L’INTERVISTA. Marco Cerreto (Fdi): “Caserta ha bisogno di un nuovo patto sociale. La città preda della gestione. Alle elezioni…”

13 Giugno 2021 - 12:33

Nel nostro giro di orizzonte in vista delle elezioni amministrative del prossimo ottobre, oggi è la volta del commissario provinciale di Fratelli d’Italia. Domani, lunedì, nuovo interpartitico. Zinzi è ancora alle prese con il Covid, ma resta l’unica opzione realmente competitiva del centrodestra

 

CASERTA (Rita Sparago)0 Gianpiero Zinzi è certamente la figura più autorevole e competitiva che Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia  possano mettere in campo per tentare di evitare altri cinque anni di amministrazione comunale di centrosinistra. Il consigliere regionale, però, non ha ancora “sciolto la riserva” dicendosi, peraltro, sorpreso di veder spuntare il proprio nome al tavolo interpartitico tenutosi lo scorso 7 giugno.

Nulla da allora sembra essere cambiato e per tale motivo i leader provinciali di Fi Carlo Sarro, della Lega Salvatore Mastroianni e di Fratelli d’Italia Marco Cerreto (che avrebbero dovuto incontrarsi ieri per la definizione dei candidati a sindaco), hanno rinviato a lunedì sera il tavolo politico del centrodestra. Probabilmente per allora Zinzi jr. (costretto a casa perché colpito dal Covid) avrà deciso se accettare o meno la proposta dei tre coordinatori che solo sul suo nome hanno trovato una convergenza. Quand’anche Zinzi dovesse dire di no (cosa che appare alquanto improbabile) poche o nessuna chance sembrerebbe avere, in ogni caso, Pio Del Gaudio di ottenere l’appoggio della coalizione.

A poche ore dal nuovo interpartitico i tre segretari provinciali preferiscono tacere sui nomi – che peraltro hanno oramai fatto – e puntare l’attenzione sul programma della coalizione per rilanciare il capoluogo di Terra di Lavoro. “Caserta negli ultimi anni è diventata una città sempre più arida e desertificata, priva di una identità e del concetto stesso di civitas. Incapace di avere un proprio contesto identitario e priva di qualsiasi ruolo che pure altre città campane si sono costruite in un sistema territoriale locale”. Il leader provinciale di Fratelli d’Italia Marco Cerreto sottolinea la decadenza del capoluogo: “In Campania c’è chi punta sul turismo, chi sull’industria, altri enti locali sulla cultura. Caserta, invece, sta lentamente morendo e quello che mi fa più paura è che l’unica cosa che vedo crescere in città sono i rider. Questa è l’unica fonte di occupazione che Caserta offre ai nostri giovani. Ritengo – sottolinea Cerreto – che ci si debba destare. Mettiamo Caserta al centro di un patto di rilancio sociale che veda la città incardinata in un ragionamento più vasto, che coinvolga tutte le forze politiche, sociali, imprenditoriali”. Molte le critiche che il segretario fa all’amministrazione uscente di Carlo Marino. “Una grande occasione che la giunta non ha proprio analizzato, come è invece accaduto in altre città, è il Pnrr, (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr), ovvero la versione italiana del Recovery fund. L’Europa mette a disposizione miliardi di euro – all’Italia ne sono destinati 60 – ed ogni Stato mette in essere un proprio Pnrr. Si tratta un’occasione irripetibile per la città di Caserta. Parliamo di risorse destinate alla transizione ecologica, all’inclusione sociale, alla sanità. Altri Comuni, evidentemente più intelligenti, si sono organizzati per redigere ciascuno il proprio piano di programmazione, singolarmente o come aggregazione di più enti locali. Ma qui a Caserta manca una classe dirigente e si è incapaci di cogliere occasioni irripetibili. Qualcuno forse vieta a Caserta di farsi capofila di più comuni per una più ampia programmazione? Noi di Fratelli d’Italia lanciamo la sfida. Questi problemi andranno risolti, chiunque vincerà le elezioni. Non si può ridurre il tutto solo a chi è o non è il candidato”.

Cerreto apre alle forze sociali e imprenditoriali del territorio. “Noi lavoriamo affinché la politica torni al centro dei processi decisionali. Su questi aspetti trovo sempre negli alleati una certa sensibilità. Il problema è che mancano a volte i luoghi istituzionali del confronto. Se si incontrano tre amici al bar che parlano dei problemi della città, della disoccupazione, ecc. questa è solo una sterile discussione che non contribuisce a modificare l’esistente. Speriamo che ci sia una presa di coscienza vera tra noi ed in tutta la politica che deve coinvolgere necessariamente il terzo settore, i sindacati, le associazioni. A Caserta serve un nuovo patto sociale. Bisogna aprire alle forze civiche, al mondo delle professioni e anche alle forze municipaliste, ovvero legate allo sviluppo della città. Fratelli d’Italia guarda con grande attenzione a queste forze che giustamente scelgono di avere un’esperienza politica e amministrativa. Noi di Fdi non solo promuoviamo tali scelte ma siamo sempre aperti al confronto”.

Infine il segretario provinciale sottolinea il ruolo che Fratelli d’Italia vuole all’interno del centrodestra. “Fdi vuole guidare la coalizione, il che non significa necessariamente avere un voto più degli altri. Il nostro partito è l’autentico custode dei valori nazionali e difende la sovranità dei valori dello Stato. Sancita questa centralità all’interno del centrodestra, c’è poi spazio per la componente liberale di Forza Italia, cattolica dell’Udc e localista della Lega. Sono convinto che il Pdl fallì perché i valori nazionali, nell’ottica del partito unico, finirono per essere edulcorati in un contesto di massa tra elementi liberale, cattolico, localista. In quel meccanismo i valori di riferimento si diradarono. Tutti possiamo stare insieme grazie a noi che garantiamo i valori nazionali”. Uniti quindi, ma ben distinti.