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I NOMI. Due fatture false da oltre 6 milioni di euro: non luogo a procedere per due imprenditori

31 Marzo 2023 - 16:59

Si tratta di una decisione presa dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che si lega a quanto è stato normato dalla nuova legge sulla giustizia, la riforma Cartabia

CASERTA – Erano accusati di aver evaso i pagamenti fiscali tramite fatture false, con operazioni inesistenti dal valore complessivo superiore ai 6 milioni, per questo motivo la procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere aveva chiesto il rinvio a giudizio, portando Gianpiero Massimo, 40enne di San Nicola la Strada, ed Enrico Mosé, 78enne di Casagiove al cospetto del Gup Giovanni Mercone del tribunale sammaritano e difesi rispettivamente dagli avvocati Angelo Raucci e Gianluca Giordano.

Evidentemente, la tesi dell’accusa non ha retto nel dibattimento preliminare, o ha retto fino ad un certo punto tant’è vero che il Gup ha emesso un il verdetto di non luogo a procedere, a fronte di una richiesta di rinvio a giudizio che il pm aveva reiterato in udienza preliminare.

La vicenda aveva coinvolto anche due persone, la commercialista di Caserta Graziella Caddeo, che fu anche arrestata, ed Enrico Fiorillo, la cui posizione è stata stralciata già dal pm. La Caddeo, a suo tempo, ha patteggiato la pena, dichiarandosi sostanzialmente, seppur indirettamente, colpevole.

E, in effetti, avendo letto rapidamente le motivazioni addotte dal giudice Mercone per sentenziare il suo non luogo a procedere, il reato sarebbe stato compiuto dalla sola Caddeo e da quello che considera il suo complice, Enrico Fiorillo di cui, a questo punto, sarebbe interessante capire lo status rispetto allo stralcio di cui è stato oggetto.

Le fatture in questione erano due e non è in discussione, secondo il Gup, il fatto che fossero false, cioè che fossero legate ad operazioni inesistenti.