LE FOTO. “Il Commissario Ricciardi”, nuova attesa fiction Rai, sui set di CASTEL VOLTURNO e CAPUA

25 Gennaio 2021 - 19:05

CAPUA/CASTEL VOLTURNO – Ci sono anche due location casertane tra i set sui quali è stata girata la nuova attesissima serie Rai “Il commissario Ricciardi”: Castel Volturno e Capua.

Siamo nella Napoli del 1932. Luigi Alfredo Ricciardi è un commissario della Mobile ossessionato dal catturare gli assassini. L’uomo, dotato di un intuito straordinario, porta dentro di sé un terribile segreto: vede il fantasma delle persone morte in modo violento e ne ascolta l’ultimo pensiero. Tratto dai romanzi della omonima serie scritti da Maurizio de Giovanni.

L’attore protagonista è Lino Guanciale, regia di Alessandro D’Alatri, una coproduzione Rai Fiction-Clemart, in prima visione lunedì 25 gennaio su Rai1 alle ore 21,25 (6 episodi, fino all’1 marzo).

Riportiamo la testimonianza di Enzo Laudadio, che ha seguito le riprese della fiction tra le strade di Capua:

♥️LA FICTION Televisiva
IL COMMISSARIO RICCIARDI IN ONDA SU RAI 1 QUESTA SERA 25 GENNAIO 2021.
Il set della Fiction “IL COMMISSARIO RICCIARDI” a Capua in Corso Gran Priorato di Malta, davanti alla Casa dove hanno vissuto i miei Avi. Tutto il palazzo che si nota nella sceneggiatura era di proprietà di Vito Laudadio, mio nonno.
TRAMA: 1932. Luigi Alfredo Ricciardi ha trent’anni ed è commissario della Mobile di Napoli. Catturare gli assassini è la vocazione e l’ossessione di Ricciardi, che si porta dentro un terribile segreto, una maledizione ereditata dalla madre. Vede il fantasma delle persone morte in modo violento.
La madre, consapevole del carico di dolore che il piccolo Luigi Alfredo dovrà sopportare, lo ha avvertito prima di morire: “Non commettere il mio stesso errore, non avere figli, altrimenti li condannerai come ho io ho fatto con te”. Come si può invitare una donna a condividere la vita con un uomo tormentato dai fantasmi dei morti, che gli sussurrano per giorni e giorni il loro ultimo pensiero? Per questo Ricciardi si dedica in modo totalizzante al suo lavoro, indagando sui casi più spinosi e complicati.
Gli manca la maggior parte degli strumenti usati oggi per risolvere i delitti, ma è dotato di straordinarie doti intuitive, di un’ossessiva tenacia ed è come guidato dalle ultime parole delle vittime, che sembrano sollecitarlo a cercare giustizia. Ricciardi è circondato da un’aura di mistero, che allontana i suoi colleghi: sia il diretto superiore, Garzo, e sia i subordinati. Uniche eccezioni, il brigadiere Maione e il medico legale Modo, suoi stretti collaboratori: di loro si fida e li considera suoi amici. La sua solitudine, che divide con l’anziana tata Rosa, è scalfita dall’incontro con due donne, diverse ma ugualmente affascinanti. Una, Enrica, incarna la quieta normalità degli affetti familiari cui Ricciardi aspira; l’altra, Livia, rappresenta la sensualità e la passione, da cui si sente attratto. Quale delle due riuscirà a fare breccia nel cuore del commissario?”