mercati regolamentati e le società controllate dalle pubbliche amministrazioni debbano prevedere nei propri statuti, disposizioni che garantiscano un equilibrio di genere negli organi di amministrazione e di controllo. Questo è. Magliocca potrà sempre dire a chi tra Teoli (meno probabile accordo con la Zagaria e il padre della Zagaria blindato anche da un grosso appalto conquistato dal costruttore edile di Casapesenna in quel di Rocca d’Evandro), Cesare Cuccaro e Steve Stellato di aver rispettato patti e accordi e di prendersela semmai con chi ha presentato il ricorso.