Lavoratori sfruttati nella campagne casertane. Da oggi possono uscire di casa due noti imprenditori. I NOMI

21 Marzo 2022 - 19:58

MONDRAGONE – Secondo le indagini coordinate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, svolte con il supporto della guardia di finanza di Mondragone e dei carabinieri della città rivierasca, proprio quattro imprenditori mondragonesi, Gennaro Bianchino, 64 anni, ritenuto il capo di questa attività illecita, Pasquale Miraglia, 43 anni, Vincenzo Miraglia, 46enne fratello di Pasquale e Francesco Pagliaro, 54enne, tutti imprenditori del settore agricolo, avrebbero messo in piedi l’organizzazione attraverso la quale assume un impiegato la manodopera reclutata grazie all’intermediazione illecita stavolta da caporali, quindi manodopera a basso costo.

In queste ore il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, attraverso la sua terza sezione penale, ha revocato gli arresti domiciliari per Gennaro Bianchino e Pasquale Miraglia, come detto, ritenuti responsabili di associazione a delinquere dedita allo sfruttamento del lavoro e al intermediazione illecita di manodopera, il noto fenomeno del caporalato.

I lavoratori, extracomunitari, e in buona parte donne, venivano impiegati nei campi di Mondragone, Falciano Del Massico, Carinola, Castel Volturno, Villa Literno e Grazzanise.