LE FOTO CASERTA. Festa della Repubblica celebrata in piazza Carlo di Borbone, mentre il Monumento ai Caduti è nel solito, grave degrado. E quelle auto parcheggiate davanti alla REGGIA…

2 Giugno 2022 - 20:13

Caserta (pm) – Poiché ambiremmo a vivere in una città normale, conviene che questo sconcio del monumento ai caduti venga risolto in qualche modo.

In occasione della festa della liberazione di questo 25 aprile, documentammo e condannammo le condizioni vergognose dell’arco di trionfo alla memoria dei caduti di guerra casertani, che, in pieno centro, chiude la prospettiva di corso Trieste ed apre all’area dell’ex Macrico. Questo mausoleo ai concittadini che, nella loro età più bella, si immolarono per l’idea di Italia – forse questi termini, ora che la virtù è più derisa che ammirata e l’amoralità domina, suoneranno strani, ma furono propri delle generazioni che ci hanno garantito la libertà di oggi – è, localmente, quello che l’Altare della Patria di Roma è per l’intera Nazione.

E dunque, come questo, dovrebbe essere tenuto in condizioni ineccepibili per tale sua sacralità laica.

Lo si capisce ovunque, tanto che anche nel paese più piccolo, la piazza ai martiri di guerra con il cippo, la targa marmorea o di bronzo che ricorda i caduti del luogo, con le sculture militari ispirate alle gesta di guerra o con le volte decorate di panoplie, è sempre, quando non la più bella, la meglio curata.

A Caserta, invece, no. Non ci si arriva, per mille motivi. Che potremmo ordinare a caso, perché non cambia l’effetto dell’abbandono e del disinteresse assoluto e con loro l’oltraggio per piazza IV Novembre. La classe politica è presa dalle sue tattiche di potere, dagli sfuggenti appalti milionari e dalle assunzioni pubbliche che a mano a mano si stanno aprendo e che già presentano caratteri clientelari, con casi clamorosi di ingaggi di personale incrociati tra comuni collegati politicamente e che paiono rispondere alla logica degli scambi di favore belli e buoni. La cittadinanza, che non ha mai brillato per spirito civico, guarda rassegnata ed al massimo mugugna. Figurarsi se si dà pena per queste cose. Quanto alla classe intellettuale, meglio lasciar perdere. Tranne alcune ed alcuni coraggiosi animatori di impotenti associazioni civiche cittadine, per il resto è una pena. Fior di professionisti, che potrebbero incidere nel dibattito cittadino con la propria critica costruttiva, preferiscono l’isolatezza dei propri studi o la cura appartata ed utilitaristica dei propri interessi. Quante volte, da cronisti, nel chiedere loro un parere non scontato né convenzionale sulla questione sensibile del momento, abbiamo incocciato degli sguscianti Don Abbondio o dei Ponzio Pilato.

Sono questa arretratezza e questo degrado civile che permettono tale stato di cose e che negli ultimi anni in particolare si assista – per dirne una, ma rilevantissima – ad un nuovo sacco edilizio della città, che si può spacciare persino per ammodernamento del tessuto urbano. Per questo aspetto, a chi vive di edilizia, i politici ed i tecnici che di essa fanno la loro fortuna non si darà mai una ragione sufficiente per non costruire.

Prima di trarre le conclusioni del nostro ragionamento, dobbiamo un chiarimento per non passare, dall’argomento che abbiamo evocato, per un militarista, per un bellicista, che non siamo.

Se la coscienza civile degli italiani vorrà fare a meno del suo esercito e di tutto quanto gli pertiene, trovandoli intollerabili, si butti pure a terra il Monumento ai Caduti e se ne disperdano le ceneri.

Per il momento non pare così. Anzi, la tragica invasione dell’Ucraina da parte della dittatura russa pensiamo abbia fatto ricredere parecchi pacifisti panciafichisti.

Ergo: sindaco Marino, faccia sistemare piazza IV Novembre e il suo monumento ! Ha decine di lavoratori socialmente utili, se non quei soldi che trova per amenità belle e buone, che può impiegare mettendoli alle dipendenze di persone capaci e che abbiano soprattutto voglia, dato che le misure organizzative necessarie sarebbero un’inezia.

Oggi, la festa della Repubblica, che si è svolta in piazza Carlo di Borbone con dovizia di uomini e mezzi (sempre ammirati i vigili del fuoco casertani) avrebbe fatto immaginare, per coerenza con i valori che la esprimono, che si fosse pensato anche al Monumento ai Caduti dandogli una sistemata. Come no. L’erba e gli arbusti che lo invadevano ad aprile sono cresciuti indisturbati, che pare un esempio di verde verticale. Che ipocrisie !

A proposito, capiamo che è un fatto di cultura che se uno non ce l’ha non se la può sognare di notte, ma le macchine sotto la Reggia non si devono mettere, mai, anche in occasioni come queste. Bastava organizzarsi diversamente.

Ora, campo alle foto.

Alcuni scatti fotografici della Festa della Repubblica celebrata in piazza Carlo di Borbone

Frattanto,  i venditori abusivi erano all’opera…

Ed automobili dappertutto

Queste le perduranti condizioni del Monumento ai Caduti