IL VIDEO AGGHIACCIANTE. Acqua verde, giallognola e fetida lungo il litorale domizio. De Luca, altro che procurato allarme…

8 Giugno 2019 - 18:48

CASTEL VOLTURNO (g.g.) – In una delle ultime visite compiute nella zona del litorale domizio, il Governatore De Luca che è un politico come tutti quanti gli altri, almeno così si è dimostrato nei suoi primi 4 anni alla guida della Regione Campania, tacciò di catastrofismo chi gli poneva domande sulla qualità delle acque marine.

De Luca parlò addirittura di procurato allarme che, come sapete, è un reato penale. Beh, lo venga a raccontare alla signora Marika Vezza, la migliore reporter del mese che ha utilizzato, stamattina alle 11, il suo telefonino e una mini brocca di plastica per mostrare una scena allucinante dall’inferno dantesco.
Il tutto è pubblicato sulla pagina Facebook della collega Marilena Natale che fu proprio la giornalista, che durante la visita di De Luca, “si beccò” il moccolo del Governatore quale procuratrice di allarme.

Come potrete vedere dal video, sulla spiaggia di Baia Verde, comune di Castel Volturno, il mare è di un colore verde scuro che sfuma nel giallognolo. Ma fosse solo questo il problema: il cattivo odore è effettivamente nauseabondo.

“Più che acqua di mare, scrive Marilena Natale sul suo profilo, sembra una fogna. Ma è mai possibile fare il bagno dentro a questa roba?”.

Uno dei vizi peggiori per il quale veramente i politici campani meriterebbero gli schiaffi, è quello di attaccare chi denuncia certe cose, perché secondo loro i problemi di Terra dei Fuochi, piuttosto che del mare sporco, fetido di Castel Volturno e del litorale domizio, sono causati dalla cattiva propaganda, dall’autolesionismo di qualche giornalista serio e di qualche cittadino che possiede questa speculare qualità, rarissima da queste parti.

E’ colpa di questi qua e non di chi consente ancora oggi, attraverso un’applicazione inesistente della promozione e della velocizzazione (bandiera blu, il cui appalto fu partito dalla Giunta Caldoro, e che con De Luca ha visto partire, dopo una vita, i suoi cantieri) delle opere che in un posto serio, con politici seri sarebbero realizzati in uno o due anni e non in trenta o quaranta.

Altro che procurato allarme. De Luca come gli altri politici, chi più chi meno, rimanda a memoria i soliti discorsetti che poi si spiaccicano contro la realtà di fatti evidenti come questo del mare verde-giallo, che oggi, a differenza di ieri, non sono canalizzabili attraverso il controllo o il condizionamento della stampa, visto che, come dimostra il video della signora Marika Vezza, la frontiera della comunicazione ha allungato la sua traccia in maniera esponenziale. La rete non la gestisci e questo video lo vedranno anche negli Stati Uniti e in Australia. Non puoi più usare l’argine della censura. In questo tempo, l’unica possibilità che un politico ha per salvare la faccia, è realizzare qualcosa, è legare questa realizzazione a dei tempi certi, dichiarati.

Si chiama cronoprogramma ed è da sempre il grande assente nei processi amministrativi di questa terra.