IL RETROSCENA MARCIANISE. Cena segreta tra Zannini, Giandomenico Colella e il costruttore Dante Salzillo. Il consigliere regionale si fa la squadra in difesa della pattumiera chiamata Consorzio Idrico

23 Luglio 2023 - 20:42

E’ avvenuta l’altra sera mentre manco a dirlo anche noi bazzicavamo in quel locale, nel ristorante casertano Incontri di vino. Il consigliere regionale di Mondragone gendarme dell’Idrico, ma anche difensore in nome, del suo asse di ferro con Stefano Graziano, dell’assetto dell’Asi dove sta svolgendo anche un’azione di pompiere nello scontro tra le Regione e la Presidente Rafaela Pignetti

MARCIANISE (g.g.) Giovanni Zannini ha un chiodo fisso. A dire il vero, però ultimamente, un chiodo fisso e mezzo. Il primo si chiama Consorzio Idrico, la cui denominazione è stata rivisitata in Idrico Terra di Lavoro spa, ma in pratica è la stessa cosa, per noi, per il nostro punto di vista, argomentato in almeno duecento articoli, lo stesso schifo.

L’altro mezzo chiodo fisso si chiama Asi dove nel tempo, oltre a tutelare la posizione del suo fedelissimo Alessandro Rizzieri, che al pari degli altri componenti del comitato direttivo, intasca un 2500 euro al mese o giù di li, ha creato anche un rapporto diretto con la Presidente Raffaela Pignetti e con qualche imprenditore con pesanti interessi in quel consorzio, a partire dal ben conosciuto Ferdinando Canciello, come dimostra una foto di qualche tempo fa che lo ritrae a parlare fitto fitto con lui, nella propria auto mentre Rizzieri, servizievole, si intrattiene all’esterno della stessa con alcuni congiunti dell’ex coltivatore di asparagi di Frattamaggiore, che ha trovato la sua fortuna nell’Asi di Caserta e nel rapporto strettissimo, iniziato con quell’autentico professore di tante cose, che ha risposto e risponde al nome di Gennaro

Pitocchi, quando questi era dirigente al Comune di Teverola ed erogava concessioni a go go per i capannoni Asi puramente immobiliari di Canciello, in stretta relazione con il sindaco Biagio Lusini, anche lui di mestiere costruttore.

Zannini sa quanto Stefano Graziano tiene alla Pignetti e siccome lui, deluchiano, ha costruito da anni un asse di ferro con il deputato teverolese divenuto oggi anti- De Luca, si sente coinvolto nella causa e sicuramente si è mosso affinchè la crisi del rapporto tra la Regione e la Pignetti, esplosa clamorosamente nelle scorse settimane, non degenerasse totalmente, in modo da rinviare il problema di una eventuale successione della presidente a gennaio prossimo quando scadrà il secondo mandato, quello conquistato, si fa per dire, con le operazioni delle dimissioni – blitz che con un’integrazione volante dell’ordine del giorno, riguardante in prima battuta la surroga di un componente del comitato direttivo, si risolse nelle dimissioni non annunciate della citata presidente e dell’interno comitato, con immediata rielezione dell’intero organismo che mezzo minuto dopo la conclusione dell’assemblea, si riunì e rielesse la Pignetti alla massima caria. correva l’anno 2019.

Per cui, a Zannini non frega un fico secco se il sindaco di Marcianise Antonio Trombetta durerà o meno. Gli preme solo che non rompa le scatole nel Consorzio Idrico o come cavolo si chiama adesso, di cui il Comune di Marcianise possiede il 26% delle quote societarie ed è il titolare della quota di maggioranza relativa. Stesso discorso per l’Asi, dove Trombetta, avrebbe detto Totò “Tomo tomo, cacchio cacchio“, è andato ad approvare un bilancio, che non ha assolutamente letto. Un bilancio, per la prima volta, proprio per effetto delle frizioni sviluppatesi tra la Pignetti e la Regione, pesantemente attaccato dai revisori dei conti.

Per quanto riguarda l’idrico, Zannini si sente abbastanza al sicuro in merito alle posizioni del sindaco, marcato a vista dal nipote Gabriele Trombetta che fa quattrini con gli incarichi ricevuti dal Consorzio Idrico, e grazie a Giovanni Zannini che all’Idrico è quello che comanda, il vero dominus di quando si tratta di assumere decisioni importanti.

