Incidente mortale alla Multicedi. Parla l’ingegnere nominato della difesa: “Antonello non doveva guidare quel mezzo”
9 Ottobre 2023 - 17:33
PASTORANO – È stato il consulente della difesa a parlare oggi in aula relativamente al decesso del 39enne Antonello Migliaccio; morto nel marzo 2019 mentre effettuava dei lavori all’interno del capannone della Multicedi di Pastorano.
Imputati soono il 63enne Pietro Ragozzino, legale rappresentante della societa’ “Multicedi S.r.L.”, committente dei lavori e proprietario del capannone, Salvatore Luiso, 59 anni, legale rappresentante della “Due Elle Multiservizi”, ditta cui erano stati commissionati i lavori, e Gennaro Rossi, 43 anni, coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione. I tre rispondono di omicidio colposo e violazioni alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il lavoratore – secondo quanto accertato i dai carabinieri della compagnia di Capua, il 4 marzo 2019 stava guidando un sollevatore elettrico per conto delle “Due Elle Multiservizi” all’interno del capannone della “Multicedi”.
Si trattava di un “lavoro in quota”, visto che si dovevano sistemare montanti in ferro e pannelli in cartongesso su un soppalco ad un’altezza di sei metri. Durante una manovra in retromarcia, le ruote posteriori del muletto uscirono dalla rampa di carico e scarico, e il mezzo precipitò nel vuoto con il suo conducente. Migliaccio morì in ospedale pochi giorni dopo.
Secondo il perito di parte, l’operazione compiuta da Migliaccio poteva essere effettuata a distanza, senza mettersi alla guida del mezzo che, testimonia il consulente della difesa, non poteva essere utilizzato in quel cantiere. Inoltre ha segnalato un un difetto di comunicazione tra tutte le ditte coinvolte nell’area di cantierizzazione.