LA LETTERA MONDRAGONE. L’assessore Piazza ci risponde sui lavori pro-San Michele. Noi di CasertaCe replichiamo con garbo, punto per punto

12 Settembre 2018 - 21:32

Egregio direttore Guarino, in merito all’articolo pubblicato da casertace sui lavori in corso nei pressi del palazzo ducale (e aggiungo anche di via Trento e via Elena) desidererei fare qualche precisazione che va nella direzione del suo articolo e cioè distinguere il vero dal verosimile.
Premetto che oggi sono maggioranza e poco più di un anno fa ero opposizione e, quindi, so bene che chi governa è sottoposto ad ogni – legittima – critica sia da parte delle minoranze che dei cittadini oltreché della stampa.
Negli anni di attività professionale svolta ( ahimè oramai più di trenta) qualcuno mi potrà anche definire incompetente ma non certamente stupido o stolto.
E proprio sulla base di ciò non avrei mai potuto dare indirizzi all’ufficio tecnico comunale di far eseguire dei lavori di asfaltatura di un piazzale quando un progetto esecutivo, finanziato e prossimo a pubblicazione di bando di gara pubblica prevedesse le stesse lavorazioni.
Scendendo nei particolari rappresento che i futuri lavori a farsi, per un importo di €150.000,00, non interesseranno piazzale Corvino, oggi oggetto di intervento, bensì tutta l’area e solo l’area che si trova nelle immediate adiacenze del palazzo ducale.
Se lei volesse potrei illustrarle il progetto ospitandola in Municipio oppure potrei indire – senza alcuna difficoltà – anche una conferenza stampa a beneficio di tutta la stampa e non solo.
Direttore, le dico di più: se il mio operare da assessore ai lavori pubblici fosse parametrato ad un ristoro politico – paradossalmente – quei lavori non avrei mai dovuto farli eseguire perché proprio di fronte al palazzo ducale ha una fiorente attività commerciale la famiglia del Consigliere comunale di opposizione e già assessore della Giunta Schiappa, Antonio Pagliaro.
In realtà il mio intento è quello di poter realizzare delle opere pubbliche degne di tale nome e poter restituire alla città lo storico monumento che da decenni è privato alla fruizione dei mondragonesi.
In merito al mio rapporto fraterno con il geometra Pagliaro non posso che esserne orgoglioso; da lui – oltre ad aver appreso i segreti ed i saperi della professione – ho assorbito il rispetto degli altri e, soprattutto, il rispetto della cosa pubblica.
Che poi, smessi gli abiti professionali, il geometra Pagliaro si dedichi alla festa rionale, di cui è protagonista da decenni (da molto prima che io entrassi in politica), questo attiene alla sua sfera personale e certamente non alla mia. Io preferisco dedicarmi ad altre attività ed in città mi conoscono tutti anche per la mia forte passione – fin da giovanotto – per il running.
Cordialmente, assessore Giuseppe Piazza.

LA REPLICA DI CASERTACE – Abbiamo pubblicato con molto piacere la lettera inviataci dall’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Piazza che ha potuto così esprimere il proprio pensiero in maniera completa, integrale, come capita a tutti quelli che replicano ai nostri articoli, confutandoli.

Detto questo, valutando nel merito le parole scritte da Piazza, non si colgono elementi di contestazione ficcanti e convicenti delle nostre tesi. Mai scritto, per esempio, che il finanziamento e il progetto esecutivo riguardino piazzale Corvino. Con precisione, abbiamo fatto riferimento solo all’area attorno al Palazzo Ducale, come d’altronde si evince dal titolo che abbiamo pubblicato. Di Piazzale Corvino abbiamo segnalato l’esistenza di un cantiere con dei lavori in corso in evidente concatenazione materiale e logica con quelli in atto in zona Palazzo Ducale.

Poi, in linea di principio, non abbiamo problemi a prendere atto e a considerare con il giusto rispetto la replica, peraltro più passivamente dichiarativa, che attivamente basata su un’autentica e convincente argomentazione, nella quale Piazza afferma di non sentirsi uno “stolto”,uno stupido“, e, per questo motivo, mai avrebbe dato ordine all’ufficio tecnico di dare il via libera a lavori in sovrapposizione a quelli che dovranno essere realizzati con il finanziamento già ottenuto.

Resta un dato di fatto, però, che una parte dell’area interessata ai lavori entra nel perimetro che contiene gli spazi gratificati dal finanziamento. Ora, considerata questa premessa e dando per buono, per vero, quello che Piazza sostiene, questo non lo giustifica affatto. Anzi, peggiora la sua situazione. Perchè, da assessore ai lavori pubblici, avrebbe dovuto bloccare le dinamiche o una parte di quella dinamica che ha portato alla realizzazione dei lavori nelle aree del Palazzo Ducale.

In poche parole, l’assessore non avrebbe dovuto mantenersi passivo, ma avrebbe dovuto svolgere la funzione di indirizzo e di controllo, dando un senso alla propria funzione ed evitando così uno spreco di pubbliche risorse.

Per il resto, non c’è problema. Da un punto di vista personale, al di la dell’ovvia e netta distinzione del ruolo e della funzione del sottoscritto dal ruolo e dalla funzione dell’assessore, resta la stima per Peppe Piazza, il quale, in passato, di notizie, di indiscrezioni del genere, quando, come dice lui, sedeva nei banchi dell’opposizione, ce ne ha date tante, relative alle azioni del governo di Giovanni Schiappa.

Fa bene a dire, Piazza, che chi ha in mano il potere deve accettare l’idea di subire delle critiche, avrebbe detto ancora meglio, che chi ha in mano il potere deve accettare e deve difendere l’idea di subire, anzi, è meglio dire di sottoporsi a un sindacato di controllo democratico delle proprie azioni che consistono nella gestione di enormi somme di danaro, che non sono nè di Piazza, nè del geometra nel cui studio ha lavorato, nè del presidente del comitato festa di San Michele, ma del popolo mondragonese.

Avrebbe dovuto aggiungere, Piazza, che lui, essendo stato uno dei protagonisti più attivi dell’opposizione, e avendo interloquito in maniera trasparente con questo giornale che perseguiva come unico obiettivo quello di svolgere la propria mission di controllo democratico, oggi nutre ancor più ammirazione nei confronti di CasertaCe che si comporta con lui e la sua amministrazione esattamente allo stesso modo adottato con l’amministrazione Schiappa.

Perchè non vogliamo mai pensare che qualcuno potesse ritenere, pensare e sperare, a Mondragone, che CasertaCe e Gianluigi Guarino che questo giornale dirige, modulino la loro linea editoriale in base all’identità di chi svolge attività politico-istituzionale, usando, nell’analisi, nella valutazione e nella presentazione delle notizie, due pesi e due misure o verità intermittenti o selettive.

Ve lo diciamo da anni: CasertaCe e chi lo dirige fanno partito a sè, sono un partito autonomo da tutti gli altri e che mano mano sta diventando più forte di tutti gli altri, anche sul piano del consenso popolare.

Questo perchè l’indipendenza e le sofferenze che bisogna attraversare per difenderla, alla fine, finiscono per premiare coloro per i quali la sofferenza è stata lieve di fronte all’ideale della ricerca quotidiana della verità. Che poi può essere raggiunta, non raggiunta, raggiunta in parte, ma che comunque rappresenta l’aspirazione e l’ispirazione costante e incrollabile del giornale che ho fondato proprio per questo.

Gianluigi Guarino