IL FOCUS. Ecco il Policlinico, veramente l’ultima speranza per Caserta. Breve sunto di una storia tormentata e costellata da una miriade di stop and go

18 Dicembre 2020 - 18:00

Vi facciamo sconto della fase sgangheratissima che coinvolse Mario Granata Pagano e partiamo dalla società Condotte, dal concordato preventivo, dall’amministrazione straordinaria al tavolo di lavoro, fino alla transazione di ieri sera

 

 

 

CASERTA (Gianluigi Guarino) – A firma apposta, a respiro di sollevo pienamente goduto, si può affrontare la lunga e tormentata vicenda del nuovo Policlinico Universitario di Caserta con l’atteggiamento di chi sa che oggi, molto più che ieri, esistono tutte le condizioni perché quest’opera, tra le più importanti nell’Italia Meridionale dal dopoguerra ad oggi, venga realizzata nei tempi certi di un cronoprogramma divenuto corpo vincolante della transazione firmata, nel tardo pomeriggio di ieri, dal neo rettore della Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e dal commissario straordinario della società “Condotte d’Acqua”.

E allora, volendo anche noi prendere le mosse per camminare nel racconto giornalistico insieme ai lavori che dovranno riprendere entro e non oltre la data del prossimo 16 gennaio, cioè massimo al 30esimo giorno dalla firma transattiva, è bene declinare un breve riassunto delle vicissitudini che hanno connotato una storia che assomigliava a tante altre storie meridionali, fino a quando la governance dell’università, sostanzialmente nella mani della facoltà di medicina, quella con più professori e studenti, ha deciso che fosse arrivato il tempo anche di affrancarsi da certe ipoteche baronali di origine napoletana e da certe sudditanze che, diciamocela tutta, hanno fatto sì che le interruzioni, gli accidenti succedutisi negli ultimi anni non costituissero un cruccio per il committente che, non a caso, una volta si chiamava Seconda Università degli Studi di Napoli.

In questa breve ricostruzione, vi facciamo dono della non reiterazione del racconto relativo al rapporto tra l’azienda del noto imprenditore casertano Mario Granata Pagano, inizialmente vincitrice della gara d’appalto, con il cantiere del Policlinico.

Partiamo direttamente dal secondo soggetto societario classificatosi in quella famosa gara e subentrato, dunque, all’impresa di Mario Granata Pagano.

Se non andiamo errati, una volta si chiamava Condotte Romane, poi ha cambiato leggermente la sua ragione sociale, ma la sostanza è rimasta la stessa.

Quando, al tempo, condotte firmò la convenzione, tutti, a Caserta, erano felici, perché ritenevano che si trattasse di un’azienda molto forte, difficilmente attraversabile da crisi finanziarie.

E invece non è stato così, perché nel gennaio 2018 Condotte chiese al Tribunale di Roma di accedere alla procedura di concordato preventivo con riserva. Una riserva che fu sciolta pochi mesi dopo, quando i vertici aziendali alzarono definitivamente bandiera bianca ed entrarono nell’ordine di idee di utilizzare l’ultima chance possibile, cioè quella di accedere alla procedura di amministrazione straordinaria, così come questa è regolata dalla ben nota legge Marzano del 2004, che prende il nome dall’allora ministro delle Attività Produttive, il forzista Antonio Marzano e che, diciamocela tutta, fu varata per non trasformare la bancarotta fraudolenta del gruppo Parmalat, che costò l’arresto al patron Callisto Tanzi e a tanti altri manager, in una tragedia occupazionale.

In parole povere, molto sintetiche, quella legge offriva l’assistenza da parte dello Stato alle aziende in stato di insolvenza, con almeno 500 dipendenti e un debito non inferiore ai 300mila euro.

Il  placet che il governo fornì all’accesso di Condotte all’amministrazione straordinaria diventò un fatto positivo in vista di un possibile recupero del cantiere del Policlinico di Caserta.

Questo per un motivo molto semplice, sempre legato alla Legge Marzano, la quale sancisce che è il governo, precisamente il Ministero dello Sviluppo Economico, a nominare il commissario straordinario, che agisce nel momento in cui la proprietà privata viene spossessata della gestione,

Dunque, il governo si è trovato a controllare direttamente Condotte e, allo stesso tempo, ha fatto valere lo status di proprietario e committente del Policlinico, visto e considerato che la Vanvitelli agisce in nome e per conto di una struttura societaria formata dal Ministero della Salute, titolare del  delle quote, del ministero dell’Università e della Ricerca, titolare del , e della Regione Campania, titolare del 5%.

Insomma serviva solo la volontà politica. E, in questo caso, per volontà politica si intende la motivazione, la determinazione che la governance dell’Ateneo avrebbe iniettato nel reinnesco delle procedure.

Un’attitudine dimostrata immediatamente con l’attivazione di un tavolo in cui i commissari di Condotte, che forse per una cessione di ramo d’azienda era diventato “Condotte d’Acqua”, si sono confrontati con l’Avvocatura dello Stato e con l’Anac, che hanno affrontato i non semplici nodi giuridici da sciogliere affinché la macchina si rimettesse in moto.

Già l’estate scorsa si era capito che ormai si andava verso la firma di una nuova transazione.

Ma, ancor più importante, era la presa d’atto dell’esistenza in essa di una serie di clausole, chiare e perentorie, che permettevano di stabilire con precisione un cronoprogramma contente la data della ripresa dei lavori (16 gennaio 2021), un’altra data che stabiliva la consegna del primo lotto, quello relativo ai circa 70mila metri quadrati dedicati alla didattica entro 20 mesi dall’inaugurazione del cantiere (16 settembre 2022) e l’ultima data, a 32 mesi precisi dall’inizio (16 settembre 2023) per la consegna di tutto il resto.

Particolare non certo secondario, nella convenzione l’Università si cautela anche rispetto a un’eventuale cessione dell’asset aziendale a terzi, ponendo le seguenti condizioni: espressa accettazione dello status quo dell’opera; solidarietà passiva per i debiti relativi all’esercizio del ramo d’azienda ceduto; l’impegno a garantire la continuità aziendale e l’ultimazione dell’opera quali condizioni di efficacia dell’acquisto.