Il danaro del CLAN dei CASALESI. Riciclaggio da 80milioni di euro: 26 condanne

29 Marzo 2023 - 21:19

Sconto di pena per la moglie di Capoluongo e suo fratello Ruggiero Guarino

AVERSA/CASAPESENNA/TRENTOLA DUCENTA/SAN MARCELLINO – Sono 26 le condanne pronunciate dalla Terza sezione della Corte d’Appello di Napoli nei confronti di altrettanti imputati coinvolti in una maxi inchiesta della Dda sul sistema welfare del clan dei Casalesi.

La corte ha inflitto: 3 anni e 10 mesi a testa per Nunzia Moccia e Domenico Bassolino; 3 anni e 7 mesi per Gennaro Savanelli, 4 anni e 4 mesi per Maria Perfetto, 3 anni e 4 mesi per Rosa Santoro, 2 anni e 10 mesi per Luigi Esposito. Inflitti 3 anni e 6 mesi a testa per Paola Di Grazia, Federico Di Giacomo, Giovanni Biondi, Angelo Liberto, Gennaro Esposito, Antonio Termano, Andreina Esposito, Carmine Savanelli, Alessio Savanelli, Paolo Giacchetta, Angela Odesco, Anna Teresa Capasso, Luana Di Fabio e Bartolomeo Pagliuca. Pene ridotte anche per Giovanni Rosano (3 anni e 9 mesi), Armando Della Corte (5 anni e 8 mesi), Salvatore Prato (5 anni e 1 mese), Luisa Guarino, moglie di Capoluongo, a 3 anni e 4 mesi e suo fratello Ruggiero Guarino condannato a 2 anni e 4 mesi, e per Giuseppe Belviso a 2 anni e 6

La vicenda riguarda il riciclaggio di somme per favorire la fazione Zagaria del clan dei Casalesi. Il welfare del clan dei Casalesi alimentato da un complesso giro di frodi fiscali strutturato in tre livelli e scoperto dalla Guardia di Finanza grazie ad un accertamento di natura tecnica, una consulenza affidata a un funzionario della Banca d’Italia, che ha fatto emergere flussi finanziari anomali. Furono individuate 33

società, 44 persone fisiche e ditte individuali che erano destinatari dei bonifici; tramite poi 18 società filtro si trasferivano le liquidità mediante bonifici di minore importo, poi recuperati negli uffici postali tramite un gran numero di addetti a prelevare. Le somme prelevate, pari complessivamente a circa 80 milioni di euro, secondo la ricostruzione della Dda, venivano “girate” ad esponenti del Clan dei Casalesi al fine di provvedere al sostentamento di svariate famiglie di detenuti dello stesso Clan.

Rideterminate le pene in seguito al concordato in Appello per tutti gli imputati tra cui Luisa Guarino, moglie di Giacomo Capoluongo, elemento di spicco del clan, per la quale è caduta l’aggravante della finalità mafiosa.