LE FOTO. CAPUA. Dopo la denuncia di CasertaCe la vice sindaca Giacobone in gran feeling con il codice penale fa sparire il filo. Ma i tavolini sono ugualmente reato e i vigili urbani continuano a proteggere la vice sindaca e suo marito Carmine Zenga

30 Agosto 2024 - 11:36

E “naturalmente” rimuovendolo, hanno anche spaccato un ramo. Ma in quel bar, sarebbe più difficile morire toccando i proverbiali fili rispetto a quello che ti può succedere se in divisa ti presenti per controllare la correttezza dell’occupazione degli spazi pubblici ai sensi del codice della strada viste le denunce per presunti atti di violenza realizzati in passato dalla stessa Giacobone e  visto il processo penale a cui si dovrà sottoporre tra pochi giorni suo marito proprio per aver minacciato e impedito a un vigile urbano di adempiere a questo le dovere

CAPUA – (g.g.) Per noi non esiste alcuna differenza, almeno in termini generali, tra il vergognoso filo appeso dal vice sindaco Giacobone, coniugata Zenga e appartenente alla famiglia Buglione, al servizio del proprio bar

(CLIKKA E LEGGI IL NOSTRO ARTICOLO) e l’arrogante modalità con cui continua nella inazione complice del corpo dei vigili urbani di Capua del suo nuovo comandante facente funzioni Giovanni Gravante l’occupazione abusiva, illegale – anche per il codice penale – della metà del marciapiede dirimpettaio allo stesso bar Giacobone di sedie, tavolini, fioriere e altri dispositivi che permettono a quel bar di incassare soldi che non dovrebbe, né per equità e né per legalità, incassare

Giovanni Gravante come la meteora mondragonese Sabrina Del Prete e come la contestatissima Patrizia De Ruvo, che addirittura ha abbandonato la divisa per riparare, aggiungiamo noi poco gloriosamente, all’interno dell’ufficio elettorale al riparo dalle polemiche. Tutti e tre questi comandanti si sono assunti e si assumono ancora oggi la responsabilità dell’omissione di un servizio che li avrebbe dovuti portare e li dovrebbe portare – ci riferiamo in quest’ultimo caso a Gravante- ad applicare semplicemente il codice della strada che all’articolo 20 comma 3 numero 3 da noi letteralmente vivisezionato nella considerazione di tutte le possibili eccezioni applicative, che non esistono. E questo succede perché quello è il bar del vice sindaco Marisa Giacobone, perché quello è il bar dove quando i vigili urbani si sono avvicinati sono stati minacciati, strattonati come dimostrano denunce messe nero su bianco in passato a carico della stessa Marisa Giacobone, presunta autrice materiale di questi atti di violenza  e come dimostra il fatto che Carmine Zenga è imputato per reati molto gravi, minacce per aver impedito a un pubblico ufficiale di svolgere la sua attività al cospetto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che inizierà un processo a suo carico tra pochi giorni

Adolfo Villani, sindaco di Capua, difende di fatto questi comportamenti, questo modo di interpretare la funzione pubblica e, diciamocela tutta, questa cultura della vita, un’ autentica vergogna

Qualcuno ha consigliato alla Giacobone, alla madre e al marito Carmine Zenga di toglierlo in fretta quel filo indegno anche in un’antica bidonville sud africana

Perché così funziona il mondo: ci sono reati penali di seri A, di serie B, di serie C. Quel filo appeso sicuramente rappresentava un rischio per la pubblica incolumità e allora il timore è stato il seguente: noi possiamo anche evitare che i vigili urbani di Capua intervengano ma qui sicuramente arriveranno i carabinieri e allora il filo scompaia come effettivamente è scomparso da qualche giorno all’indomani dell’articolo pubblicato da CasertaCe

Pubblica incolumità, indubbia pericolosità. Ma questo non vuol dire che siccome invadere un intero marciapiede impedendo la circolazione ai pedoni, azzerando in pratica i diritti di un disabile a circolare lungo quella strada in sicurezza e in tranquillità obbligando il personale del bar ad attraversare la carreggiata aperta al traffico, non rappresenti un fatto ugualmente grave. Forse un pizzico meno rischioso, ma grave, e soprattutto, al di la di quelle che possono essere le considerazioni personali di ognuno di noi, oggettivamente vietato da una filiera di leggi che parte dal codice della strada e arrivano dritte nel codice penale

Ovviamente alla Giacobone maniera e alla Zenga maniera manco l’operazione di rimozione è stata realizzata in maniera corretta visto che nello strappare il filo hanno tirato con loro anche un grosso ramo dell’albero sul quale il dispositivo elettrico poggiava