LA MISTERIOSA ESTORSIONE al noto imprenditore Pasquale Sparaco: che misteri sulla cifra in busta, consegnata al carrozziere Sorbo e da questi portata a Francesco Piccolo

11 Aprile 2022 - 11:27

Questa vicenda di cui pubblichiamo integralmente lo stralcio dell’ordinanza che la riguarda, dimostra anche il dato di una frammentazione di un gruppo criminale, già complicato di per sè a causa della convergenza in un solo soggetto camorristico delle famiglie Piccolo e Letizia. E infatti Sparaco dice che già pagava Andrea Letizia e…

 

MARCIANISE – C’è una contraddizione evidente tra quanto l’imprenditore del settore delle pulizie Pasquale Sparaco dichiara ai magistrati della Dda o ai delegati di polizia giudiziaria e ciò che è presente fisicamente nell’ordinanza relativa agli ultimi arresti del clan Piccolo Letizia. Se leggete con attenzione la ricostruzione contenuta nello stralcio che pubblichiamo in calce, vi accorgerete che ciò che l’orami defunto Francesco Piccolo racconta al suo sodale Gaetano Monica sui soldi dell’estorsione chiesti allo stesso Sparaco differisce da quello che l’imprenditore ricostruisce davanti ai chi lo interroga.

Da un lato, infatti, il carrozziere di Marcianise Ottaviano Antonio Sorbo, con officina in via Cimarosa, sembra consegnare a Francesco Piccolo che al cospetto di Pasquale Sparaco si era presentato col falso nome di Antonio Scognamiglio, mandato da “Achille Quaqquarone”, una busta con dentro mille euro come importo preciso versato dallo Sparaco a conclusione di una fase un pò complicata in cui quest’ultimo aveva detto chiaro e tondo a Francesco Piccolo, nell’occasione Antonio Scognamiglio, che lui con i Quaqquaroni “stava

già a posto“; dall’altro lato le parole messe a verbale pronunciate da Sparaco al cospetto della Dda indicano una realtà, visto che l’imprenditore dichiara di aver consegnato al carrozziore Sorbo una busta contenente la cifra di 2.500 euro.

A complicare ulteriormente questa incongruenza è la circostanza che questo numero, cioè 2.500 euro, non è assente dalla ricostruzione, frutto delle intercettazioni. Va detto, al riguardo, che non esiste una intercettazione diretta del colloquio tra Paquale Sparaco detto “spaghetto” patron di Splash, ditta di pulizia con sede in Viale Carlo III San Nicola La Strada e il carrozziere Sorbo, visto che quest’ultimo, evidentemente abituato a svolgere funzioni di supporto, nel caso specifico di mediazione tra camorristi ed imprenditori, dice spicciativamente a Sparaco di lasciare il telefono in auto.

Il ragionamento fatto nel solco delle intercettazioni si sviluppa successivamente a questo colloquio, quando Francesco Piccolo e Gaetano Monica ne commentano gli esiti all’interno della solita 500. Il ragionamento è il seguente: dal colloquio con Sorbo, il Piccolo avrebbe capito quali fosero i rapporti già presistenti tra l’imprenditore e il clan dei Piccolo- Letizia al di là delle assunzioni che avevano favorito la maggior parte delle mogli dei vari boss, bossetti e sottoprodotti.

Aveva capito Francesco Piccolo che Sparaco aveva un rapporto diretto, che aveva un rapporto diretto, anche di amicizia con un altro soggetto non presente però nelle trame di questa ordinanza, cioè Pasquale Piccolo detto Rockfeller, pagava il pizzo ad Andrea Letizia. Ea questi, ormai in carcere da anni, parimenti alla moglie, aveva mandato 2.500 euro.

Attenzione, non c’è alcun riferimento in questa conversazione ad una busta da riscuotere con 2.500 euro dentro. Ora, se Sparaco dichiara alla Dda quello che ha dichiarato, o altri 1.500 euro se li è presi Sorbo e se li è messi in tasca o l’ha fatto Francesco Piccolo, altrimenti l’equivoco e il mistero restano. Perchè una cosa è certa: quando Piccolo parla a Gaetano Monica dei soldi da spartire, si concentra sulla somma di 1000 euro. Poi, come leggerete, c’è un balletto di cifre e alla fine si decide di darne 300 a Giovanna Cioffi, dipendente di Splash ma soprattutto consorte del detenuto Domenico Piccolo  etto Mimmo, 400 se li tiene Francesco Piccolo, 150 vanno ad uno scontento Gaetano Monica.

Ad Agostino Piccolo che pur Francesco Piccolo aveva coninvolto, domandando anche lui avvenuto nei pressi del bar California di Marcianise, cosa ne sapesse di altri rapporti tra Pasquale Sparaco ed esponenti del clan Quaqquaroni, non va nulla all’inzio. Ciò perchè Ottaviano Antonio Sorbo, il carroziere che svolge un ruolo importante nelle famose nozze tra l’appena citato Andrea Letizia e Palma Bellopede Piccolo, sorella di Achille Piccolo, aveva chiesto espressamente a Piccolo di non far parola con nessuno di questa operazione dei mille euro. Il che potrebbe anche significare che magari la cresta a monte l’avesse fatta lui.

Ma queste sono solo ipotesi, visto che al momento bisogna prendere atto, e questo costituirà sicuramente materia di approfondimento in sede di dibattimento processuale, della vicenda per come si è configurata, relativamente alla busta di mille euro con Piccolo che i 2.500 euro li nomina solo in generale relativamente ai rapporti tra Sparaco e la famiglia di Andrea Letizia e la presunta busta con 2.500 euro dentor che Sorbo avrebbe ricevuto da Sparaco proprio nell’ambito della sistemazione della richiesta, formulata da Francesco Piccolo nel caso specifico Antonio Scognamiglio nella sede di Splash, in una sede in cui Pasquale Sparaco non vuole può vederlo fisicamente, dato che gli raccomanda che da allora in poi dovrà limitarsi a suonare al citofono in modo che sia l’imprenditore a raggiungerlo a casa.

 

QUI SOTTO ALCUNI STRALCI DELL’ORDINANZA