LATTE E CAMORRA. Ciccio ‘e Brezza parla dei fratelli Capaldo: “Controllavano la distribuzione tra Caserta e Provincia”

8 Luglio 2020 - 17:05

Il collaboratore di giustizia, imputato per reati connessi, non dà nessun elemento nuovo rispetto a ciò che si conosceva dall’ordinanza emessa più di un anno e mezzo fa

CASAL DI PRINCIPE (red.cro.) – Secondo le parole di Francesco Ciccio ‘e Brezza Zagaria, da qualche tempo collaboratore di giustizia, il latte che arrivava nei negozi e poi sulle tavole della provincia casertana era affare esclusivo del business di Filippo Nicola Capaldo, nipoti Michele Zagaria, Ciccio e’ Brezza, chiamato a testimoniare e imputato per reati connessi, ha parlato di un vero e proprio monopolio sulla distribuzione, durante l’udienza del processo che vede imputati i fratelli Capaldo, l’imprenditore di Castellammare di Stabia Adolfo Greco, i funzionari Parmalat Antonio Santoro Lorenzo Vanore e Teresa Zazzaro. Le indagini, coordinate dalla Dda di Napoli e condotte dalla locale Squadra Mobile, che hanno portato agli arresti e al procedimento, avevano evidenziato l’intromissione del clan dei Casalesi nel settore della commercializzazione e distribuzione del latte. Ordinanza scattata nella fine del 2018, che portò agli arresti di Greco, i Capaldo, i funzionari della Parmalet, i cui prodotti, tra cui il Latte Berna, erano distribuiti in tutta la Campania da Greco e in provincia di Caserta dai Capaldo, dopo gli accordi intercorsi tra l’imprenditore stabiese e Nicola Capaldo. Quest’ultimo, come detto, è il fratello di Filippo, designato dallo stesso boss Zagaria come suo successore.

Riassumendo, i Capaldo avrebbero avuto il monopolio della distribuzione del latte tra Caserta e provincia attraverso la Euromilk, ditta finita poi sotto sequestro. Dopo la confisca, invece, secondo sempre le parole di Zagaria, i Capaldo hanno continuato a gestire gli affari.