La Procura chiede che l’ex prete “don” Michele Barone abbia una condanna molto più dura dei 12 anni. Ecco il ricorso sulla violenza sessuale

15 Dicembre 2020 - 10:36

A gennaio inizierà il processo presso la Quarta Sezione della Corte di Appello di Napoli

 

CASAPESENNA – La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere chiede una condanna ancora più dura nei confronti di don Michele Barone, il sacerdote di Casapesenna, cugino diretto nonchè omonimo, di uno dei ras (pentito) principali del gruppo di immediata prossimità al boss Michele Zagaria. In primo grado, per la notissima vicenda degli esorcismi che ha monopolizzato le pagine dei giornali per mesi, venuta fuori anche grazie ad un servizio del programma Le Iene, don Michele Barone è stato condannato in primo grado alla pena di 12 anni di reclusione. Ma in questa condanna, già di per se molto dura, non sono ricompresi i presunti episodi di violenza sessuale per i quali il prete del Tempio di Casapesenna è stato assolto.

Ed è rispetto a questa assoluzione che la procura di Santa Maria Capua Vetere ha presentato ricorso alla Corte di Appello di Napoli (Quarta Sezione) che ha fissato la prima udienza del processo di secondo grado al giorno 13 gennaio.

Ricordiamo che nella sentenza di primo grado furono condannati anche i genitori della ragazza sottoposta a maltrattamenti in quei folli esercizi di pseudo esorcismo, mentre il poliziotto Luigi Schettino, in servizio presso il commissariato di Maddaloni, città di residenza della vittima e della sua famiglia, è stato assolto.