IL VIDEO. E fu così che alla quarta denuncia di CasertaCe su quello che succede nel Teatro Ricciardi di Capua i carabinieri si sono mossi e al figlio di Modugno hanno domandato…

2 Novembre 2022 - 21:13

E d’altronde solo nei carabinieri si può sperare, visto e considerato che una sovrintendenza, presieduta da uno accusato di essere un tombarolo e colpito da un obbligo di dimora dopo essere stato arrestato, non ci si poteva aspettare nulla di buono nonostante gli articoli reiterati pubblicati da CasertaCe

CAPUA – E figuriamoci se con un sovrintendente, accusato di essere addirittura un tombarolo, colpito da un obbligo di dimora e titolare di un vero e proprio museo di reperti, scovati nella sua casa dai carabinieri, potevano avere qualche speranza i nostri reiterati inviti a far chiarezza sulla vicenda relativa all’utilizzo del Teatro Ricciardi da parte dei nuovi proprietari, stiamo parlando dell’imprenditore Raffele Modugno, casualmente storico fornitore di attività di recupero e di riqualificazione di beni culturali e architettonici della sovrintendenza di Caserta e di suo figlio Gianmaria.

In almeno tre articoli abbiamo sempre sostenuto che, fermo restando l’intangibilità e l’indiscutibilità del diritto di proprietà, garantito dalla costituzione, era del tutto evidente che questo diritto sembrava cozzare violentemente contro norme vigenti che per esempio, sanciscono che un bene vincolato dal Ministero dei Beni Culturali attraverso una sua sovrintendenza, non può essere utilizzato per qualsiasi cosa da chi ne è proprietario.

Questo lo sapevano bene i Modugno quando hanno comprato il Ricciardi e, sapendolo bene, hanno comunque deciso di far proprio lo storico teatro capuano. Verrebbe da dire, chi più di Raffaele Modugno può conoscere questi limiti?

E invece, in una sorta di manifestazione paradossale dell’umana volontà, proprio i Modugno hanno utilizzato e stanno ancora utilizzando, ultima serata quella di Halloween, il Ricciardi come una mega discoteca così come si vede da questo video. Musica sparata a migliaia di decibel, vibrazioni, poltroncine tolte, palchetti del teatro utilizzati come una sorta di privè. Insomma, di tutto e di più. Come se una discoteca al di là del problema del vincolo della sovrintendenza potesse essere impiantata dappertutto, come se una discoteca potesse essere accolta da un teatro senza che questa struttura venga adeguatamente trasformata e adattata alle norme di sicurezza tipiche di questo tipo di spettacoli di intrattenimento. Scriviamo queste cose da più di un anno e nulla è mai successo in sovrintendenza. Poi la penosa scena di un sovrintendente accusato dai carabinieri di essere un mercante illegale di beni artistici, archeologici e tutto si fa chiaro davanti ai nostri occhi.

Ma pare che da qualche giorno qualcosa si stia muovendo, ovviamente non dalle parti della sovrintendenza che continua ad annegare nella melma della sua ignavia, ma da parte dei carabinieri che nei social hanno trovato di tutto e di più. Sembrerebbe che nessuna autorizzazione è stata richiesta agli organi preposti e che sabato è stata inviata una pec all’Ufficio Suap del municipio capuano dove visto il giorno festivo ed il ponte di Ognissanti nessun dipendente avrebbe potuto rispondere o provvedere alle opportune verifiche. Così i militari dell’arma si sono chiesti e probabilmente hanno già chiesto ai proprietari se questi fossero provvisti delle dovute autorizzazioni collegate alle vigenti norme sulla sicurezza.