Gabriele Trombetta già assessore di Antonello Velardi farà in modo che il sindaco di Marcianise non assuma posizioni fastidiose per gli interessi di Zannini che in parte sono anche quelli del “nipote d’arte”. Il problema è che il consiglio comunale marcianisano assomiglia alla Beirut degli anni 70 e 80. Una maggioranza chiara non c’è e i gruppi con acclusi i sottogruppi, trasformano ogni seduta in una grande incognita, visto che il primo cittadino non riesce e probabilmente non riuscirà mai a controllarne le trame così come si è visto nel caso della mozione anti sindaco, presentata dal consigliere di maggioranza Giuseppe Tartaglione e approvata anche con i voti dell’opposizione di centro sinistra.

E allora Zannini che fa? L’unica cosa che sa fare. Arruola. Lo fa spesso in un ristorante che gli è molto caro e che effettivamente è un ottimo ristorante. Stiamo parlando di “Incontri di vino” che si trova nella zona tra la frazione di Falciano di Caserta e quella di San Benedetto. Spesso ci andiamo anche noi e nonostante siamo proprio noi quelli “cecati”, riusciamo a vedere certe cose più di Zannini che l’altra sera non ci ha visti mentre noi abbiamo visto lui allo stesso tavolo con il consigliere Comunale Giandomenico Colella accompagnato dal noto imprenditore, naturalmente stiamo parlando di un costruttore, che di nome fa Dante e di cognome fa Salzillo, molto attivo negli affidamenti attribuitigli dal Comune soprattutto nei primi tempi della seconda consiliatura di Antonello Velardi.

Colella è stato un consigliere di maggioranza dell’appena citato ex sindaco. Alle ultime elezioni lo ha mollato e si è messo con Gianpiero Zinzi. Aspirava a fare il presidente del Consiglio, ma ovviamente Antonello Velardi e Angela Letizia hanno chiesto a Gerardo Trombetta e al suo conigliere Giuseppe Tartaglione di porre il veto. Zinzi ha dovuto virare su Zarrillo e Colella se l’è presa più con lui che con Velardi. Conseguentemente, ha cambiato ancora una volta l’area di riferimento ponendosi sotto l’ala protettrice di Maria Lugia Iodice e di suo marito Nicola Scognamiglio.

Si sa che Zannini possiede argomenti irresistibili per la maggior parte degli imprenditori. Dunque, non è improbabile che la riunione politico gastronomica avvenuta l’altra sera a “Incontri di vino” sia stata propiziata proprio da Dante Salzillo che teme evidentemente di rimanere fuori dai meccanismi promozionali dei lavori pubblici e dell’edilizia privata, per i quali dovranno trovare un punto di sintesi l’assessore Farro e quello che appare l’effettivo uomo forte, al di la della delega che non si è preso, Pasquale Salzillo, un corpo e un’anima sola con il sotto dirigente, ma sostanzialmente dirigente di fatto dell ‘UTC Angelo Piccolo.

Non siamo riusciti, a origliare come un buon giornalista dovrebbe sempre riuscire a fare ma conoscendo Zannini e conoscendo i suoi obiettivi, possiamo affermare che questa cena sia stata funzionale ad una manovra finalizzata a controllare più consiglieri comunali possibili ma solo relativamente alle questioni che a lui premono, prima far tutte quella del Consorzio Idrico, oggi spa. Per cui si sarà messo sicuramente a disposizione per ogni necessità di Dante Salzillo che magari vedremo emigrare come imprenditore in uno dei tanti comuni della scuderia di Giovanni Zannini, ma anche di Giandomenico Colella, che da Salzillo ha ricevuto un corposo appoggio elettorale, senza chiedere cambi netti di casacca o costituzioni di nuovi gruppi consiliari. In pratica delle cellule interne al consiglio. Scriviamo cellule al plurale in quanto ce n’è un’altra, costituita da Nicola Russo, il quale farà il consigliere di opposizione, ma quando si tratterà di cose riguardanti l’Idrico e l”Asi voterà quello che gli dirà di votare Giovanni Zannini.

Uno scenario che avevamo largamente previsto conoscendo bene i nostri polli, anzi il nostro galletto, e che puntualmente si sta materializzando.