ECCO LE CIFRE. Gli abbonati al “pezzotto” per la Serie A. Ora DAZN chiede maxi risarcimento a migliaia di tifosi

12 Ottobre 2025 - 12:00

La missiva arrivata a diversi utenti della IPTV illegale

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CASERTA – Sono circa 2.000 gli utenti coinvolti nell’operazione antipirateria condotta dalla Guardia di Finanza lo scorso settembre, che in questi giorni stanno ricevendo una raccomandata a firma di DAZN.

Si tratta di una comunicazione formale in cui la piattaforma sportiva propone una conciliazione bonaria con il pagamento di un indennizzo forfettario di 500 euro, da versare entro sette giorni dalla ricezione della lettera.

In caso di mancato pagamento, DAZN si riserva di intraprendere ulteriori azioni legali contro i destinatari.

L’operazione, coordinata dalla Guardia di Finanza di Lecce, ha accertato la visione illecita di eventi sportivi trasmessi in esclusiva da DAZN, tramite l’utilizzo di servizi IPTV pirata, ovvero piattaforme che diffondono illegalmente contenuti protetti da copyright.

Secondo quanto emerso, dopo aver ricevuto dalla Guardia di Finanza l’elenco degli utenti multati, DAZN ha incrociato i dati anagrafici, bancari e geografici degli interessati, riuscendo così a identificarli con precisione.

La lettera, datata 26 settembre, rappresenta un tentativo di accordo extragiudiziale: ai destinatari viene offerta la possibilità di chiudere la vicenda con un versamento volontario di 500 euro, evitando potenziali cause civili o penali. Oltre al pagamento, viene chiesto anche l’impegno a non reiterare in futuro comportamenti lesivi dei diritti della piattaforma.

L’iniziativa segna un nuovo passo nella lotta alla pirateria digitale in Italia, e conferma la crescente collaborazione tra le autorità giudiziarie e le piattaforme titolari dei diritti. Dopo anni di tolleranza e difficoltà nel colpire gli utenti finali, ora si punta direttamente su chi fruisce consapevolmente di contenuti illegali.

Non è la prima volta che DAZN o altre piattaforme scelgono la via della transazione economica come deterrente e strumento di tutela legale. Ma con questa operazione si alza il livello del contrasto, colpendo migliaia di utenti e facendo leva su strumenti investigativi sempre più sofisticati