I tentacoli dei Casalesi sull’area Pip. Il pentito Di Caterino accusa l’ex sindaco: era il referente del clan

20 Febbraio 2023 - 18:53

Ma poi confonde le date e dice di avere ricevuto quelle rivelazioni “de relato” da un altro collaboratore di giustizia, Luigi Guida. Imputati nel procedimento penale anche i fratelli di Luigi Cesaro, alias Giggino a’ purpetta.

LUSCIANO Emilio Di Caterino avrebbe saputo da Luigi Guida che il clan dei Casalesi era interessato a mettere le mani sull’area Pip di Lusciano. Il pentito è stato ascoltato, la scorsa settimana, nel corso dell’udienza del procedimento che vede imputati l’ex sindaco di Lusciano Isidoro Verolla, i fratelli Aniello e Raffaele Cesaro (germani di Luigi Cesaro – Giggino a’ purpetta), l’ex consigliere regionale Nicola Ferraro e, ancora, Nicola Mottola, Francesco Pirozzi, Immacolata Verde, Vincenzo Salernitano e Francesco Pezzella.

Davanti al collegio presieduto da Giovanni Caparco, dunque, Di Caterino ha dichiarato di avere ricevuto quelle rivelazioni “de relato”, proprio da Luigi Guida, anch’egli, oggi, collaboratore di giustizia. Per Di Caterino, quindi, il referente del clan dei Casalesi (fazione Bidognetti) era Verolla, ma dalla sua escussione è emerso che il pentito fa risalire questo “accordo” al 2003, quindi, prima che lo stesso Verolla fosse eletto sindaco di Lusciano. Insomma, una gran confusione di date mentre si attendono le prossime udienze. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Mario

Griffo e Giovanni Cantelli.