Il figlio di Elio Diana voleva ammazzare suo cugino. L’orribile colloquio con la figlioletta in auto

6 Settembre 2021 - 11:11

CASAL DI PRINCIPE – Tra Armando Diana figlio di Elio Diana, e il cugino Gaetano c’è stata tensione. Quest’ultimo si recava in negozi e all’interno di altre attività commerciale per chiedere il pizzo. Ma queste attività, diceva Armando Diana, lamentandosene in auto con un certo Pasquale, venivano consumate ai danni di imprenditori “che lavorano per me“. Di qui l’idea manifestata di arrivare addirittura ad uccidere il cugino con armi che Armando Diana diceva di avere. Precisamente una pistola e addirittura un mitra.

Sempre nello stralcio dell’ordinanza emessa dal tribunale di Napoli ai danni di Diana, ma anche di Walter Schiavone, Antonio Bianco e Baldascino, sottolineiamo una conversazione che coinvolge sempre Armando Diana, stavolta insieme alla figlioletta. Il nostro invito è a leggere questo scambio di battute tra il camorrista e la bambina. E’ tutto il programma. Un vero e proprio processo formativo, per individuare nei carabinieri, cioè nello Stato, il nemico da combattere ed eventualmente da combattere.

La bimba, con un padre del genere, ovviamente sa già molto bene cosa sia una pistola e sa che questa non è semplicemente un giocattolo. “Papà, i carabinieri hanno la pistola“. Risposta del padre: “Pure se ci fermano papà tuo è più forte dei carabinieri perchè anche papà ha la pistola.”

Frase della bimba: “E dov’è?“, “Papà la tiene nascosta è un segreto, te lo dico un altro giorno“.

Ripetiamo, ognuno può utilizzare questo documento per capire anche la ragion d’essere di una mentalità criminale che attraversa le generazioni e si conserva grazie al tessuto educativo (si fa per dire) che i camorristi trasmettono ai propri figli, per i quali non desiderano una vita migliore, un lavoro onesto, ritenendo invece che la propria vita debba configurarsi come un modello da imitare e, possibilmente, da reiterare.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA

Ed invero, il dato che denota l’inserimento nell’organizzazione del Diana è quello, appunto, della disponibilità di armi riferita nelle circostanze indicate nelle due conversazioni di seguito riportate. In particolare egli fa riferimento al possesso di una pistola, ma anche di un mitra, che avrebbe voluto utilizzare per affrontare suo cugino Gaetano, con il quale oramai è ai ferri corti. Quel che rileva, anche per qusto GIP, è la chiarezza indiziaria delle intercettazioni in cui Armando Diana parla delle armi da lui detenute:

 

“Conversazione ambientale registrata sul veicolo FIAT PANDA in uso a DIANA Armando

  1. 392 del 11/3/2018 ora 17:00:00  – R.I.T. 462 /2018 – ( cfr. all. n. 135) 

 

Sintesi: Armando Diana a casa di Claudia, passa a prendere il figlio Antonio e riparte. Il Diana passa a prendere pure l’altra figlia. Poi riparte e si ascolta la bambina che dice: “ci stanno i Carabinieri? Diana dice: quando papà ti dice una cosa lo devi credere, pure se ci fermano i Carabinieri, papà tuo è più forte dei Carabinieri. La figlia dice: c’hanno la pistola … Diana risponde: pure io ho la pistola, mica ce l’hanno solo loro. La figlia dice: e dove è? Il padre risponde: papà la tiene nascosta, è un segreto, te lo dico un altro giorno. A questo punto si ferma presso il negozio dei cinesi e scendono dall’auto. 

Conversazione ambientale registrata sul veicolo LANCIA Y  in uso a DIANA Armando

  1. 924 del 15/4/2018 ora 21:00:00  – R.I.T. 205 /2018 – ( crf all. nr.136)

 

Auto in movimento con Armando Diana e tale Pasquale a bordo. Alle ore 21.17.50 Diana e Pasquale salgono a bordo del veicolo. Auto in movimento. Trascrizione integrale dalla posizione 21.26.18. 

