Il pentito scrive sui social: “Un abbraccio a tutti”. Il sindaco: “Ci ha avvelenato e ora ci umilia”

17 Marzo 2022 - 11:09

CESA- Il pentito Gaetano Vassallo ha scritto un post su facebook, nel gruppo “Se sei di Cesa”: “un abbraccio a tutti i cesani“. Il sindaco Enzo Guida ha risposto al messaggio con un lungo post che pubblichiamo: “È da ieri  pomeriggio che rifletto sulla opportunità di scrivere quello che più sotto leggerete. – spiega il primo cittadino – Ma credo che da Sindaco della città di Cesa sia giusto che proprio io scriva queste parole e sia io ad interessarmi di una vicenda, che può apparire banale, ma non lo è!
Chiedo agli amministratori di questo gruppo di rimuovere il messaggio qui sotto riportato di Gaetano Vassallo.
Ma non perché la persona in questione è un pentito di camorra, non perché ha i suoi conti, forse (non ci è dato saperlo) con la giustizia.
Perché credo che Gaetano Vassallo, noto per averci “avvelenato” -lo scrive in un libro non lo sto inventando – scaricando di tutto nelle nostre terre, contribuendo ad alimentare un sistema criminale, fatto di intrecci tra camorra e rifiuti, sia uno dei soggetti che, sempre per sua esplicita ammissione, ha contributo a far aumentare tumori nelle nostre zone, molto spesso a danno dei bambini. È veramente di cattivo gusto che oggi, Gaetano Vassallo, sebbene attraverso un messaggio social, “saluti” la nostra comunità, quella stessa comunità che ha contribuito ad avvelenare, distruggere, quella comunità che ancora conta, purtroppo troppo spesso, morti per tumore!

/> Cesa è la comunità che Gaetano Vassallo, nel suo libro-confessione “Così vi ho avvelenato”, con le sue parole, come non bastasse, umilia, denigra.
Quando uscì quel libro, il consiglio comunale, su mia proposta, voto’ una mozione affinché la casa editrice apportasse al testo anche la nostra versione, di un paese che cerca il riscatto.
Quella richiesta del consiglio comunale di Cesa rimase inascoltata.
I “saluti social” del “pentito” Gaetano Vassallo sono l’ennesimo “schiaffo” alla nostra comunità, sono una offesa alla memoria dei morti per tumore, sono una offesa alle famiglie che soffrono.
Cesa ha voltato pagina, grazie – conclude – alle tante persone oneste che la popolano, e non ha bisogno di essere associata a Gaetano Vassallo e non avverte la sua mancanza.”