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LA LETTERA. Pio Del Gaudio: “Sul mio interrogatorio non vi condivido”. Casertace: “Massimo rispetto ma rispieghiamo le nostre ragioni”

28 Aprile 2018 - 15:57

Gentile Direttore,

ho letto con attenzione il Suo articolo relativo alle vicende della gestione rifiuti della Citta’ di Caserta .
Ho potuto anche verificare come Lei abbia scelto di riportare in maniera dettagliata la mie dichiarazioni rilasciate al PM dottor Urbano.
Mi permetto, in tal senso, di non condividere il titolo del Suo articolo ed il “succo” delle Sue riflessioni. Con orgoglio rivendico a me stesso di non essere mai voluto entrare nel merito di scelte che non mi competevano. In tutti gli Enti, Lei lo sa bene, le competenze sulla gestione spettano ai dirigenti. Non credo sia utile confondere i lettori in tal senso. “La politica” si occupa di definire le linee di indirizzo e di intervento ma poi l’adozione di atti di gestione è affidata ai competenti organismi dirigenziali. Io, mi auguro come gli altri Sindaci, ho semplicemente applicato le norme e questo ho riferito ai magistrati. Il tempo dei Sindaci ingerenti credo che abbia lasciato ferite incolmabili anche e non solo nella nostra Citta’. Al Sindaco gli elettori DEVONO affidare il futuro della collettività auspicandosi che egli detti gli indirizzi politici più idonei alla realizzazione del bene comune. Non altro. GUAI a poter pensare, ma i cittadini spesso questo pensano, che il Sindaco possa ingerire pesantemente nelle scelte gestionali o nell’aggiudicazione di gare ecc. Se questo, come Lei spesso ha scritto di me, vuol dire essere ” fesso o poco colto o poco decisionista’, sono orgoglioso di esserlo stato. La storia casertana ci insegna che certi decisionismi e certi affetti imprenditoriali hanno determinato oltre 200 milioni di debiti x la collettività.  DUCI E DUCETTI hanno rovinato i nostri figli. Io non ho voluto esserlo x scelta.
La ringrazio.
Pio

Del Gaudio
gia’ Sindaco di Caserta.

 

Gentile dott. Del Gaudio,

abbiamo pubblicato dettagliatamente tutte le testimonianze, nessuna esclusa. Dunque, non solo la sua. Prendo atto del fatto che lei non condivida il breve articolo che abbiamo dedicato all’interrogatorio quale persona informata tenuto davanti ai pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Per carità, lei non ha solo il diritto, ha lo stradiritto di non essere d’accordo e di scriverlo in maniera chiara. Mentre noi abbiamo il dovere, anzi lo stradovere, sempre assolto nella storia di questo giornale,  di pubblicare integralmente le parole di chi la pensa e la vede in maniera difforme da noi. Ci si arricchisce sempre nell’ascolto reciproco.

Ovviamente, noi rimaniamo della nostra idea. Il problema non ha riguardato solo l’amministrazione Del Gaudio. Non è vero a mio avviso che la funzione politica non possa determinare condizioni affinché quello che la legge assegna in esclusiva alla podestà dei dirigenti, non avvenga in maniera diversa e difforme da un indirizzo politico espresso in maniera forte e chiara.

Ripeto il concetto: un bando di gara viene approvato prima di tutto dalla Giunta, ed è la Giunta che ha il potere di ridurre al minimo la podestà discrezionale dei dirigenti. Ad un dirigente possono anche essere modificate, a parità di trattamento economico, le sue competenze. Un sindaco, una Giunta, il Consiglio Comunale, se vogliono possono dire al signor Sorbo: “Uè, ingegnere, ma quanti affidamenti diretti fai sulla monnezza”? E Sorbo dovrebbe abbozzare.

In poche parole i sindaci hanno la facoltà di esercitare un controllo di legalità, hanno gli strumenti per farlo. Purtroppo i sindaci di oggi, e ripeto non parlo specificatamente di lei, molto spesso sono presi da mille problemi e demandano comodamente molte cose ai dirigenti che naturalmente, mal controllati, fanno il bello e il cattivo tempo così come abbiamo visto nella vicenda riguardante le presunte truffe avvenute presso la piattaforma di Impresud.

Gianluigi Guarino