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Ma quanti sono i Nicola Schiavone del clan dei casalesi? Stamattina manette a o’ russ: apparteneva alla “scuderia” del figlio di Sandokan e nell’ordinanza su Dante Apicella…

21 Novembre 2022 - 18:57

Appare del tutto evidente il collegamento tra l’ordinanza della Dda, eseguita all’alba dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia e l’altra ordinanza datata 3 maggio, imperniata sulla figura di Dante Apicella e dei suoi prestanome, in cui Nicola Schiavone del 78, di un anno più anziano del figlio del super boss, è più volte citato. E siccome nel 2019 era uscito dal carcere e stava riorganizzando la filiera degli appalti…

CASAL DI PRINCIPE/VILLA LITERNO (g.g.) E’ del tutto evidente la connessione tra l’arresto, avvenuto stamattina, di Nicola Schiavone detto o’ russ, classe 1978, omonimo, ma allo stesso tempo soldato di estrema fiducia dell’altro Nicola Schiavone, cioè del figlio di Sandokan, nato nel 1979, e la maxi ordinanza double face che il 3 maggio scorso ha scoperchiato, purtroppo solo in parte, a causa di una serie di incomprensibili incertezze che su questo filone specifico hanno condizionato il raggiungimento della piena efficacia del lavoro della Procura della Repubblica di Napoli, attraverso la Dda, il sistema instaurato da Nicola Schiavone, detto monaciello, cioè il terzo Nicola Schiavone in partita, 68enne di Casal Di Principe, creato imprenditorialmente da Francesco Schiavone Sandokan e poi trapiantato a Napoli e a Roma, dove per anni ha dettato legge nei grandi appalti banditi dall’azienda di Stato Rete Ferroviaria Italiana.

Ma se la vicenda degli appalti Rfi ha monopolizzato gran parte dell’attenzione, a partire dalla nostra che non a caso abbiamo dato priorità, oggi, nel momento in cui commentiamo l’arresto di Nicola Schiavone o’ russ, poniamo in evidenza la seconda parte di quell’ordinanza del 3 maggio ugualmente costituita da circa 500 pagine, che ha messo a fuoco i meccanismi attraverso cui il clan dei casalesi, ha controllato il sistema degli appalti in diversi comuni della provincia di Caserta a partire da quello di Casal Di Principe, ma con diverse incursioni, tra le quali una particolarmente importante, relativa ad una lucrosissima gara, bandita dal Comune di San Nicola La Strada (clicca e leggi).

Dunque, l’arresto del terzo Nicola Schiavone di questa vicenda (in effetti, ce n’è anche un quarto, ma per ora lasciamo perdere altrimenti incasiniamo ancora di più la testa di chi legge) rappresenta, come si diceva, in tutta evidenza, un provvedimento gemmato da quella ordinanza del 3 maggio, nella sua parte collegata alla figura di Dante Apicella di cui, tra le altre cose, ci stiamo ancora occupando in questi giorni.

Si diceva, dunque che Nicola Schiavone detto o’ russ, di un anno più grande di Nicola Schiavone figlio di Francesco Schiavone Sandokan compare, infatti, in più occasioni nell’ordinanza del 3 maggio. Ad esempio (clicca e leggi) il nome di Nicola Schiavone o’russ scarcerato nell’anno 2019, e da quel momento, secondo l’accusa della Dda che ha determinato il nuovo arresto eseguito stamattina dagli uomini della Dia, salta fuori in relazione ad un appalto da 7 milioni di euro del Comune di Casal Di Principe per la riqualificazione urbana. Nicola Schiavone o’russ, è, infatti, uno dei beneficiari dei 5 lotti in cui questo appalto era stato suddiviso dal suo omonimo capoclan il quale, però, afferma di ricordare solo due nomi: quello per l’appunto di Nicola Schiavone o’russ e quello di un altro fedelissimo di famiglia, cioè Nicola Panaro che avrebbe dovuto farsi rappresentare da una sua impresa di fiducia.

In effetti il nome di Nicola Schiavone o’russ viene citato anche da altri collaboratori di giustizia, soprattutto da Luigi D’Ambrosio e da Raffaele Maiello. Per il momento, però, vi invitiamo a leggere gli articoli del nostro lunghissimo focus sull’ordinanza-Apicella nel quale se ne troverà ampia traccia, fermo restando che noi, una volta letti i documenti di quest’ultimo arresto, grazie ai quali potremo capire meglio anche il ruolo dell’imprenditore di Villa Literno Alessandro Ucciero, arrestato insieme a o’ russ, ci riserviamo di utilizzare le altre citazioni contenute, ripetiamo, nell’ordinanza del 3 maggio, su Nicola Schiavone o’russ come elementi per arricchire il nuovo capo d’imputazione provvisorio, ai suoi danni formula nell’iniziativa giudiziaria che ha trovato esecuzione stamattina e basta soprattutto sull’attività che ‘o russ avrebbe messo in campo, a partire dal 2019, in pratica dal giorno della sua scarcerazione, tentando di mettere insieme i fili del controllo camorristico del sistema degli appalti pubblici.