LA LETTERA. Al concorso per la nomina delle nuove insegnanti di sostegno c’è qualcosa che puzza. Dopo il nostro articolo una candidata fa rivelazioni scottanti

11 Luglio 2018 - 15:21

“Egregio Direttore Dott. Gian Luigi Guarino,

ho letto l’articolo pubblicato nella serata di ieri relativo al concorso docenti 2018 per l’insegnamento sul sostegno nelle scuole secondarie di secondo grado, le cui prove sono in corso di svolgimento presso l’I.C. Parco Verde di Caivano. Con non poca sofferenza mi sono pienamente immedesimata nelle parole della collega, messa sotto torchio da una delle commissioni di esame preoccupata evidentemente solo di porre in difficoltà il candidato più che a valutarlo serenamente. Anche io, infatti, qualche giorno fa, ho sostenuto la prova d’esame per la medesima classe di concorso e, presumo, con la stessa commissione di cui si fa cenno nell’articolo ed anche io ho subito lo stesso “trattamento”. E’ stato uno stillicidio di domande e contestazioni, per buona parte anche infondate, che non mi hanno consentito di esporre completamente la mia unità didattica, venendo costantemente interrotta dalla commissione, il tutto condito anche con battutine tutt’altro che spiritose e di sicuro inopportune nei riguardi di chi, come me, si è trovata ad affrontare, a 43 anni, l’ennesima “prova” (“gli esami non finiscono mai” diceva Eduardo), ad essere ancora una volta giudicata dopo anni di insegnamento, studio, sacrifici, concorsi vinti ma per i quali si attende ancora la chiamata, conseguimento di abilitazioni e specializzazioni con il massimo dei voti.

La sensazione di umiliazione che ho provato, più ancora del voto basso che mi è stato dato all’esito della prova, è qualcosa che non dimenticherò più per tutta la mia vita. Improvvisamente, da stimata insegnante, sono stata messa di fronte al dubbio di non essere all’altezza del compito. Non riuscivo a comprendere per quale ragione vi fosse stato un tale accanimento nei miei confronti, anche con domande che esulavano dal tema della prova, né potevo esternare tale mio malessere senza dare la sensazione di apparire come chi cerca a tutti i costi di dare una giustificazione al proprio fallimento.

Leggendo però l’articolo pubblicato dal suo blog, che riporta una situazione comune a moltissimi che hanno sostenuto la prova sempre con la medesima commissione, quella sensazione di frustrazione ed umiliazione ha lasciato il posto a considerazioni di altra natura, che non lasciano prefigurare nulla di buono in ordine al corretto svolgimento ed all’esito delle prove concorsuali.

La invito pertanto a tenere costantemente acceso sullo svolgimento di tale concorso un faro al fine di monitorare eventuali anomalie che dovessero emergere, così da porle all’attenzione degli organi deputati a garantire la massima trasparenza di un concorso pubblico in uno alla correttezza del suo svolgimento, che non può assolutamente prescindere dalla obiettività ed UNIFORMITA’ di giudizio delle varie commissioni esaminatrici impegnate.

Ringraziando per l’attenzione che vorrà accordare, porgo distinti saluti.

Sandra Cortese”