LA FOTO. ZANNINI E IL SINDACO LUONGO si confessano. Non è che c’entrano gli 865 mila euro per una pista ciclabile e i documenti EAV che mancano?

25 Novembre 2024 - 19:41

Perchè l’ente della regione è fondamentale nella vicenda, in quanto proprietaria dell’area in cui ci sono i binari che, una volta dismessi, darebbero il via libera alla costruzione dell’are ciclabile. E siccome negli ultimi mesi pare impossibile avere notizie su rilascio di titoli EAV per il comune di Casaluce, allora ci soccorre “l’anima pia” di Giulio Andreotti sul pensar bene e sul pensar male

CASALUCE/MONDRAGOE (g.g.) – Da un paio di settimane gira una fotografia che immortala il consigliere regionale Giovanni Zannini che parla con il sindaco di Casaluce, Francesco Luongo.

Come è noto ai lettori di CasertaCe, i due sono molto amici anche da un punto di vista personale oltre che politico, essendo Luongo associato alla più che cospicua scuderia dei sindaci che consentono a Giovanni Zannini di controllare decine e decine di migliaia di voti in provincia di Caserta.

Un’amicizia che si è vista anche quando i due hanno trascorso alcune serate di divertimento e di relax in un locale di Baia Domizia, il Roga, che ha un cuore proprietario di Casaluce e nel quale, sostanzialmente, Zannini è stato ospite di Luongo.

Quando ci hanno spedito queste foto, noi le abbiamo scartate perché non è che si può piantare un caso o cercare ragioni misteriose per cui due politici si incontrano in una strada, così come è successo a Mondragone per Zannini e Luongo.

Staranno parlando dei fatti loro, abbiamo spiegato a chi riteneva che quelle immagini avessero una valenza giornalistica.

Il caso ha voluto che qualche giorno dopo è giunto su una delle nostre caselle di posta elettronica un lungo e articolato promemoria su una vicenda di Casaluce da noi conosciuta solo in minima parte, avendone fatto cenno qualche tempo fa, in occasione dei dubbi sollevati su un progetto stradale che per molti, a Casaluce, finiva solamente per favorire un amministratore comunale titolare di un noto negozio di ferramenta.

Ovviamente, su questo promemoria abbiamo lavorato duramente per verificare la consistenza del contenuto.

E allora, stavolta quasi a nostro malgrado, abbiamo dovuto riabilitare il valore giornalistico di quelle foto che ritraggono Luongo e Zannini parlare a cortissima distanza fisica. Questo in sintesi è l’impianto della questione.

Il comune di Casaluce, assieme a quello di Frignano, ha partecipato da un bando per il finanziamento da due milioni di euro, legato ai fondi europei di Sviluppo e Coesione.

L’ente guidato dal sindaco Luongo puntava a costruire una pista ciclabile, con un progetto non da poco, da oltre 865 mila euro, un tratto di strada un tempo attraversato dai binari dell’Alifana.

Si tratta di una questione che necessita di un certo spazio esplicativo. Quindi, per non farvi allungare la barba con uno dei nostri articoli alluvionali, vi cominciamo a dare qualche elemento.

EAV E QUEI TERRENI

Condizione necessaria per ricevere ed utilizzare questi fondi è rappresentata dalla dimostrazione ufficiale, formale, da parte del comune richiedente, ovvero Casaluce.

Questa condizione è stata o meno rispettata? Trattandosi di binari dell’ormai ex Alifana, questa porzione di terreno apparteneva all’Ente Autonomo Volturno (EAV). Ora, al momento topico di presentare questo requisito essenziale, l’EAV ha venduto, ha concesso, ha autorizzato, ha scritto una monnezza di carta, di documento, oppure no?

Non è che l’EAV per caso non sapesse nulla e nulla ha proferito a momento della presentazione della documentazione per ottenere il finanziamento?

L’EAV abita in regione Campania e a quanto pare, da qualche mese, si è data ad una sorta di inquietante consegna del silenzio. Ora, siccome il sindaco Francesco Luongo ha come priorità assoluta questo finanziamento e siccome l’EAV è parte integrante della regione Campania, non è che magari Giovanni Zannini si sia recato a domandare negli uffici, alla sua maniera?

Siccome noi vogliamo aiutare al raggiungimento di una seria soluzione, all’insegna della legalità, vi diciamo subito quella che non è una strada percorribile.

Se quei binari appartengono, come così pare, all’EAV, il comune di Casaluce non poteva iniziare i lavori per la costruzione della pista ciclabile, anzi, non poteva proprio inserire questo progetto del finanziamento europeo. Ma, volendo proprio mettere una pezza, l’Ente dei trasporti regionale avrebbe potuto autorizzare, concedere il via libera ai lavori su un’area di sua proprietà, fermo restando comunque alcuni dubbi, visto che questi fondi erano utilizzabili, come detto, per area già di proprietà dell’ente richiedente.

Eppure, dall’EAV tutto tace. E allora qual è la strada non percorribile, quella dei vangeli apocrifi, ovvero una datazione errata sulla stesura degli atti.

Forse quelle fotografie hanno un senso, forse no, ma a questa vicenda ed altre collaterali, dedicheremo sicuramente un altro. E un altro ancora lo dedicheremo al ritorno relativo alla strada Popone-Carditello, quella della ferramenta