 

ARMANDO DIANA: Pasquale…io ti devo dire una cosa…guagliò quando il cristiano si fa dietro a volte…non è perchè è fesso…

PASQUALE: bravo…ma io questo…inc…

ARMANDO DIANA: perchè si deve usare l’intelligenza…io quindici giorni fa…

PASQUALE: Armando noi stiamo nel Metropolis…no…a un festino…

ARMANDO DIANA: io quindici giorni fa mi sono litigato con mio cugino Gaetano…non so se lo sai…

PASQUALE: no…va bene…

ARMANDO DIANA: io andai a prendere il mitra, Pasquale, …dissi io lo devo sparare…Pasquale io all’una di notte andavo camminando con il mitra in macchina, se lo incontravo lo sparavo…

PASQUALE: e guagliò!

ARMANDO DIANA: poi il giorno dopo io ci pensai sopra

PASQUALE: inc…cristiano non è buono proprio…

ARMANDO DIANA: io ci pensai sopra…Pasquale…il giorno dopo…

PASQUALE: guagliò disse un ragazzo…questo non è buono

ARMANDO DIANA: acchiappai a uno…dissi…digli a mio cugino, dissi io tengo due famiglie da dare a campare…se si permette un’altra volta di venire vicino a me…io lo faccio andare in galera…dissi…diglielo che io lo faccio arrestare…perchè io per passare un guaio per colpa sua, ad andarmi a fare trenta anni di galera…glieli faccio fare a lui…se viene in’altra volta vicino a me…diglielo che lo faccio andare in galera…

PASQUALE: inc…

ARMANDO DIANA: va a fare le estorsioni alla gente…come cristiani…ai negozi che lavorano per me, oh! andò da…andò lui prese…come sentì questo, andò da mia mamma a piangere…mamma che non sapeva nulla…(parla a bassa voce) …tutto disse…

PASQUALE: inc…

ARMANDO DIANA: tutto…no no no…a me dai…

PASQUALE: ah…di te…

ARMANDO DIANA: disse tutto vicino a mia mamma…

PASQUALE: si cantò tutto!

ARMANDO DIANA: tutto…ma perchè! Allora inc…mia mamma lo guardò in faccia…disse Gaetano scusa 

PASQUALE: un ragazzo no…che non è buono…disse vicino a me…disse Pasquale quello non è buono ne a fare il padre ne il criminale…ne a fare il ragazzo…a fare niente…disse Pasquale…guagliò…

ARMANDO DIANA: Pasquale quello non è buono proprio, mi credi…

PASQUALE: guaglio ma io ti giuro non me lo aspettavo…

ARMANDO DIANA: quello è il sangue mio, quello è il sangue mio, quello per tutto che è il sangue mio…io …inc…

PASQUALE: però io già lo sgamai nelle truffe compà che non era buono…doveva fare una cosa…tre giorni…già voleva…e io dissi ragazzo se non mi dai tempo…io lo sai come sono Armando…lo sai no come sono…

ARMANDO DIANA: come!…

PASQUALE: lo hai visto…fammi apparare, fammi sistemare….

ARMANDO DIANA: compariello io non ho mai imbrogliato a nessuno…

PASQUALE:  bravo ..inc…

ARMANDO DIANA: io non devo essere chiamato

PASQUALE: maio ti devo venire a fare a te ti devo venire a fare…e che mi sei parente e tutto il resto appresso…poi per te Armando che non siamo parenti e tutto il resto…inc…perchè ti vengo

ARMANDO DIANA: purtroppo chi non è buono, non è buono…

PASQUALE: per lui non è buono e basta e cosa ci puoi fare…

 

Poi Armando Diana parla al telefono con tale Gennaro, con il quale ha un appuntamento, Armando dice che stanno quasi sotto al ponte di Frignano. 

Alle ore 21.37.00 auto in sosta.  I due scendono dal veicolo.

 

Tuttavia, l’attrito tra i due cugini, fin qui illustrato, si rimarginava a seguito dell’intermediazione di BIANCO Antonio, incaricato da Walter SCHIAVONE per tutelare gli equilibri interni. A tal fine Bianco ha accompagnato Armando DIANA a casa del cugino Gaetano”.