I NOMI. AVVOCATI E POLIZIOTTI ARRESTATI. Promettono agli extracomunitari il permesso di soggiorno in cambio di 10 mila euro. Perquisizioni anche a Caserta e provincia

11 Giugno 2025 - 11:37

CASERTA – Coinvolge anche la provincia di Caserta, con perquisizioni nel capoluogo e al comune di Francolise, la maxi-operazione avvenuta ieri mattina, martedì, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha smantellato una vasta rete criminale attiva nel traffico illecito di lavoratori stranieri. L’inchiesta ha portato all’emissione di 45 misure cautelari, tra cui 11 arresti in carcere e 23 ai domiciliari. Il sistema, secondo quanto emerso dalle indagini, faceva leva sulla regolarizzazione fittizia di lavoratori extracomunitari attraverso pratiche fraudolente legate alle procedure dei cosiddetti “click-day”.

Al centro dell’organizzazione tre avvocati – Vincenzo Sangiovanni (42 anni, di Napoli), Gaetano Cola (35, di San Giorgio a Cremano) e Aniello Annunziata (39, di San Giuseppe Vesuviano) – titolari o legati a centri di assistenza fiscale che, secondo l’accusa, presentavano domande di ingresso per cittadini stranieri completamente prive di fondamento. Ogni pratica veniva venduta per cifre che potevano raggiungere i 10mila euro. Il meccanismo era estremamente strutturato: i lavoratori immigrati pagavano somme ingenti per ottenere il rilascio di documenti attraverso finte assunzioni e contratti simulati. L’inchiesta ha preso avvio grazie alla collaborazione di alcuni cittadini stranieri che, dopo essere stati truffati, hanno denunciato i fatti. Le domande di ingresso oggetto di accertamento sarebbero circa 40.000.

Tra gli arrestati figura anche un poliziotto in servizio a Napoli, Mario Nippoli, 41 anni, che avrebbe messo a disposizione dell’organizzazione le sue competenze informatiche. Il suo ruolo, ritenuto insospettabile, ha aggravato il quadro accusatorio. In manette anche Melanie Seeber, 39 anni, agente della Polizia Municipale di Bolzano: secondo gli investigatori, inseriva personalmente le richieste sul portale prefettizio e sfruttava la ditta intestata alla madre per simulare rapporti di lavoro, oltre a procacciare clienti tra gli stranieri bisognosi di regolarizzazione. L’indagine ha inoltre rivelato legami tra il circuito dei falsi permessi e ambienti della criminalità organizzata. In particolare, il clan Fabbrocino avrebbe tratto vantaggio dal sistema, partecipando direttamente in alcuni casi o imponendo il pagamento del “pizzo” in altri.

IN CARCERE: Vincenzo Sangiovanni, Aniello Annunziata, Gaetano Cola, Roberto Lombardo, Autilia Miranda, Gennaro Maturo, Mario Casillo, Gennaro Esposito, Santolo Di Genua, Mohammad Towhid ‘Kamal’, Nicola Mariano Boccia.
DOMICILIARI: Melanie Seeber, Rosita Catapano, Giuseppe Menzione, Ripon Abudr Razzak, Saiful Md, Fabrizione Cerrone, Guglielmo Acciarino, Giustino Grimaldi, Massimo Centomani, Mario Nippoli, Nunzio Sangiovanni, Ashaduz Zaman, Fazlul Karim, Vittorio Malfettone, Maria Polisi, Marco Mohammed, Rasel Ali Mir, Domenico La Manna, Rafique Sheikh, Giuseppe Sohave Mohammed, Guido Albano.